Sogni

2K 93 24
                                    

Diversi mesi dopo

Il Mondiale è finito. Adesso c'è la pausa invernale. Sono stata giorno e notte sempre e solo sul canale della Formula Uno. Piangevo ogni volta che vedevo Maurizio e ricordavo quel suo sguardo. Adesso... non sono più in grado di uscire da casa mia, in Germania. Come ho già detto, la notizia è diventata mondiale. Stamattina, solo la radio riempie questa casa vuota. Sono seduta sul divano. Mi mancano tutti. Mi manca Maurizio, mi manca Mattia, mi manca lavorare con le macchine e il loro rumore quando passano a tutta velocità che tanto mi diverto ad imitare. Mi manca IceMan e il suo sguardo sempre serio. Mi manca Sebastian. Mi manca il mio team, più di ogni altra cosa. A volte mi chiedo se davvero, tra me e Seb, c'era qualcosa o era solo un passatempo per lui.
E per me, invece? Era solo un passatempo?
Sì?
No?
Assolutamente no. Ero davvero presa da quel tedesco. Ero completamente presa. Prima avrei dato non so cosa per togliermelo di torno, adesso non so cosa darei per riaverlo. 
Il campanello suona, ripetutamente. Sarà mio padre che sta congelando. Mi alzo e vado ad aprire.

《Ce ne hai messo di tempo!》
《Sebastian?》
《Sto congelando e tra poco non ci sarà più un "Sebastian".》

Entra in casa ed io chiudo la porta. Sta tremando. Alzo un po' il riscaldamento. Com'è possibile che sia qui. Il cuore ha iniziato a battere troppo velocemente. Cerco di trattenere la voglia di abbracciarlo e dirgli che sono contenta che sia qui, ma devo stare calma.

《Seb...》 Ne esce un sussurro.
《Che c'è?》Mette le mani dentro le tasche.
《Cosa ci fai qui?》 Mi avvicino a lui.
《Ero di passaggio e o deciso di fare un salto qui.》
《Come sai dove abito?》
《Io ho spie ovunque.》

Scuoto la testa e inizio a ridere. Non ci credo ancora. Lui è qui davanti a me. Allora gli importa qualcosa.

《Tu sei pazzo.》 Continuo a ridere.
《Sì, sì, ridi pure.》 Sorride.
《Ti vedo in forma.》 Dico, quando smetto di ridere.
《Neanche tu sei tanto male.》 Mi squadra.
《Come stai?》
《Dopo il Mondiale? Uno schifo.》 Alza gli occhi al cielo.
《Mi sei mancato.》 Dico diretta. guardandolo.
《Anche tu.》

Mi perdo un attimo a fissare i suoi occhi. Dannato tedesco... mi ha fatto stare malissimo per un sacco di tempo, ma adesso che dovrei menarlo di brutto... non riesco ad odiarlo. Si avvicina ancora e la storia della distanza la conoscete già. Gli avvolgo le braccia attorno al collo e lui mi stringe più forte a sé. Dio, se mi è mancato. In poco tempo ci ritroviamo sul divano, uno sopra l'altro. Le nostre labbra non si sono ancora staccate. Mi viene d'istinto mettergli le mani tra i capelli e, dopo questo, lo sento ghignare.

《Seb-》
《Voglio sentirti pronunciare il mio nome in maniera diversa.》

Il mio povero cuore impazzisce, iniziando a battere troppo forte. Inutile dire che non mi dispiaccia questo momento. Pochi attimi dopo il campanello suona.
Apro gli occhi di scatto.

Lui non c'è più.

Realizzo solo dopo di aver appena limonato con un cuscino. Stavo solo sognando. Mi manca davvero così tanto?

Così tanto da sognare di scoparmelo sul divano?

Quel Tedesco Bastardo 《VETTEL》Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora