Capitolo 28

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EINAR'S POV
Ho avuto molto autocontrollo, dovrebbero darmi un premio: per esempio una statua per la persona più seria nelle situazioni molto imbarazzanti.

Filippo non ha perso occasione di scopare.
Ma cazzo! Come si fa a farlo in una stanza d'ospedale.

Continuo a ridacchiare e vedo che Mia mi guarda storto.
Me ne frego e continuo, quando usciamo dalle porte dell' ospedale mi siedo su una panchina per riprendere fiato.
Invece di acquisirlo, scoppio a ridere ancora di più perché dinanzi alla mia faccia si prospetta una ragazza con le guance arrossate che cerca di coprirle con le mani.

《Quando hai finito mi avvisi》dice con una mano sul fianco mentre, continuamente, sbatte un piede per terra.
La fisso.
Ha capito che io ho capito.

Okay, basta.
Devo fare il serio o almeno ci devo provare.

《Perché in ospedale?》chiedo cercando di mantenere lo sguardo per terra.
Se la guardassi in faccia mi piegherei in due e morirei così.
《È successo Ein! Smettila e guardami. Smettila di fare il coglione》dice infastidita ma vedo che nasconde un sorrisetto.

《Sai che tuo padre l'ha capito?! Ho visto la faccia quando sentiva quell' odorino di sesso sfrenato》continuo a prenderla in giro.

È divertente!

《Andiamo a casa dai!》dice e tira la manica della mia giacca.
《Ho la macchina》esordisco.
《Okay, andiamo》dice.

MIA'S POV
Che coglione.
Ci si mette anche lui a burlarsi di me.
Che cazzo.

Ad un tratto squilla il mio cellulare e ho quasi paura a prenderlo dall' ultima volta.
Mi faccio forza e vedo che è Marika.
Oh cazzo! Non ci sentiamo da tanto e non l' ho neanche avvisata di quanto accaduto a suo cugino.

《È tua cugina》dico ad Einar.
《Rispondi》risponde e continua a guidare.

Faccio come dice.
《Pronto?》dice.
《Ciao Marika! Dimmi》
《Da quanto tempo non ci sentiamo stronza!》dice ridendo.
《Stasera ti va di venire ad una festa con me?》continua.
Mi prende alla sprovvista.
《Non lo so, io..》
Mi interrompe.
《So bene ciò che è successo a Filippo, infatti andrò a trovarlo ma stasera vieni con me. Vengo a casa tua tra dieci minuti. Porterò con me dei vestiti》dice e chiude la chiamata.
Che situazione!

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