·Sono stata in ospedale, come vedete ho il gesso, ci sono andata FORTUNATISSIMA perché rischiavo di perdere il bimbo. Mi hanno fatto l'ecografia e mi hanno detto finalmente il sesso della mia creatura.· Racconto a tutti i presenti.
·Quindi?!· Domanda Mia zia Melissa.
·Femmina.· Dico piangendo lacrime di gioia e abbracciando David.
·OH DIO DIVENTERÒ ZIA DI UNA BIMBA FEMMINA. OH MADONNA MIA DEVO PREPARARMI!· Urla Loren insieme alle altre ragazze che saltano di gioia.
·Mamma, puoi farmi una tazza di camomilla?· Domando a mia madre.
Lei un pochino scossa, si alza e borbotta varie volte ·sto per diventare nonna.. sono giovane però.·
Poco dopo mia madre mi porta la camomilla e dopo aver ringraziato tutti della festa, decido di salire.
·Io vado nella mia stanza ho troppo mal di testa.· Dico e saluto gli ultimi rimasti salendo le scale seguita da David.
·Che giornata.· Dice David togliendosi i pantaloni e salendo quelle poche scalette per poi stirarsi nel letto.
Metto una felpa grandissima e mi metto a letto.
·Buonanotte amore.· Dice David attirandomi a sé.
·Notte.· Mi limito.
Magari sarò stronza, magari sarò acida, ma quando sono stata in ospedale, David era a casa e con me c'era solo mio fratello ed il mio ex amico di letto.
Magari non aveva pensato che io potessi perdere la bambina, ma pensare a me no? Anche se è stato un fottuto braccio o un solo dito, lui doveva venire. Doveva esserci.
Con quelle parole il mio mal di testa aumenta e dopo molto tempo mi addormento.
* * *
·Buongiorno principessa.· Dice David portandomi la colazione a letto.
·Buongiorno.· Dico stampandogli un bacio.
Dopo aver fatto colazione parliamo un altro pochino e poi scendiamo al piano di sotto.
·Jade, io e David stiamo uscendo.· Dice mio padre e io annuisco dando un bacio a David e anche a lui.
Chiamo le ragazze e dopo nemmeno 5 minuti sono già davanti casa mia.
·DOBBIAMO COMPRARE IL VESTITO PER DOMANI E ANCHE I REGALI.· Urla Julia entrando a casa mia mentre le ragazze sembrano esauste di sentirla urlare.
·Basta urlare, ti prego.· La supplica Sam.
·Muoviti tu, mettiti un vestito qualsiasi. Non metterlo troppo pesante perché si sta morendo di caldo.· Mi spinge Julia e vedo Natalie e Cat morire dal freddo.
Mi viene da ridere e salgo di sopra mettendomi un vestito viola chiaro senza maniche con una giacca dell'adidas in felpa con la pelliccia dentro e le converse bianche.
Scendo al piano di sotto e vedo Julia parlare al cellulare.
·Che stress il Natale.· Dice alzandosi e andando verso la sua macchina.
·NOI ANDIAMO CON JADE.· Urlano all'unisono Natalie, Cat e Sophia quando prendo le chiavi della macchina.
Sam sbuffa ed entra in macchina con Julia che continua a parlare.
Salgo in macchina e metto la cintura
·Perché attacchi la cintura così?· Domanda Sam vedendo che prima attacco la cintura e poi mi siedo mettendomi solamente il passante di sopra e quello della pancia lo lascio dietro.
·Perché sennò mi comprime la pancia e mi fa male.· Rispondo sistemando gli specchietti.
metto in moto e seguo Julia al centro commerciale.
Quando arriviamo le ragazze sbuffano e scendono dalla macchina facendo l'ave maria.
Entriamo in molti negozi e quando finalmente siamo piene zeppe di buste torniamo a casa.
·Ho l'ansia per domani.· Salta Julia.
·Non si era capito sai.· Dice Sophia.
Appena apro la porta ci fiondiamo tutte in cucina e mangiamo tutto quello troviamo.
·Oh con calma!· Dice mio fratello aprendo la dispensa e prendendo i suoi cereali preferiti.
·Non mangiamo da stamattina. Quindi non ti lamentare.· Dice Natalie.
Metto tutti i regali che abbiamo preso con le altre sotto l'albero gigante di casa mia e poi mi vado a cambiare mettendomi una tuta.
·David ancora non è arrivato.· Dico alle ragazze un pochino sospettosa.
·VOGLIO SCRIVERE NEL TUO GESSO.· Dice Natalie vedendo che già c'è la dedica di Loren.
Prende un pennarello e inizia a scrivere.
·Fatto.· Dice soddisfatta
·Levati tocca a me.· La spinge Cat prendendo un altro pennarello.
E poi scrivono anche Julia, Sam e Sophia.
Suonano al campanello e vado ad aprire ritrovandomi gli occhi ignettati di sangue di Alex.
Non sono più quell'azzurro chiaro e fluido che c'è nei suoi occhi, sono diventati blu avrà sicuramente bevuto.
·Aspetta ti chiamo mio fratello.· Dico facendolo entrare.
·Non me ne frega un cazzo di tuo fratello, sono qui per te.· Dice facendo fatica a tenersi in piedi.
Lo prendo e lo faccio sedere nel divano del salone, mentre le ragazze lo guardano male.
·Scusami Jade. Scusa per tutto quello che ho fatto. Scusa perché non sono venuto a fermarti, perché non ti tratto mai come meriti, se ti faccio soffrire, se non ti ho salutato quando sei partita, Scusa se vado a letto con ragazze e penso sempre e comunque te. In ogni ragazza che incontro vedo un pezzo di te, scusa se quella fottuta sera abbiamo litigato e ti ho spinto sempre di più verso le sue braccia, scusa se sin dall'inizio non ti ho detto chiaramente quello che provavo e non ti ho fatto la domanda che tanto tu aspettavi. Scusa se ti ho ferito. Scusami piccola, ma adesso torna da me. Ti prego.· Mi supplica tenendomi la mano e mettendosi in ginocchio.
Faccio cenno alle ragazze e loro vanno in cucina mentre io cerco di mettermi in ginocchio.
Le sue parole mi fanno così male che parecchie lacrime rigano il mio volto.
·Ti stai scusando troppo tardi. Ho una figlia che nascerà tra 5 mesi.· Dico abbracciandolo.
·Mi sarebbe piaciuto essere suo padre. Mi sarebbe piaciuto stare con te, toccare il tuo corpo nudo ancora, abbracciarti la notte e la mattina svegliarmi con te accanto. Portarti al centro commerciale per comprare tutto quello che vuoi, sbuffare con i mille sacchetti in mano, scroccarti i baci quando tu metterai il broncio per cazzate. Litigare con i ragazzi perché ti guardano troppo o perché ci provano. Amarti, Viverti, Sentirti, è sempre stato il mio sogno segreto, ormai diventato proibito.· Continua facendomi piangere per quelle parole.
Perché non ci hai mai pensato prima?
·Mi hai fatto così tanto male, che non so più a cosa credere.· Con quelle parole esco dal salone e vado nella mia stanza.
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Più Forti Del Dolore.
Teen Fiction«Ti va di spegnere tutto e guardare il cielo insieme?» Lei era una ragazzina, una ragazzina cresciuta dal dolore e dalle sofferenze. Una ragazza diventata forte a causa del suo passato. Non crede all'amore e non si fida di nessuno, nemmeno di se st...