Convenienza

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È ora di rilassarsi un po'. La festa è stasera e io sto ancora pensando a cosa indossare! Potrei mettere un vestito non troppo elegante... oppure una tutina molto carina. Ma il fatto è che non ho portato chissà quali cose con me. Beh, abbinerò un paio di jeans con una camicia. Perfetto. E le scarpe che ho comprato ci stanno alla perfezione. Vedremo cosa succederà questa sera. Magari un sacco di cose, magari niente, penso mentre mi pettino i capelli. Mi trucco poco, giusto un po' mascara e... giusto in tempo per scendere. Lewis è venuto a prendermi, avevamo stabilito che lui mi avrebbe accompagnata.

《Arrivo!》 Apro la porta. 《Lew.》 Sorrido.
《Alex.》 Ricambia. 《Pronta?》 Mi squadra.
《Credo di sì.》 Mi guardo i vestiti.
《Sei bellissima lo stesso. Dai andiamo.》 Mi avvolge un braccio attorno alle spalle e andiamo via.

La sua macchina ci aspetta davanti al cancello e in poco tempo arriviamo in quel locale, molto simile ad una discoteca. Lewis parcheggia l'auto... ma non scende. Sospira, senza togliere le mani del volante anche se la macchina è spenta, e guarda il grosso logo Mercedes al centro del volante.

《Lewis?》 Gli metto una mano sulla spalla. 《Tutto bene?》

Non risponde. Si toglie la cintura e si avvicina a me, senza aggiungere parola. È tanto vicino che riesco a percepire il suo respiro sulle labbra. Rimango senza fiato. Non so che fare, il mio cuore batte all'impazzata e i miei pensieri sono confusi. Però... non si avvicina. Non fa nulla. Mi guarda, vicino per com'è... ma mi guarda. La sua mano si avvicina lentamente alla mia guancia, sfiorandola col dorso di essa. Abbassa lo sguardo... e si avvicina ancora, fino a posare la sua fronte sulla mia spalla. Mi stringe a lui... senza proferire parola. Sussurra qualcosa di incomprensibile e continua a stringermi. Gli poso la mano sulla nuca, cercando di consolarlo per... qualsiasi cosa, anche se sono ancora molto confusa.

《Lew... ehi...》 Sussurro e gli accarezzo i capelli.
《Scusami...》 Ritorna in sé e mi sorride.

Scende dalla macchina e mi passa una mano tra i capelli. Prendo un bel respiro e faccio un attimo mente locale di quello che è appena successo. Lewis cosa ha cercato di fare esattamente? Voleva baciarmi? Voleva... cosa? Cioè... non capisco! Mi tocco le guance, sentendo che sono bollenti. Devo riprendermi. Prego che le luci della notte non facciano vedere il mio rossore e scendo dall'auto. Mi passo una mano tra i capelli e vado accanto a Lewis. Più volte cerca di prendermi la mano, invano. Prima di entrare dentro il locale lo faccio fermare, davanti a me. Lo guardo strano e mi avvicino.

《Mi dici che hai?》
《Nulla.》 Fa spallucce.
《Non prendermi in giro.》
《Non voglio darti strani pensieri il giorno del tuo compleanno.》 Distoglie lo sguardo.
《Allora è successo qualcosa!》
《Alex-》
《Lew. Dimmelo.》 Assottiglio lo sguardo.
《I-io...》
《Ehi, ragazzi!》 Riconosco la voce di Max e Daniel.
《Max, Daniel.》 Sorrido e vado verso di loro.

[...]

Durante la festa, insieme a Daniel, penso a tutto tranne che allo stress. Evito di pensare a cosa è successo con Lewis, dato che per il momento si sta divertendo insieme a Max a rimorchiare ragazze. Mentre Daniel mi parla delle sue avventure disagiate con personaggi che vuole assolutamente dimenticare, non posso fare a meno di guardare Sebastian entrare nel locale e guardarsi intorno. Scuoto la testa e mi metto dietro Daniel, in modo tale che non mi veda.

《Chi hai visto?》 Mi chiede divertito.
《Indovina.》 Faccio un sorrisetto ironico.
《Mmmh... il presidente dell'America.》
《Ma cos- no!》 Rido.

Per fortuna capisce che non deve farsi notare troppo e, stando sempre davanti a me, continua a parlare. Dopo un paio di minuti va a prendere da bere, raccomandandomi di non muovermi. Daniel è una persona... davvero cara. Mi fa dimenticare tutto quello che è successo durante il giorno.

《Ti ho trovata finalmente.》
Ti prego. No. DANIEL RITORNA! 《Cosa vuoi, Sebastian?》
《Parlare.》
《Non credo tu possa farlo, magari potrebbe arrivare la tua ragazza a riproverarti.》 Dico, ironica.
《Non è più la mia ragazza.》
《Come mai lo dici con tanta leggerezza?》
《Vogliamo lasciar perdere questa cosa?》
《No. Sebastian, ti rendi conto di quello che hai fatto? Di quello che ho passato, per te!》 Lo indico, guardandolo con rabbia.
《Lo so... ho fatto cose imperdonabili e mi dispiace per questo.》
《No, non è vero. Non ti dispiace.》
《Vuoi ascoltarmi?!》
《No! Non ti voglio più vedere! Vattene via!》 Alzo la voce e lo spingo.
《Alex, ti prego!》 Mi afferra i polsi.
《Vattene Sebastian.》 Le lacrime iniziano a pizzicarmi gli occhi.
《Per favore-》
《Vettel?》

La voce di Lewis lo fa staccare da me, facendolo indietreggiare di poco. Lew mi mette un braccio sulle spalle ed io mi stringo a lui. Le lacrime iniziano a scendere, senza che io faccia niente, come una cascata.

《Lew, andiamocene via.》 Distolgo lo sguardo da Sebastian.
《Sì.》 Mi stringe a lui e mi porta via, dando una spallata al pilota della Ferrari.

Arriviamo in macchina ed io non posso fare a meno di scoppiare in un pianto isterico. Ma perché anche il giorno del mio compleanno? Perché!? Volevo solo divertirmi... volevo solo dimenticare, almeno per una notte.
Lewis, per fortuna, non aggiunge parola, guida e basta, verso casa. Una volta arrivati, scendiamo entrambi.

《Ti va di salire...?》 Gli domando.
《Se ti fa piacere.》

Annuisco e saliamo entrambi nel mio appartamento. Mentre apro la porta, lo sento sospirare. Prego il Cielo che non succeda più niente, almeno per ora. Mi butto sul divano e mi asciugo il viso. Lew si mette accanto a me, facendomi poggiare la testa sul suo petto. Non servono parole, non voglio sentirle.

《Grazie Lew.》 Sussurro.

Quel Tedesco Bastardo 《VETTEL》Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora