Parlare

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La mattina dopo mi sveglio di soprassalto. Motivo? Sono appena caduta dal letto. Il mio povero braccio sta soffrendo molto. Sbadiglio e mi stiracchio, tornando seduta sul letto. Mi passo le mani sul viso, ricordandomi solo dopo di non essermi struccata la sera prima. Realizzo di aver dormito con Lewis non appena mi alzo dal letto... anche se lui non è qui. Decido di andare a lavarmi e sistemare questa faccia di merda che ho.

Quando arrivo ai box Ferrari, la gara è già iniziata. Mattia guarda fisso il monitor stando attento a cosa sta succedendo. Saluto i meccanici che mi vengono davanti per poi andare a sedermi. Siamo già al ventesimo giro. Wow, ho fatto davvero tardi. Prendo il cellulare e noto tutte le chiamate perse da Mattia, Lewis, Daniel e... Sebastian. Non importa, sono qui. Venire prima o dopo non fa la differenza. Come sempre, al primo posto, abbiamo Lew, poi Valtteri, Sebastian, Max e Charles. Top 5 da urlo. Sempre gli stessi. A quanto vedo dai dati, per il momento il miglior tempo su circuito lo tiene stretta Valtteri. Se nemmeno Lewis può riuscire a batterlo sarà davvero difficile. Mi metto fuori, guardando i ragazzi sfrecciare davanti ai box. Sono davvero fantastici. Devo chiedere ad uno di loro cosa si prova ad andare così... così veloci su quelle auto.

《Seb torna ai box.》 Sento dire a Mattia, continuamente. 《Non fare stupidaggini, rientra!》 Mi avvicino per sentire meglio. 《Sebastian-... ha chiuso il contatto radio. È un pazzo!》 Mattia si toglie le cuffie e le lancia per terra.
《Che succede?》 Gli chiedo.
《Ah, ma tu sei qui. Pensavo fossi caduta dentro al cesso.》 Alza la voce.
Non ho mai visto Mattia così nervoso. 《Mattia che succede?》
《Chiedilo al tuo ragazzo tedesco.》 Detto questo, va via.

Guardo gli altri meccanici ma niente. Nessuno vuole dirmi cosa è successo. Prendo le cuffie di Mattia da terra e le indosso. Non sembrano essersi rotte.

《Seb?》
Nessuna risposta.
《Sebastian?》
Ancora niente.
《Lo so che mi senti, quindi è inutile che fai così. Perché non vuoi rientrare ai box?》
Silenzio.
《Qualcuno mi spiega che cosa sta succedendo qui?!》 Quasi urlo.
《Sei tornata.》 Gli sento dire.
《Sì, sono tornata. Adesso torna ai box.》

Guardo il monitor. Tutti i parametri sono corretti... tranne la temperatura delle gomme. Potrebbero scoppiare se continua così. Il panico inizia a prendere il sopravvento. Mentre dico ai piloti di mettersi fuori, pronti con le gomme nuove, mi passo le mani tra i capelli, pregando che non gli succeda niente. Sento il piacevole rumore dei motori avvicinarsi, quindi Seb è vicino.
Mancano pochi metri, penso, ce la puoi fare.
Come avevo sperato, ecco la numero 5 rientrare ai box. Quei pochi secondi di sosta mi permettono di sosprirare di sollievo. In un istante, Seb si gira verso di me, ed io gli faccio cenno con la testa di continuare così. Non appena rientra in pista senza perdere nemmeno una posizione, tutti, dentro i box, esultano, compresa me.

[...]

1° Hamilton
2° Vettel
3° Bottas

Siamo arrivati secondi e quarti. Non c'è che dire. I miei ragazzi sono fortissimi! Dentro i box continuiamo a batterci il cinque e abbracciarci come mai prima d'ora, la felicità è troppo grande per essere trattenuta. Non appena finiscono le interviste e tutto il resto, i piloti tornano ai box. Seb viene assalito da tutti i meccanici che lo abbracciano, anche Charles subito dopo. Io me ne sto in disparte a sorridere e trattenere qualsiasi comportamento impulsivo. Batto il cinque a Charles e, non appena Sebastian si mette davanti a me, non riesco a smettere di sorridere.

《Hai fatto arrabbiare Mattia.》
《Anche lui ha fatto arrabbiare me.》
《Aha, certo come no.》 Alzo un sopracciglio.
《A me non batti il cinque?》
《No.》 Incrocio le braccia al petto.
《... possiamo parlare adesso?》
Mi guardo un attimo intorno. 《Se proprio vuoi.》 Mi appoggio al pilastro dei box e lo guardo.
《Mi dispiace, ok? Avrei dovuto dirtelo. Avrei dovuto... dirti tante cose, ma non volevo. Non... non volevo sapere la tua reazione. Non volevo farti star male. Non volevo farti passare quello che hai passato-》
《Ma l'hai fatto.》 Lo interrompo.
《Fammi finire!》 Mi guarda male. 《Ti sto chiedendo scusa. Non voglio starti lontana. Come hai potuto vedere, l'unica che riesce a farmi ragionare sei tu.》
《Oggi per fare lo stupido hai rischiato grosso.》
《So anche questo. Ti prego... con Hanna è tutto finito.》 Stringe i pugni.
《Chi mi dice che non stai mentendo?》

Sta un attimo zitto. Mi guarda negli occhi per poi distogliere lo sguardo. Sospira e avvicina le mani alle mie.

《Dovrai fidarti.》 Sorride.
《Sai che non mi fido più di te.》
《Allora... continuerò a rischiare la vita e la carriera.》 Mette le mani in tasca e fa spallucce.
《No invece. Sei stupido?》 Allargo le braccia e mi avvicino a lui.
《Si chiama ricatto.》 Ghigna.
《Seb, non funziona cos-》

Mi interrompe posando le labbra sulle mie. Non fa altro. Un bacio a labbra chiuse. Cerco di respingerlo, invano. Mi afferra i polsi e li tiene stretti.

《Seb!》 Dico sulle sue labbra.

Si stacca e mi guarda. Non mi lascia i polsi, né si allontana. Poggia la fronte sulla mia e mi guarda negli occhi. Ci cado sempre... ogni volta che lo guardo. I suoi dannati occhi azzurri mi incantano sempre. Oltre a tutte le loro sfumature, che già conoscevo, noto che li ha arrossati, come quando si finisce di piangere. Vuole farmi pena in questo modo?

《Non funziona così. Non te la guadagni così la mia fiducia... non dopo quello che hai fatto.》 Continuo a guardarlo.
《Lo so.》 Ne esce un sussurro.
《E allora? Perché l'hai fatto?》
《Non farmi questa domanda.》
《Voglio saperlo, Seb.》
《Volevo allontanarti da me. Sapevo che ti avrei solo ferito e... non te lo meriti.》
《Allora perché mi hai baciata?》
《... mi mancavi.》
《Sei bipolare, Sebastian. E ipocrita.》
《Sono innamorato.》
《Essere innamorati non vuol dire darsi tanti baci a sorpresa...》
《Lo so...》 sussurra.

Quel Tedesco Bastardo 《VETTEL》Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora