Incassai il denaro appena datomi dal cliente e sfoggiai un enorme sorriso, quando una ragazza si presentò di fronte a me chiedendomi i prezzi delle nuove chitarre. Le diedi tutte le informazioni di cui aveva bisogno e la salutai, osservandola allontanarsi e dirigersi verso la chitarra che avrebbe scelto. Sospirai sedendomi e facendo passare il pollice sulla targhetta della mia maglia. Belle. Era bello avere un titolo, certo uno molto piccolo, ma avevo il mio nome sulla mia maglia da lavoro e potevo sentirmi soddisfatta per qualcosa. Quando entro in quel negozio non sono più Belle la ballerina con i genitori divorziati, ex vittima di bullismo e ragazza solitaria, no. Divento Belle, la dipendente sorridente con la voce sottile che risponde alle tue domande con gentilezza e in un sussurro delicato.
Feci per allontanarmi dalla cassa, per andare sul retro e godermi due minuti da sola, magari sgranocchiando qualcosa della macchinetta, ma sentii il campanello dell'entrata tintinnare. Era entrato un altro cliente, e si era avvicinato. Portava un cappello di lana e pure un cappuccio. Teneva la testa china, e non mi era così possibile notare il suo volto.
-Buonasera-sorrisi. Non rispose. Fece un cenno con il capo ed allungò poi una mano verso uno dei cd impilati lì di fianco, per poi allungarlo a me. Gli comunicai il prezzo ed attesi che ricavasse qualcosa dalla tasche in cui stava frugando. Si ritrovò in mano qualche moneta. Gliene caddero alcune. Merda, sbottò con voce roca. Quando riuscì a recuperarle tutte, le passò a me. Le contai una ad una, e giuro di aver fatto molta attenzione, eppure notai che ne mancavano due. Avrei voluto chiudere un occhio, ma Jack, il mio capo, è piuttosto severo sulle clausole del suo negozio ed anche se il martedì sera sono solo io di turno, so che viene a sapere tutto quello che accade.
-Scusi, mancano due dollari-dissi cercando di apparire il meno possibile antipatica. Quello non mi aveva probabilmente nemmeno sentito. Continuava a voltarsi nervosamente verso la porta e sospirare. Finalmente alzò lo sguardo e lo vidi. Vidi i suoi lineamenti aggraziati. Vidi le sue iridi verdi, con qualche scheggia di celeste, ma arrossate. Vidi le sue labbra ben definite, rosee e piene, anche se tremendamente screpolate. Era bellissimo.
-Non importa-di nuovo un cenno del capo, e poi s'incamminò verso la porta titubante. Si fermò. Tornò alla cassa e sospirò, guardandomi negli occhi. Aveva uno sguardo triste. I suoi occhi erano socchiusi e gonfi.
-A che ora deve chiudere?-chiese con voce straziata.
-Fra quindici minuti-risposi mantenendo il mio personaggio da commessa solare. Non potevo permettere che la sua aria così desolante mi buttasse giù. Soggetti come lui somigliano a me, ma esternano di più le loro emozioni dannate. Sbuffò rumorosamente e scosse la testa. Potrei giurare di averlo sentito tirare su con il naso. Senza dire nulla annuì acconsentendo e chiese poi dove fosse il bagno. Indicai la porta in fondo al negozio, e lo osservai incamminarsi verso quest'ultima con una camminata incerta e mantenendo perennemente la testa china.
Quando fui sicura che fosse all'interno della toilet, presi una delle decisioni più idiote di tutta la mia vita. Se non voleva uscire dal negozio, significa che all'esterno qualcosa lo spaventava. Mi allontanai dalla cassa per affacciarmi alla porta di vetro. Dovetti scostare le persiane e sbirciare il buio. Non vedevo proprio niente e nessuno. Ero troppo curiosa ed impaurita allo stesso tempo, così mi decisi ad abbassare la maniglia, e mettere un piede all'esterno.
-Ferma!-strillò qualcuno alle mie spalle. Il ragazzo incappucciato mi prese per le spalle e richiuse la porta. Spaventata lo obbligai a lasciarmi ed indietreggiai confusa. Era come credevo; aveva paura di qualcosa là fuori.
-Cosa c'è di fuori? Hai visto qualcuno?-domandai ansimando. Il ragazzo scosse la testa e mi guardò con sguardo duro.
-Non t'interessa-sbottò lanciando di nuovo un occhio alla finestra, per controllare.
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Where is the light we deserve?
FanfictionIn cui Harry è un artista drogato e Belle una ballerina, che venderà qualsiasi sostanza di cui Harry faccia uso e lo inviterà al pranzo di Natale in famiglia. (Conclusa)