Avevo permesso che le sue mani sfilassero via la mia maglia prima dei miei pantaloni, e gli permisi anche di accarezzare il mio corpo indossando soltanto due pezzi d'intimo. Il suo tocco leggero mi fece venire la pelle d'oca. Rimase minuti interi ad osservare la mia carnagione così chiara e infreddolita, rispetto alla sua molto più scura e sempre calda.
Neppure lui indossava più abiti oltre al suo intimo, e siamo rimasti così tanto tempo ad accarezzarci a vicenda in quella maniera, senza nient altro oltre a teneri baci e qualche risata causate dalle battute sussurrate.
Poi, mentre ero stretta fra le sue braccia ad occhi chiusi, percepii il reggiseno slacciarsi, e subito dopo le sue mani sul mio seno. Ero così intimorita ed invogliata allo stesso tempo da quella situazione. Non credevo che tutta la vergogna a cui mi ero preparata precedentemente potesse svanire così nel nulla, grazie ad un suo sorriso e qualche rassicurazione.
Mi strinse a sé, fino a far aderire completamente i nostri corpi nudi. Nemmeno un indumento ci poteva dividere adesso. Eravamo in totale contatto fisico e emotivo. Il silenzio mi permetteva di udire i suoi respiri e la sua stretta di percepire il suo battito contro al mio petto. Una delle migliori sensazioni di sempre.
Oltre alla schiena, mi accarezzava anche i capelli, intrecciando le sue dita con quest'ultimi e giocherellandoci, commentando quanto fossero lunghi, ma aggiungendo poi che non avrei mai dovuto tagliarli perché amava il modo in cui li scostavo da una spalla all'altra.
Afferrò di nuovo il mio volto, sorridendo, baciandolo dieci, cento, mille volte e facendo sempre scorrere le mani lungo tutto il mio corpo. Mi stringevo a lui con sicurezza, sicura di quel che stesse accadendo e di quel che volessi in quell'istante. I baci che proseguirono lungo il collo diventarono sempre più premuti e passionali, fino a raggiungere di nuovo la bocca.
-Perché sei così fredda?-chiese in un sussurro, fra un bacio e l'altro.
-Perché è quasi inverno, forse?-risposi io in tono ovvio. Sghignazzò. Adoravo il modo in cui la stessimo affrontando con tale tranquillità e serenità, consapevoli che sarebbe avvenuto come un semplice bacio o un qualsiasi gesto d'affetto che siamo soliti scambiarci tutti i giorni.
Da uno al fianco dell'altro divenne tutt'altro, nel momento esatto in cui mi ritrovai sotto il suo corpo. Aveva un'espressione seria e mi osservava sempre fisso negli occhi. Non l'ho mai notato onestamente distogliere lo sguardo. Li chiudeva ogni tanto, ma quando si riaprivano, erano sempre puntati su di me, sul mio viso. Mi metteva a disagio, ma ci feci l'abitudine ed evitai di farglielo notare, perché iniziai a prenderci il vizio e divenne una cosa gradevole essere al centro della sua attenzione.
-Quindi ne sei certa?-domandò stringendo la mia mano, portandola alle labbra e lasciandoci qualche bacio sulle nocche. Lo trovai adorabile in tutto quel che faceva. Era quasi irriconoscibile.
-Ehi, ormai sono nelle tue mani-ripresi le sue parole, facendolo sorridere.
-E ti senti al sicuro?-proseguì con tono serio.
-Assolutamente-risposi prontamente. Diede un ultimo bacio alla mia mano e lo fece.
Entrò in me una e due volte, con modi lenti e attenti, continuando a consumare la mia pelle osservandomi, ed io lo sapevo, nonostante avessi gli occhi chiusi. Si fece una sensazione quasi insopportabile e impossibile da reggere, ma gratificante. Il ritmo era sempre più veloce e la mia voglia di gridare più forte. Notai le sue adorabili fossette quando mi lasciai sfuggire un gemito profondo, mentre stringevo il cuscino al mio fianco a denti stretti. Provavo a tenere gli occhi aperti, ma ad ogni spinta li richiudevo e sospiravo chiedendomi se avesse mai avuto una fine.
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Where is the light we deserve?
FanfictionIn cui Harry è un artista drogato e Belle una ballerina, che venderà qualsiasi sostanza di cui Harry faccia uso e lo inviterà al pranzo di Natale in famiglia. (Conclusa)