Capitolo 23

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Guardando meglio però, sono tutti e due le persone molto familiari.
Sento Filippo irrigidirsi mentre mi prende da un fianco come per proteggermi.
《Cosa volete?》ringhia il mio ragazzo.
《Ma come, non sei felice di vedere il tuo amato papà?》sorride in modo amaro quell' uomo che sembra essere tanto spregevole.
《Spero tu stia scherzando! Quando ti vedo mi sento male. Vattene insieme a questo qua》dice Filippo mentre indica Simone.
Non lo vedevo da tanto tempo però posso notare che da quando ci siamo trovati, non ha smesso neanche una volta di fissarmi, soprattutto lo scollo della canotta.
Filippo se ne accorge e sposta il suo braccio proprio lì, infatti Simone lo guarda in modo interrogativo ma sa che il mio ragazzo non è così stupido d non accorgersene.

《Tornando a te, non sei mio padre. Non ti ho mai considerato come tale》sputa Filippo in faccia al presunto padre.

《Sei solo un moccioso. Vedi che carriera stanno prendendo i miei due figli. Uno fa il fotografo e l'altro il cantante. Tu cosa sei? Una nullità soltanto》al suono delle parole "due figli" di irrigidisce e noto la sfumatura di schifo nella sua espressione facciale.

《Non ti permetto di parlarmi così. La nullità sei tu perché non hai impiegato molto ad infilarti nelle mutande di un' altra donna. Sentiamo: hai abbandonato anche lei ora e stai già pensando ai nomi degli altri figli che ti chiameranno "papà" solo per pochi anni?》subito l'uomo volta lo sguardo nella mia direzione e fa un sorrisetto.

Che pervertito del cazzo.

《Non guardarla. Andatevene. Non lo ripeterò un'altra volta》ringhia Irama più forte di prima e mi circonda i fianchi con un braccio.

Siccome quei due non rispondono, mi prende dal braccio e iniziamo a percorrere la strada per tornare a casa.
Dopo qualche secondo sentiamo una leggera corsa di qualcuno che ci sta venendo dietro.
Ci voltiamo e vediamo Simone.

《Cosa vuoi?》dice Filippo e si vede la vena del collo gonfia per il fastidio che ci stanno dando questi due.
《Mia, stasera c'è una festa, se vuoi potete venire. È a casa mia, ed è la festa di compleanno di Lorenzo. Siamo amici, se vuoi fai un salto》dice e mi fa l'occhiolino.
《Non ci pensare neanche》grida il ragazzo al mio fianco.

Forse non sono d'accordo. Voglio andarci perché Simone non mi ha fatto nulla in prima persona e poi questo invito improvviso che poteva darci anche davanti al padre mi mette molta curiosità.

《Io vi ho avvisati. Se volete venire, venite》dice sorridendo e se ne va.

Insieme a Filippo, vado a casa.
《Fil io vado alla festa voglio andarci. In fin dei conti sono un'amica di Simone. Vieni anche tu così ti assicuri che tutto vada per il verso giusto》gli dico.
All' inizio sembra disaccordo.
Poi però...
《E va bene ma devi stare vicino a me. Quello, insieme a suo padre trama qualcosa e non ti lascio sola. Mai》sottolinea 'suo padre' e mi bacia.

Apre la porta di casa e continuiamo a baciarci.
《Ti amo》dice e per poco non perdo un battito.
《Anche io Fil》dico e gli allaccio le braccia intorno al collo e continuiamo a baciarci.
Sento le sue mani sul mio fondo schiena e già mi sento eccitata.
Poi, però quando sentiamo troppo silenzio da tipo "film horror" e decidiamo di staccarci ancora con i sorrisi sulle labbra, quello che ci si para davanti è un incubo.
Facce stranite e meravigliate, bocce aperte ed occhi spalancati di gente seduta beatamente sul divano.
Oh merda, speriamo non succeda nulla.

FILIPPO'S POV
Porca puttana
Dico solo questo.
Sono un coglione.
Dinanzi a noi ci sono facce di tutti i tipi di emozione.
Gente che ha la bocca spalancata, gente che sorride in un modo che non si capisce e altra gente immobile che respira appena.

Mia ha una faccia mista fra vergogna e divertimento perché non sa cosa fare.
In realtà neanch'io so cosa fare, ma una cosa è certa, ormai la verità è venuta a galla.

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