ATTENZIONE: HO DECISO CHE DA OGGI LA STORIA VERRÁ NARRATA AL PRESENTE. RENDE TUTTO PIÙ FACILE.
-Ci sarà anche Louis, tesoro-
Affondo di nuovo la testa nel cuscino e la scuoto, per dare l'ennesimo no a mia madre. Insiste con il farmi alzare da quel letto per fare qualcosa di produttivo, ma io non ne ho proprio voglia. La testa è sul punto di scoppiarmi, dal terribile dolore che mi provoca. Sono ancora in pigiama, e la mia camera è un porcile. S'è perfino creato un odore di asocialità. Il problema è che io sono annoiata, sì, ed anche triste. Harry se n'è andato, non devo lavorare per via delle vacanze di fine anno e non ho più coreografie da ripassare ansiosamente. La mia vita è totalmente vuota, ora.
-Allora ci vediamo quando torno, e vedi di mangiare qualcosa o finirai all'ospedale-Mamma chiude la porta infilandosi i guanti, sempre lascianodmi così tanta leggerezza e per niente sensi di colpa che mi lacerano l'anima. Ho perso l'appetito, e l'ho perso veramente questa volta. Nessuna fissazione per il corpo perfetto, nessuno spettacolo a cui puntare, niente di niente. Non ho più fame.
La situazione è questa: siamo al tre gennaio, e dal giorno della partenza, ho sentito Harry solamente due volte al telefono. Vorrei tanto poter affiancare il cellulare all'orecchio e stare a parlargli e ad ascoltare per tutti i quattordici giorni, e potrei farlo. Ma lui è così lontano, e ogni minuto costa troppo per potersi permettere lunghe chiacchierate. Il suo lavoro, poi, lo tiene sempre impegnato là. Dice che non ha ancora scattato una foto, fino ad adesso ha solo visto il fantastico set in cui lo faranno lavorare con un certo Nick, credo.
Mi alzo dal letto afferrandomi la testa fra le mani, credo che cadrò a terra da quanto mi sento balorda. Scendo le scale rimanendo affrancata alla barriera e raggiungo a passo lento la cucina. Credo che mi sforzerò di mangiare almeno un panino, o un pacchetto di creckers. Non lo so, ma qualcosa dovrò pur mangiare.
Sto per addentare il mezzo sandwich che mi sono condita, quando il telefono mi vibra nei jeans.
"Dove cazzo sei?" Una vocina poco virile sembra piuttosto irritata, dall'altra parte dell'apparecchio. Sospiro.
"Ora non urlare, Louis"
"Avevi detto che questa volta saresti uscita" ribatte. Io non so veramente cosa dirgli, perché mi sento ancora sconsolata dalla mia improvvisa solitudine.
"Ho mal di testa"
"Stronzate. Lo sai che non è vero, sono scuse le tue."
Non ho la forza di rispondere, perché so che è vero. A costo di non ammettere la mia tristissima situazione, sono quattro giorni che sostengo di avere qualche sintomo di malattia. E forse la mia costante voglia di rimanere in casa, sotto le coperte o di fronte alla televisione, stimola veramente la mia emicrania o i miei conati di vomito, nonostante non mangi spesso. Come diamine mi sono ridotta?
E adesso io non so cosa dire. Potrei insistere con l'emicrania, e ribadirgli che non mi sento affatto bene. Potrei urlare, sovrastando la sua voce e cercando di meterlo a tacere, oppure potrei semplicemente ammettere come mi sento riguardo al fatto di dover dimostrare spensieratezza e passeggiare per i mercatini invernali, mentre sto patendo uno dei dolori più laceranti della mia vita. Nessuno di loro capire come mi sento, perché dovrebbero avere il potere di dirmi cosa fare, dove andare? So che Louis ri preoccupa per la mia salue, ma non ne ho davvero bisogno. Quel di cui ho bisogno sono le calde mani di Harry, della sua risata a dir poco ridicola quando raggiunge note alte, dei suoi lunghi capelli intorno ai quali arrotolo le mie dita, dei suoi caldi abbracci alle spalle che mi riscaldano in pochi secondi. Ed ho bisogno di vederlo stare bene, di sentirgli dire come si sta divertendo a fare il lavoro della sua vita con dei professioniti, di ascoltare tutto quello che ha da dirmi e raccontargli tutto quello accaduto allo spettacolo, nonostante mi ha confessato di aver visto la mia esibizione e di averla adorata.
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Where is the light we deserve?
FanfictionIn cui Harry è un artista drogato e Belle una ballerina, che venderà qualsiasi sostanza di cui Harry faccia uso e lo inviterà al pranzo di Natale in famiglia. (Conclusa)