Dopo la chiacchierata con David, dove mi ha raccontato che hanno già preso di mira la sorella e mi ha raccontato che si era fidanzato, ma si sono lasciati per le corna fatte da lei.
Mi fa quasi pena..Ceh corna da me, corna da questa...poverello.
Brianna, è rimasta incinta di un ragazzo che non si vuole prendere le responsabilità, così si sta prendendo carico di tutto David e non vuole che succeda qualcosa al nipote.
Così per domani abbiamo messo in atto una "sceneggiata" per far attirare l'attenzione su di me invece della sorella. Così almeno la mettiamo al sicuro.
·Va bene Jade, io ti lascio che ho le ultime cose da fare prima di andare al fresco.· Ridacchia alzandosi.
Mi lascia un bacio nei capelli e poi va via lasciandomi sola nel locale.
Dopo vari minuti, esco pure io e mi dirigo in macchina.
Noto subito un particolare che mi salta all'occhio, un piccolo pacchetto rosa poggiato sul parabrezza.
Lo prendo, entro in macchina e sciolgo il nastro rosa.
La prima cosa che mi salta in mente è una foto di un test di paternità, una foto di Madison e Alex, e infine un paio di scarpe piccolissime rosa.
Guardandole attentamente sono di Madison. Sono le primissime scarpe della mia bambina.
Quando sto per chiudere la scatola, vedo una bustina appiccicata al interno del 'coperchio'
È firmata il tuo peggior incubo.
La cosa mi terrorizza, ma al punto giusto.
Il cellulare inizia a squillare, lo prendo e rispondo senza vedere chi è.
Chiamata:
Mamma= Jade? Dove sei? Ho bisogno di te. Non la sopporto più giuro.
Okay, la cosa è grave. Mia madre che è sul punto di piangere per mia nonna, non succede sempre.
Jade= Mamma, sto arrivando. Ho fatto una cosa.
Mamma= muoviti prima che la uccido.
Fine chiamata.
Perché attaccano tutti in faccia? Questa è la mia unica domanda.
* * *
·SONO A CASA.· Urlo.
·Oddio tesoro, finalmente.· Dice mia madre venendomi ad abbracciare.
Sisi, è grave.
·Che sta succedendo?· Domando.
·Ha scoperto che sono incinta.· Sbuffa mia madre.
Ah. Mi sembrava chissà cosa!!
·E quindi? Non sei una minorenne non sposata.· Borbotto.
·HAI GIÀ 5 FIGLI, DI CUI UNO FINOCCHIO, UNA SGUALDRINA E UNA CHE NON È PIÙ LIMPIDA E PURA. TUTTA FATTA CON INCHIOSTRO NERO E FERRAMENTA.· Urla mia nonna venendo in corridoio. ·SEMBRANO DEI SPROVVEDUTI. E POI SONO COSÌ SCIUPATI.· Continua
Chiudo la porta alle mie spalle per non far sentire niente a tutto il vicinato e mi avvicino a mia madre.
·ALLORA NONNA, UNO TUA FIGLIA È GRANDE ABBASTANZA PER DECIDERE SU COSA FARE. DUE JOSH NON È GAY, LOREN NON È UNA PUTTANA E IO SONO IO. LA MAMMA CI HA CRESCIUTI NEL MIGLIORE DEI MODI E INSIEME A PAPÀ NON CI HANNO MAI FATTO MANCARE NULLA. IO PROPRIO NON TI CAPISCO! TI FAI SEMPRE ODIARE DA TUTTI NOI, FIGLI E NIPOTI. NON CI RIESCI PROPRIO A NON FARTI ODIARE? EH?· Urlo a pieni polmoni.
Capisco di aver esagerato quando sul volto di mia madre si dipinge il terrore e diventa bianco latte.
Vedo Lucas e Josh fermi all'inizio delle scale, mio padre uscire dal suo studio e mia sorella Candy spegnere la televisione.
Suvvia, che sarà mai la verità sbattuta in faccia in modo orribile?
...
Sono una persona orribile. Non c'è altro da aggiungere.
·Hai ragione.· Dice semplicemente mia nonna.
L'espressione di tutti è passata a stupiti.
Dopo di ché mia nonna mi guarda con un sorriso e si fa spazio tra Josh e Lucas
·Jade, vuoi aiutarmi a cercare un vestito per stasera? Poi cerchiamo il tuo.· Dice mia nonna senza girarsi.
Sospiro e la seguo sotto lo sguardo di tutti bruciare.
Apre la porta, io mi vado a sedere sul letto e lei si piazza davanti all'armadio.
·Sai, quand'ero piccola io farsi i tatuaggi e Mettersi dei chiodi in faccia, era sinonimo di cattive persone. E i vestiti corti? Se li mettevi potevi apparire agli occhi di tutti una scostumata. Una donna che va con tutti.· Comincia la donna anziana prendendo un top nero e una gonna nera e bianca corta e posandolo sul letto. ·Ricordo ancora quando comprai questi vestiti, avevo 20 anni. Appena arrivai li provai e quando li feci vedere a mia madre mi urlò che sembravo una sgualdrina e mi diede uno schiaffo talmente forte da farmi girare la testa.· Racconta tristemente.
·Li conservai per oltre 40 anni. Ora però, sarebbe un peccato buttarli o conservarli ancora. Mi farebbe molto piacere se li indossassi stasera..ti va?· Domanda sedendosi accanto a me.
·Certamente.· Sorrido.
Mi passa un dito sulla clavicola e legge ad alta voce il tatuaggio.
·Avvolte posso sembrare veramente cattiva, ma è perché vi voglio bene e non voglio che la vostra reputazione prenda una piega sbagliata. Che magari vi reputano cattivi ragazzi o che vi escludino. Siete i miei nipoti e voglio il meglio per voi.· Mi abbraccia con una lacrima che gli scende piano piano.
·Sono felice di sentirti dire queste cose, sono felice di aver fatto per la prima volta una conversazione senza pregiudizi sopra i miei confronti o quelli dei miei fratelli. Anche noi ti vogliamo bene, ma devi capire che abbiamo bisogno della nostra libertà. Senza nessuno che ci tappi le ali.· Sussurro quasi per paura di farmi sentire.
·Già. Dai, Parliamo di qualcosa di più divertente.· Ride.
Restiamo altri cinque minuti a parlare del più e del meno e poi andiamo a prepararci per la grande serata.
Una volta dentro il bagno, apro il rubinetto dell'acqua calda, metto la musica, mi spoglio e prendo il mio solito calice di vino rosso. Entro dentro la vasca e mi lascio trasportare dalla musica, mentre l'acqua calda mi aiuta a pensare.
Pensare su tutto quello che sta succedendo. Partendo dalla situazione di Alex.
Devo parlargli il prima possibile. E devo farlo io, prima che mi prevedano altre persone.
Appena finisco di insaponarmi, esco dalla vasca e vado nella mia camera per vestirmi.
Metto il completo che mia nonna mi ha regalato, ed è bellissimo. Ma anche veramente corto. La gonna mi arriva un po' troppo sopra la metà coscia.
Ora capisco perché sua madre non voleva.
Metto un paio di tacchi a spillo, mi trucco leggermente gli occhi con ombretto grigio, mascara e poi passo alle labbra. Matita rossa per i contorni e rossetto rosso matte.
Arriccio i capelli, prendo la pochette e scendo al piano di sotto
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Più Forti Del Dolore.
Teen Fiction«Ti va di spegnere tutto e guardare il cielo insieme?» Lei era una ragazzina, una ragazzina cresciuta dal dolore e dalle sofferenze. Una ragazza diventata forte a causa del suo passato. Non crede all'amore e non si fida di nessuno, nemmeno di se st...