Bugiardo

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Il giorno dopo mi ritrovo con il telefono intasato di messaggi e chiamate da parte di tutti. Persino Kimi e Mauro hanno chiamato... quattro volte. Tutti, tranne Seb. Mi sembra ovvio, lui era a spassarsela con la bionda. Certo. Un forte mal di testa mi obbliga a stare a letto, sarà stato tutto quel piangere per lui, ieri. Poi sento bussare alla porta. Preferisco mi credano morta piuttosto che vedermi in queste condizioni.

《Principessa, è ora di alzarsi.》 Riconosco subito la voce di  Ricciardo.
《Oggi è un giorno importante.》 E Lew.

Guardo l'orario e la data di oggi dal display del mio cellulare. Sono le 10:34 del 9 Settembre. Wow. Avevo dimenticato il mio compleanno. Sbatto più volte le palpebre e mi costringo ad alzarmi. Non domando nemmeno chi è e apro la porta. Riconosco immediatamente i volti davanti a me dei due ragazzi. Per quanto dal mio aspetto sembri uno zombie, non posso nascondere un sorriso.

《Tanti auguri!》 Esclamano all'unisono.
《Ssssh! Non fate tutto questo baccano.》 Ridacchio.

Daniel mi prende in braccio stringendomi forte continuando a farmi gli auguri. Rido e mi stringo a lui cercando di non cadere. Lewis mi abbraccia e, un bacio non così innocente sulla guancia, mi fa leggermente arrossire. Qualcosa mi spinge a pensare al perché Sebastian non sia venuto. Si è sempre ricordato del mio compleanno. Non mi ha mai fatto chissà quale sorpresa però mi bastava sentire il suo "tanti auguri" per cambiarmi la giornata.

《Sei ancora qui? Vai a cambiarti, dobbiamo festeggiare!》 Lew interrompe i miei pensieri.
《Festeggiare? Ora? Ma ci penseremo stasera.》 Sbuffo.
《Hai detto così anche l'anno scorso e alla fine, la sera, non abbiamo fatto niente.》 Mi rimprovera Daniel.
《Ok, ok, avete vinto. Ma dove andiamo?》
《Hai mai corso su un Rally?》 Ghigna Lewis.

Oh mamma...

[...]

Ci ritroviamo davanti un circuito di Rally, molto simile a quello della F1... ma alla fine sono tutti uguali, per quanto ne capisca di macchine.

《Ragazzi... mi volete morta?》 Li guardo.
《No. Vedrai che bella sensazione che si prova.》 Mi fa l'occhiolino Dan.

Il mio cuore perde un battito mentre la mia mente pensa già che morirò dentro una di quelle macchine. Mille paranoie si creano dentro la mia testa e inizio ad avere paura.

《Ehi, stai tranquilla piccolo gnomo da giardino, stai con me. Non ti succederà niente.》 Mi sorride per darmi coraggio.
《Io non sono uno gnomo da giardino!》 Gli do un pugno sulla spalla.

Ride e annuisce. Perdiamo un po' di tempo nel parlare con il... capo(?) di questa struttura. Quando decide di darci due macchine i ragazzi esultano e si battono il cinque.

《Testa o croce?》 Domanda Daniel a Lewis.
《Testa.》

Daniel lancia una moneta in aria per poi farla cadere sul dorso della sua mano.

《Croce.》 Ghigna l'australiano.
《Cazzo.》
《Sarà per la prossima volta.》

Lewis fulmina con lo sguardo Daniel mentre quest'ultimo viene verso di me. Mi viene da ridere, e non so se è per il nervoso o per la scena di prima.

《Andiamo, principessa, vedrai che sarà divertente.》 Mi avvolge un braccio attorno alle spalle sorridendo.
《Si vede così tanto che ho paura?》
《Stai tremando come una foglia, tu che dici?》 Mi guarda.

Sospiro e cerco di farmi coraggio da sola. Sono con due professionisti, non mi succederà niente. Sono bravi piloti e non credo sbaglieranno di proposito. Non appena vedo la macchina trattengo il respiro.

Quel Tedesco Bastardo 《VETTEL》Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora