Per festeggiare il successo della Ferrari, Maurizio ha deciso dare una festa ma... io odio le feste. È già da qualche ora che sono nella mia camera d'albergo. Non faccio altro se non guardare film su film. Non ho niente da mettere, né niente di abbinato a parte l'intimo. Non sono quel tipo di ragazza. Non ho mai indossato un vestito elegante, né tacchi, niente trucco, niente piastra. Al naturale. Per gli eventi importanti? Un paio di jeans e una camicia con delle Converse. Outfit perfetto. Sospiro, bevendo la mia coca-cola. Sento bussare alla porta. Mi alzo di controvoglia dal divano e vado ad aprire.
《Wow.》 Mi prende in giro.
《Che vuoi? La smetti di perseguitarmi, Seb? Sei stressante.》 Mi lamento.Ha una camicia celeste chiaro a scacchi e un paio di jeans. Molto easy... certo io potevo vestirmi invece di rimanere in pigiama.
Entra senza dir niente e si siede sul divano. Mi stiro un attimo per poi chiudere la porta e sedermi, a distanza di sicurezza, sul divano accanto a lui. Lo vedo mettere in riproduzione il film per poi avvicinarsi, prendermi di peso e trasportare il mio corpo nella stanza da letto.《Seb, che caz-》
《Rilassati per una buona volta.》 Sbuffa.Non ribatto e aspetto che mi rimetta giù. Arriviamo in camera da letto e mi fa sdraiare accanto a lui. Non diciamo nulla. Lui guarda me.
Io guardo lui.
Mi accarezza la guancia con il dorso della mano e mi stringe a lui. Non ho ben capito le sue intenzioni, ma voglio scoprirlo.
Rimango immobile, ferma. Un pezzo di legno, mentre lui continua a scrutare millimetro dopo millimetro il mio viso.《Seb, dovresti essere alla festa.》
《Anche tu.》 Mi fissa le labbra.
《Ma a me non piacciono le feste.》
《Nemmeno a me.》Sento il suo respiro sulle labbra. Ha intenzione di baciarmi? Sul serio? Non si è ancora arreso? È stupido?
Lo guardo attentamente, cercando di percepire qualche emozione.
Mette una mano sul mio collo, accarezzandolo, poi sulle spalle, sulle braccia, ed infine si ferma sui fianchi.
Sento il cuore a mille. Sto per avere un attacco cardiaco. In un battito di ciglia le sue labbra sono sulle mie. Una serie di fitte allo stomaco mi colpiscono per poi placarsi. Stupido ciclo. Mi stringe a lui trasformando un piccolo bacio in un bacio appassionato. Io rimango di pietra. Gli occhi spalancati e il corpo rigido. Per cercare di farmi rilassare si stacca un attimo, rimanendo sempre vicino a me. Molto vicino.《Piaciuto?》 Ghigna.
Lo guardo male e credo di essere diventata rossa come un pomodoro. Mi accarezza le labbra con il pollice e mi guarda.
Forza, Alexandra, riprenditi! Sei donna!
Fai. La. Donna!
Senza pensarci due volte, mi metto sopra di lui iniziando a baciarlo con passione. Socchiudo gli occhi e sento le sue mani scivolare verso il mio non super culo. Quando è arrivato a "destinazione" inizia a stringere, facendomi scappare un piccolo gemito involontario. Ghigna sulle mie labbra e continua. Sento la sua erezione continuare a far pressione contro la mia intimità. Gli metto le mani tra i capelli lasciandomi guidare da lui. Inizia a farmi muovere avanti e indietro, provocando il suo membro, facendolo ansimare a pena. Poco dopo, nemmeno cinque minuti, solamente la nostra biancheria intima separa del tutto i nostri corpi. Lui sopra di me, che mi guarda. Diavolo, che imbarazzo. Distolgo lo sguardo e giro la testa di lato, mettendomi una mano davanti la bocca.《Non devi vergognarti. Hai un corpo che poche hanno.》 Ghigna.
Non capisco... in che senso?
Positivo o negativo?
So di non avere forme supersoniche, ma perché dirmelo in faccia? Forse sono solo paranoie... o forse no.《Seb. Basta...》 sussurro.
《Che ti prende?》
《Basta. Vattene.》
《Sei una stronza bipolare!》 Sbraita.Lo spingo via e lo guardo mentre si riveste, per poi andare via... sbattendo la porta. Ancora in intimo, mi alzo dal letto e mi guardo allo specchio. Noto tutte le smagliature presenti nel mio corpo.
Sul seno.
Sulle cosce.
Sui fianchi.
Sulla pancia.
Chiudo gli occhi e mi vesto di fretta. Sono una stupida. Davvero stupida! Come ho potuto pensare che Sebastian Vettel potesse interessarsi a me? Non devo nemmeno immaginarlo! È fuori questione. Lui è un pilota.
Io sono una meccanica.
Fine.
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Quel Tedesco Bastardo 《VETTEL》
Fanfic/ ! \ C O M P L E T A / ! \ 《La parte divertente nel lavorare con dei piloti? Nessuno. Tutti arroganti ed egoisti. Pensano solo al successo. Dagli una macchina, saranno felici a vita.》 Sono Alexandra Kilton e questa è la storia di come mi sono inn...