twenty-seven.

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-Belle, sei davvero magra-mi fa notare Marina alludendo alle mie gambe. Commenti simili mi rallegrano, perché non ho alcun difetto riguardo la mia alimentazione, ma ho trascorso un terribile periodo in cui tre soli chilogrammi in più rispetto alle altre ballerine, sarebbero significati la fine. La gente durante le esibizioni nota sempre chi è più in carne di altre, e non ho mai voluto finire fra quelle indicate. E poi l'assenza di Harry aveva influito molto sui miei pasti, in quei giorni.

-Hai pranzato?-le domando sedendomi sul mio solito sgabello ed accavallando le gambe. Marina scuote la testa e mi fa la stessa domanda. Io avevo divorato un sandwich sull'autobus mentre venivo al lavoro.

Durante tutta la giornata ho venduto una chitarra, qualche cd ed una prenotazione per un possibile acquirente per quanto riguarda un violoncello. Quando ero in quel negozio mi piaceva trascorrere il tempo fra gli album vecchi, adatti solamente al giradischi. Adoro quello strumento, è così piacevole stare ad osservare e rilassarsi fissandolo ruotare e ruotare così lentamente. La musica che di solito ascolto è lenta e molto delicata. Il giradischi è degno dei miei gusti musicali; è in grado di trasmetterti sensazioni talmente pacifiche da rischiare ogni volta di scollegare la mente e perdere i minuti che scorrono.

-Pensi che ora sia libero?-mormoro sconsolata.

-Sì, Annabelle, basta che la fai finita!-sospira Marina, per circa la milionesima volta. Non le rispondo e sbuffo, rimettendo nella tasca posteriore dei miei jeans il cellulare. No che non poteva essere libero, mi ha esplicitamente detto di avere l'intera settimana occupata durante la nostra ultima telefonata. Siamo al sesto giorno, e le chiamate sono nettamente aumentate. Ho raccolto più coraggio, ed ho iniziato a chiamarlo tutte le volte che calcolo dovrebbe essersi appena svegliato, a seconda del fuso orario. Lo chiamo dopo il lavoro, prima di andare a letto e quando mi sento sola. Harry risponde sempre, e quando dico sempre, intendo sempre. Anche nel bel mezzo del set fotografico gli è capitato due volte di chiedere una pausa per fermarsi ed iniziare a chiacchierare con me del più e del meno. Ora dice che non glielo permetteranno più, per questo ho così paura di chiamarlo durante un servizio o che ne so, una riunione? Perciò la prossima volta che mi chiamerà, mi farò esplicitamente dire a che ora vuole che lo chiami. Perché mi manca, da morire.

-Scusa, Mar, ma sto andando fuori di testa!-Mi presi la faccia fra le mani, e la rossa sorrise dolcemente continuando a passare lo straccio umido sugli scaffali.

-Tranquilla tesoro, mancano solo otto giorni, no?-

Io annuisco, ma penso a quanto fottutamente lunghi sono otto giorni, e a quanti altri crolli motivi avrò da lì a qualche tempo.

HARRY

Le labbra screpolate stanno tremando da troppo tempo, e le mie dita, nonostante protette da un paio di guanti da neve, sono come fatte di ghiaccio. Pizzicano e sono le une attaccate alle altre. Sospiro altre nuvolette di fumo bianco e mi piego di nuovo a terra, scattando altre decine di foto alla ragazza bruna che sta posando di fronte a me. Poveretta, è una delle tante costrette ad indossare solamente un bikini e della tempera per corpo, nel bel mezzo della neve. Le leggo la sofferenza negli occhi, ma ogni due minuti degli assistenti avvolgono le modelle con delle coperte e lasciano che si riscaldino. Per me è dura, ma per loro dev'esserlo il doppio.

Comunico concluso il lavoro riguardante la categoria fiori, e detto ciò batto le mani insieme al resto della crew per il lavoro svolto. Mi avvicino al tavolo da lavoro lì nel bel mezzo del nulla, dove Grimshaw e compagnia stanno guardando gli scatti al computer. Sono soddisfatto del mio lavoro, e lo mormoro anche senza che nessuno mi senta. Belle ascolta tutti i miei sussurri, penso distrattamente.

-Freddo, Styles?-mi sorride Nick. Io annuisco ricambiando e lascio che mi venga data una tazza di cioccolata calda, mentre osservo le persone iniziare a smontare tutto l'occorrente. M'incammino al fianco di Nick verso la funivia, che dovrebbe riportarci verso il nostro albergo. Era ora: io odio le montagne e soprattutto le piste da scii.

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