Dopotutto...

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Arrivano i soccorsi ma ancora niente da fare. Seb è svenuto. I medici lo tirano fuori, intanto noi guardiamo tutto dai box. Non mi importa più di Räikkönen. Non mi importa più di nessuno. Voglio solo vedere quello stronzo alzarsi e far vedere a tutti che sta bene. I dottori gli tolgono il casco e iniziano un massaggio cardiaco. Passano ventisei lunghi secondi, sì li ho contati, prima che Vettel iniziasse a muoversi. Io e Maurizio ci abbracciamo, felici di vedere che sta bene. Senza quel puttaniere, questo posto non sarebbe più lo stesso.

《Sta bene.》 Mi sorride ed io ricambio.

Sì, sono felice per quel pezzo di merda. Non gli voglio poi così male. Non importa se adesso è OUT, importa solo che stia bene. Con i medici che lo aiutano, si alza in piedi e saluta il pubblico. I meccanici lì vicino riportano la macchina ai box, stando attenti a non causare ulteriori danni. Quando vedo Sebastian tornare ai box, la prima cosa che fa è abbracciare Maurizio.

《Sei vivo, bastardo che non sei altro!》 Lo stringe. (Gif indietro/su)

Vedo Seb ridere e non posso non sorridere. Sta bene. È tutto ok. Quando i due si staccano tutti vanno a vedere come sta. Io me ne rimango in disparte. Ho sempre quella parte di orgoglio. Guardo lo schermo di Räikkönen.

《Kimi, se continui a fare il mollusco finirai ultimo. Sii aggressivo!》

Stringo i pugni, non notando nessun miglioramento. Che testa di cazzo! Quando il team ritorna dentro, prendo la scusa della "boccata d'aria" per andare da Sebastian.
Mi nota. Si ferma. Mi guarda.

《Tutto ok?》
《Sì.》
《Bene.》
《Bene.》

Continuiamo a guardarci. È un gioco di sguardi. Un silenzio che parla al posto nostro. In poco tempo mi ritrovo il biondo tedesco abbracciarmi. La forte voglia, repressa, di abbracciarlo aumenta a dismisura.

《Sei un coglione.》 Lo stringo.
《Sta' zitta.》

Mi solleva poco da terra e poi mi rimette giù. Le sie mani sui miei fianchi. Non dovremmo avere questo atteggiamento. Rischio il posto se mi vedono flirtare con un pilota. Mi allontano velocemente, di controvoglia, e vado da Mattia.
Hanno appena portato la macchina. Il davanzale è completamente distrutto. Le ruote come scoppiate. Guardo Mattia, che sospira. Per riparla ci vorrà del tempo.

《Ehi, Mattia, non disperare. Basta un po' di colla e scotch.》 Scherzo.

Ride e si gratta la nuca.

Sono nella mia camera d'albergo. Mi sto asciugando i capelli canticchiando la vecchia canzoncina che mi cantava sempre mia madre. Mentre pettino la mia criniera annodata bussano alla porta. Mi do una mezza sistemata e vado ad aprire. Sebastian entra senza dire né buonasera né ciao né niente. Chiudo la porta mentre lo guardo accomodarsi su una sedia. Mi guarda male.

《Che vuoi?》 Sbotto.
《Perché ti sei allontanata così?》
《Sebastian, rischio il mio posto di lavoro se i media ci riprendono. Basta un minimo sospetto che io stia flirtando con te per farmi licenziare.》 Lo guardo male.
《Ah, quindi ci stai provando con me?》

Rimango senza parole per poi darmi uno schiaffo sulla fronte sospirando.

《No.》
《Beh, qui non siamo ai box. Qui non ci sono media quindi...》 lascia la frase in sospeso.

Mentre parlava ha iniziato ad avvicinarsi verso di me. Al "quindi" si ferma, proprio davanti a me. Non è poi così alto. Dieci centimetri ci distinguono.

《Che ne dici?》 Ghigna e mette le mani ai miei fianchi.

Non di nuovo. Ti prego. Alzo gli occhi al cielo e gli prendo i polsi.

《Seb. Allontanati.》
《Il problema è che non posso.》
《Sì che puoi.》
《Alex, il mio cazzo mi impedisce di non pensare a sbatterti come il telecomando quando non funziona, adesso, contro queste quattro mura.》

Trattengo il respiro mentre sento le sue mani stringere i miei fianchi. I suoi occhi fissi sui miei.

《Sei un pazzo, Sebastian, allontanati.》

Mi stringe a lui sfiorando le mie labbra, facendomi sentire il suo caldo respiro su esse. Ammetto che non mi dispiace tutto ciò.

《Seb... mi buttano fuori se ci scoprono.》
《Non c'è nessuno qui.》

So che mi userà solo per il suo piacere fisico. Mi mette la sua mano fredda sulla guancia e con il pollice mi accarezza le labbra. Schiudo un po' quest'ultime e lo guardo. Si morde il labbro inferiore alternando lo sguardo tra i miei occhi e le mie labbra.

《Scopiamo. Adesso.》

Quel Tedesco Bastardo 《VETTEL》Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora