Seb

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Conosco Sebastian dai tempi del suo debutto alla RedBull. Abbiamo quasi la stessa età. Solo che io sono entrata di recente nel mondo della Formula uno, parlando di lavoro. Mio padre è sempre stato un accanito di Moto GP e Formula uno.
Alexandra potevi fare di tutto, perché la meccanica?
Perché, dite? Perché sono un transessuale. No, sto scherzando.
È una cosa di famiglia. Anche mio padre ha lavorato per la Ferrari, anche mio nonno, e il padre di mio nonno, e il nonno di mio nonno... e così via. Da ben sette generazioni la famiglia Kilton porta avanti i lavori di una vita sulla funzione e sul design della macchina italiana. La Ferrari. Al posto mio dovrebbe esserci quel coglione di mio fratello, ma no, lui ha deciso di spezzare la catena andando a lavorare per qualche stupida pasticceria. Tsk. A me sono sempre piaciute le macchine e quindi sono qui.

《Alex!》

La voce di Mattia mi riporta alla realtà.
Ma come? Mattia Binotto. Il direttore tecnico del team Ferrari.

《Dimmi.》 Mi avvicino a lui.
《Senti, per quanto riguarda la macchina di Kimi, ha un piccolo difetto al motore. Dato che sei la mia meccanica più fidata, potresti dargli un'occhiata?》
《Ma certo!》

Abbozza un sorriso, più simile ad una smorfia, e si allontana. Sospiro e mi dirigo verso la 7 di Kimi Räikkönen.
Kimi Räikkönen.
Il finlandese più scorbutico che possa esistere. Buon Dio, non lascia che nessuno si avvicini a lui. Sempre quella espressione da menefreghista.
Arrivo alla macchina, ma sento discutere Kimi e Maurizio.
Non è la prima volta. Kimi e il suo atteggiamento non fanno bene alla carriera di Sebastian. Räikkönen è il tipico uomo che gioca per sé, lasciando in asso il suo compagno di squadra. Do un colpo di tosse per farmi notare e i due abbassano i toni.

《Alex. Sei qui per la macchina di Kimi?》
《No, per aggiustare il vetro della televisione.》
《Quanta ironia.》

Sbuffo una risata e loro si allontanano, lasciandomi sola con la macchina guasta.

《Bene, mia cara 7. Mi auguro tu non abbia nulla da nascondere.》 Parlo con la macchina.

Il tizio di prima?
Maurizio Arrivabene. Il nostro principale membro del team.

Finisco di riparare la macchina. Un piccolo guasto al motore, roba di tutti i giorni. Normale amministrazione, insomma. Con la manica della mia uniforme/tuta mi asciugo quelle piccole e fastidiose gocce di sudore sulla fronte. Mi pulisco i vestiti e sospiro, guardando l'auto.

《Hai finito?》

Sussulto quando sento la voce di Räikkönen alle mie spalle. Diavolo, che paura.

《Sì, adesso è come nuova.》 Mi giro verso di lui.
《Spero tu non abbia manomesso nulla.》
《Non voglio rischiare il mio posto di lavoro.》

Alza un sopracciglio e va via. Quel Räikkönen... non lo capirò mai. Sono passati tre anni dalla mia prima riparazione alla sua auto. Maggiormente sempre la 7 ha avuto problemi... ma nonostante le mie riparazioni sempre eccellenti, ancora non si fida di me. Bah, senza di me la sua macchina, in pista, farebbe schifo.
Alzo gli occhi al cielo e vado alla hall. Noto una marea di giornalisti... giornaliste, piuttosto, accanirsi su Vettel. Che razza di puttane.
Sebastian Vettel.
Io lo chiamo "Don Giovanni". È un egocentrico bastardo che non fa altro che vantarsi della sua bravura. Non dico che non sia bravo, ma almeno dimostralo in pista. Hamilton gli ha fatto più di una volta il culo e indovinate un po'? È ritornato ai box incazzato nero. Tesoro, se fai l'egocentrico anche in pista è ovvio che sbagli. Non sei mica Dio.
Mi avvicino a Maurizio e lui mi guarda con fare rassegnato.

《Ne uscirà fuori, prima o poi.》
《Lo spero...》 sospira.
《Problemi con Kimi?》
《Oh sì, sta diventando davvero insopportabile. Se continua così sarò costretto a buttarlo, letteralmente, fuori a calci in culo.》
《Povero Maurizio.》 Gli metto una mano sulla spalla.
《La macchina?》
《È tornata come nuova.》

Mi sorride e ritorna a guardare Vettel, che si è appena liberato delle giornaliste. Torna da noi con una camminata molto fiera. Lo vedo parlare con il suo interprete, mettendosi una mano davanti la bocca per far sì che nessuno legga il labbiale.

《Was kann ich tun? Die Presse liebt mich.*》 Ghigna.
《Wenn Sie mit Ihrem Dolmetscher gesprochen haben, weil Sie nicht übersetzt wurden, tut es mir leid, Sie zu enttäuschen, aber ich kann auch Deutsch sprechen und übersetzen.*》 Rispondo scocciata.

Mi guarda un attimo con sorpresa, poi alza gli occhi al cielo e mi passa accanto, dandomi una spallata. Che tipo!

《Tsk.》 Lo guardo male, anche se è girato di spalle.
《Tutto bene?》
《Sì. Ha solo bisogno di qualcuno che gli dia testa per farlo calmare.》 Ghigno.

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Was kann ich tun? Die Presse liebt mich.
Cosa posso farci? La stampa mi adora.

Wenn Sie mit Ihrem Dolmetscher gesprochen haben, weil Sie nicht übersetzt wurden, tut es mir leid, Sie zu enttäuschen, aber ich kann auch Deutsch sprechen und übersetzen.
Se hai parlato al tuo interprete per non essere tradotto, mi dispiace deluderti ma anche io so parlare e tradurre il tedesco.

Quel Tedesco Bastardo 《VETTEL》Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora