Sogni avverati

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Siamo arrivati sul podio della Qualifica con dei tempi da record. Hamilton sempre alle calcagne, ma al terzo posto. Adesso ci aspettiamo una gara mozzafiato, ma soprattutto vincente per la Ferrari. Dopo la gara i piloti vengono chiamati a fare le interviste, e io, ovviamente, vengo tirata dentro dai media. Solo io. Voglio morire. Cosa è questa discriminazione? Siamo in sala e i giornalisti stanno sovrastando Lewis di domande. A Sebastian capita di ridacchiare a bassa voce, a volte ad alta voce, ed io gli do gomitate per cercare di farlo smettere. Sono in mezzo a Charles e Sebastian. Mi sento stranamente a mio agio in mezzo a tutti questi uomini... "uomini". Dopo aver finito con Lewis, qualche domanda va a Daniel, poi Max, poi Nico e Charls. Per ultimo lasciano Seb. In questa Qualifica ha fatto davvero un gran bel giro. Il miglior tempo l'ha fatto Chalrs, è vero, però Seb è riuscito a scansarsi da Hamilton e, in seguito, anche Carletto. Oggi sono stati fenomenali.

《Alex, una domanda.》 La voce di un giornalista mi riporta alla realtà.
Annuisco e aspetto che mi ponga la domanda.
《Avete modificato qualcosa della SF90 per questa gara o è sempre la stessa, perché non sembra la stessa monoposto del Gran Premio di Austria.》
《Acuta osservazione. Beh, no. Non abbiamo modificato nulla se non l'ala anteriore per dare più aereodinamicità.》 Mi impappino un po' nel dire quella parola, suscitando la risata di Kimi, alle mie spalle. 《Per il resto, abbiamo imparato ad usare le gomme e cercare di consumarle il meno possibile. Ma soprattutto abbiamo ideato una strategia ben che funzionale per questo Gran Premio.》 Intreccio le dita tra di loro e guardo negli occhi il giornalista.
《Grazie.》

Mi sistemo il berretto e a questo punto un altro giornalista si alza in piedi, presentandosi. Per quanto ancora deve durare tutto ciò. Fatemi uscire da qui!

《Cosa si aspetta dai piloti, per domani?》
《Concentrazione. Determinazione.》 Dico alzando il pollice e l'indice mentre lo dico.

Dopo altre domande ci fanno finalmente uscire. Mi stiracchio e batto il cinque a Charles. Mentre mi tolgo il berretto per sistemarmi i capelli, noto una figura familiare. Non appena la riconosco le corro incontro sorridendo. E' mia madre. La abbraccio forte e lei ricambia, ridendo.

《Ma che cosa ci fai qua?》 Le chiedo, rimanendo abbracciata a lei.
《Il tuo amico Vettel mi ha pregata per venire.》

Mi stacco e la guardo, sorpresa. Sorride a trentadue denti e mi tiene le mani. Non ho mai visto mia madre così felice... si vede che è contenta. Un vero sorriso lo riconosci subito, perché fa sorridere anche te, senza volerlo.

《Come stai, cara?》 Mi carezza la guancia.
《Adesso che sei qui, mi sento più sicura.》 Sorrido. 《E tu?》

Scuote la testa e continua a sorridere. Mi mette le mani sulle spalle, un'altra persona, da dietro.

《È arrivata finalmente!》
Riconosco la voce di Seb.
《Quante volte ti ho detto di darmi del Tu.》 Lo guarda "male".
《È più forte di me.》 Ridacchia.

I due si abbracciano e poi parlano un altro po'. Ad un certo punto si fermano e mi guardano. Mia madre alterna lo sguardo tra Sebastian e me, senza dire nulla.

《Cosa?》 Domando.
《Lui sa?》 Mi chiede mia madre.
Annuisco.
《Vieni qui, devo dirti una cosa.》 Prende Sebastian e lo porta poco lontano da me e gli dice qualcosa all'orecchio per poi tornare da me.

Noto un leggero rossore sulle guance del tedesco, facendomi capire che mia madre gli ha detto qualcosa, per lui, imbarazzante o fin troppo sdolcinato. Metto una mano sul viso sbuffando una risata pensando che questa donna non cambierà mai.

《E domani tu stai al Paddok, o ai box, e non ti muovi.》 Avviso mia madre.
《Perché? E se volessi esplorare?》
《Ma esplorare cosa?》 Ridacchio.
《Magari incontro dei bei giovanotti come il tuo compare qui.》 Indica Seb col pollice.
《Non l'hai detto sul serio.》

Quel Tedesco Bastardo 《VETTEL》Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora