51. un incubo diventato realtà.

129 3 0
                                    

4 giorni, 4 giorni di merda che sono insieme a questi trogloditi.

I ragazzi fanno, non schifo, di più!

Mangiano ogni tre secondi, fanno i loro gas in faccia a tutti, ti ruttano che è un piacere, sporcano ovunque, fanno pipì e non c'entrano il buco!

Ma io dico, riuscite a centrare una cosa minuscola, ma non un coso gigante? Prendete per il culo?!

·CAMERON FINISCILA!· Strilla Kate l'altra sorella di Natalie, mentre Cameron le fa il solletico.

·Nicolas, aiutala!· Dice Candy dando una gomitata al fratello di Noah. 

Vedo Nicolas dare calci e pugni sulla schiena di Cameron, così lascia Kate e prende Nicolas per le braccia.

·Pidocchietto finiscila.· Dice Cameron serio.

·Pidocchietto ci sei tu!· Dice il bambino dimenandosi.

·Bella scena eh?· Mi domanda mio fratello Josh appoggiandosi allo stipite della porta e sorridendomi.

·BAMBINI, È ORA DELLA MERENDA.· Urlo per poi andarmene.

Non ho voglia di parlare con lui. Non dimentico quello che ha detto.

·Jade, sai che scherzavo quel pomeriggio! E poi anche tu mi dici molte parole.· Dice Josh tenendomi per il polso.

·Io non ti ho mai sputtanato.· Lo guardo con aria debole.

·Scusami, so che magari non avrei dovuto dirlo, ma manchi. Manchi troppo sia a me che Taylor. Ti prego, perdonaci.· Abbassa lo sguardo guardandosi le scarpe.

È un vizio di famiglia, quando siamo in imbarazzo o siamo pentiti di qualcosa, abbassiamo la testa aspettando una risposta.

·Non perdono così facilmente. Lo sai.· Borbotto per poi salire al piano di sopra e mettermi seduta sul davanzale della finestra fumando una sigaretta.

Non ho mai perdonato nessuno al primo colpo. Io devo essere sicura delle mie decisioni. 

Che poi, perdonare, per me non significherà mai tornare come prima. Ci sarà sempre una parte di me che cambierà, ci sarà sempre quel pezzo rotto.

Ci sarà un leggero distacco, non importa se è mio fratello, mio marito, la mia amica, mia madre o mia zia. Ci sarà sempre un punto a dividerci.

Sento la porta del piano di sotto aprirsi, spengo subito la sigaretta e scendo, di nuovo.

·Ragazzi miei, mi siete mancati!· Dice Denise, la madre di Cat.

·Possiamo andarcene da questa reclusione?· Arrivo al sodo.

·Noi non vi abbiamo mai chiuso, non vi abbiamo detto che non potevate uscire..o almeno non direttamente. Abbiamo solamente detto che l'allarme si attiva alle 22:00 e che ci sono uomini fuori. Mica abbiamo detto che non potevate uscire nell'arco della giornata!· Dice mia zia Jane con aria superiore.

Tutti la guardiamo male e lei alza gli occhi al cielo.

·Comunque si, potete andare.· Dice John sorridendo.

Saluto con un cenno ed esco di casa prendendo le chiavi della mia moto e il cellulare.

Salgo sulla moto, metto il casco e vado in giro per Los Angeles.

Mi fermo al parco abbandonato, mi godo un'altra sigaretta e cerco qualcosa di interessante su instagram.

·Sapevo di trovarti qua..· Sussurra una voce dietro di me.

·Tayler!· Sorrido e lo abbraccio.

·Travis..· Borbotta.

·Sisi quello. Che ci fai da queste parti?· Domando

·Ti stavo cercando. José mi ha domandato se volevi venire con noi stasera, sai una birra tra di noi.· Mi sorride

·Mmh..credo di esserci. Siamo i soliti?· Domando nuovamente.

·Si, ma viene anche la sorella più piccola di Dylan. Jennifer.·

Ci mettiamo d'accordo su dove e a che ora, restiamo a parlare un'altra mezz'oretta dei cazzi nostri e poi lui torna sui suoi passi.

Mi viene in mente di chiamare una persona per stasera, così compongo il numero e appoggio il cellulare all'orecchio.

Natalie= pronto?

Jade= stasera alle 23:00 passo a prenderti. Birra con ragazzi carini. Non accetto un no.

Dico tutto in un fiato e stacco immediatamente la chiamata senza sentire la risposta.

Dylan e Natalie..che coppia. Stasera sarò una cupida perfetta.

Torno a casa e senza salutare mi chiudo nella mia stanza.

Mi faccio una doccia e poi vado a vestirmi.

Metto un gonna di jeans, una canotta con le bratelle sottili nera e un paio di tacchi neri.

Piastro i capelli, mi trucco con eyeliner, molto mascara e un rossetto rosso fuoco, prendo il cellulare, le mie chiavi della macchina ed esco di casa

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Piastro i capelli, mi trucco con eyeliner, molto mascara e un rossetto rosso fuoco, prendo il cellulare, le mie chiavi della macchina ed esco di casa.

Entro dentro la macchina, metto la cintura e mi guardo un ultima volta allo specchietto.

Okay, sono una gnocca. Sono pronta a far colpo su qualcuno.
Si certo, a far colpo sulla birra. Semmai.

Poso il cellulare sopra il sedile e poi vado a prendere Natalie.

*  *  *

·Quindi tu sei Natalie Johnson..· Ripete per l'ennesima volta Dylan.

·Si Dylan, lei è Natalie.  Quante volte devi ripeterlo prima che ti entri in quella cazzo di testa!· Quasi urla Jennifer sbuffando.

Alla facciazza della bimba innocente.

·Vado a prendere una birra, Natalie vieni con me?· Domando alla mia amica che annuisce velocemente alzandosi.

·È strano questo Dylan, però quanto cavolo è bello?· Dice con gli occhi a cuoricino

·Attenzione che ti esce la bava· Ridacchio prendendo due birre e porgendogliene una.

·Stronza.· Alza gli occhi al cielo e poi va a sedersi.

La serata passa tranquilla, apparte certi sguardi che si lanciavano Dylan e Natalie.

C'è del filing tra i due.

Alla fine Dylan sta accompagnando Natalie a casa, mentre Travis e José stanno accompagnando Jennifer visto che entrambi dormono a casa di quest'ultima e Dylan.

Appena ho salutato tutti, vado verso la mia macchina e prima di salire mi blocco.

·Non sei cambiata su nulla piccolo diavolo.· Sento il corpo irrigidirsi all'udito di quella voce.

La voce che mi tolse tutto, la voce che ancora ora mi tormenta, la voce che mi ha ridotto così, la voce che non ho mai voluto sentire.


Più Forti Del Dolore.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora