Comportamenti strani

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Hermione si risveglio sul letto dell’infermeria, e intorno si trovò un po’ di gente. C’erano Harry, la sua migliore amica Ginny, Ron, la preside e Madama Chips. Era molto intonita, e quando aprì gli occhi tutti si avvicinarono per sapere come stava.
<<  Signorina Granger? Mi sente?  >> Madama Chips appoggiò una mano sulla fronte della ragazza,e sentito che scottava fece un gesto di dissenso. Non stava affatto bene.
<<  C-cos’è successo? Mi ricordo il bolide, e..e Malfoy che mi portava qui!  >> era molto frastornata e la testa le faceva male, ma era niente in confronto al dolore che provava all’addome e al torace. La cassa toracia non si sentiva, anzi, non c’era proprio. Hermione spaventata si tocco i fianchi, sotto il seno, ma non sentiva neanche una costola, che fosse una.
<<  Cara ragazza, ho dovuto farti un Brachium Emendo, avevi quasi tutte le ossa sbriciolate dal bolide. Dovrai bere questa pozione. >> Madama Chips le portò un bicchere insieme ad una bottiglia a forma di scheletro, e subito si ricordò di aver visto quella strana bottiglia il secondo anno. Lei sapeva benissimo che non era sicuramente come bere della burrobirra.
<<  Malfoy?  >> Era sopresa di non vederlo, dopotutto era stato lui a portarla lì.
<<  Draco se ne è andato, ti ha portato qui spiegando cosa è successo, e poi se ne è andato con la sua solita aria di disprezzo. >> spiegò Ron, lo odiava e anche se aveva praticamente salvato la vita alla sua migliore amica, lo detestava lo stesso. Hermione ci rimase un po’ male, ma sapeva che Draco era un caso a parte, che provava disprezzo verso di lei che era una “sporca Mezzosangue”. Ma non le interessava.
<< Signorina Granger, mi sa che per le prossime due notti, dovrà rimanere in infermeria. >>  La preside era visibilmente dispiaciuta, la sua migliore allieva doveva perdere delle lezioni, ma era meglio così.
Ginny le stava tenendo la mano, ma prima che potesse dirle qualcosa, Madama Chips la adormentò, dicendo che doveva riposare. Harry e gli altri tornarono in sala comune .
Quella notte Hermione si svegliò per i dolori che aveva al petto, sapeva che una volta presa la pozione, guarire, non sarebbe stata una passeggiata. Si guardò in giro, e scorse un ragazzo seduto su una sedia vicino al suo letto. Non poteva crederci. Era Draco, dormiva in una posizione apparentemente molto scomoda. Non portava la divisa di Serpeverde ma il suo solito completo nero che risaltava incredibilmente i suoi capelli biondo platino. Sembrava un angelo, illuminato solo dalla luna. Cosa ci faceva lì? Hermione gemette per il dolore, e Draco si svegliò. Per un momento si guardarono negli occhi, uno sguardo intenso. Il suo uno sguardo di ghiaccio, intenso, mentre quello della ragazza era più dolce, caldo. Poi lei distolse lo sguardo in imbarazzo. Lui si avvicino con la sedia.
<< Ehi ragazzina, tutto bene? >>
<<  Draco, cosa ci fai qui? >>
<< Sono venuto a vedere come stai? Non ti sembra ovvio? >>
<< Tu che vieni a vedere come sto…IO?? Ma dai Draco, per sei anni mi hai disprezzata e insultata >>. Hermione non capiva il comportamento del Serpeverde.
<< Va bene Granger, vorrà dire che se vedrò un bolide spappolarti la prossima volta ti lascerò li, evitando  di perdere parte del mio allenamento. >>
Malfoy, si alzò di scatto e uscì dall’infermeria sbattendo la porta. Hermione era rimasta molto sorpresa, non se l’aspettava proprio. Draco che la portava in infermeria, e che stava la notte vicino al suo letto, per vedere come stava, non capiva. Rimase sveglia per il resto della notte a pensare a quella serpe.
La mattina dopo parte del suo torace si era ricostruito, e lei grazie all’incantesimo di Madama Chips si era addormentata. Fu svegliata da Ginny che le portò il pranzo, e una bella tazza di succo di zucca. Decise di non raccontarle nulla di Draco che la veniva a trovare di notte, fino a quando non avesse scoperto qualcosa di più. Chiese invece all’amica di portarle i libri delle materie e di chiedere a Calì, se poteva fornirle gli appunti delle lezione che avrebbe perso lunedì. Per fortuna era domenica ed Hermione avrebbe perso un solo giorno di lezioni. Passò il pomeriggio a leggere il libro di Trasfigurazione e quello di pozioni. E leggendolo, ricordò il giorno precedente quando vide il professor Piton alle prese con il suo grande libro. Non poteva fare a meno di pensare a Draco e a come l’aveva trattata nelle ultime ore.
La sera si addormentò da sola, senza bisogno dell’incantesimo di Madama Chips. E si addormento chiedendosi se Draco sarebbe passato a trovarla, ma purtroppo non fu così, ed Hermione si sorprese a vedere che ci rimase male. La mattina seguente la passo ancora in infermeria, ma per ora di pranzo le ultime costole si erano ricostruite così potè raggiungere i suoi amici nella sala grande. Si sedette vicino a Ginny che la accolse con un abbraccio caloroso. Ron ed Harry che stavano tornando dalla lezione di  divinazione. La videro dall’ingresso e le corsero incontro per salutarla felici di vederla in piedi e intera. Il pranzo andò avanti tranquillo, fino a quando Hermione non alzò lo sguardo verso il tavolo dei serpeverde e vide Draco che la osservava nello stesso modo in cui l’aveva guardata sabato mattina prima degli allenamenti. Però questa volta le sorrise accennando un saluto con la testa. Hermione si sentì arrossire.Hermione Jean Granger, sei una stupida, pensò. Anche per quel pomeriggio la giovane Grifondoro era esonerata dalle lezioni, così si dedico ad un pomeriggio immersa tra i suoi tanto amati libri in biblioteca. Si recò nella sezione proibita e si sedette ad un banco per leggere un libro di incantesimi. Era così concentrata che non si rese conto dello scorrere delle ore.
<<  Signorina Granger, non l’ho vista a cena dov’era? A combinare qualche danno?    >>
<<  Oh, professor Piton, non mi ero accorta che era in biblioteca. Non ero a cena perché mi sono interessata parecchio a questo volume e non mi sono accorta del passare del tempo. Ora penso che tornerò alla sala comune. >> Hermione fece per alzarsi, ma Piton la blocco.
<< Come sta ora? Ho saputo da Draco cosa le è successo al campo di Quiddich. Frose se fosse stata più attenta non le sarebbe successo nulla! >>  Piton la guardava con aria di sufficienza. Che lei odiava.
<< Già professore, se fossi stata più attenta… >> Hermione si stava trattenedo. Avrebbe voluto dire di farsi gli affari propri ma non aveva nessuna voglia di far perdere alla propria casa dei punti. Così abbassò lo sguardo sul suo libro e fece finta che l’uomo non fosse lì davanti a lei. Che non si ostinasse a rimanere lì ad osservarla.
Dal canto suo il professore non riusciva a staccarle gli occhi di dosso. Hermione era diventata una bella ragazza, e la camicia leggermente sbottonata  metteva in risalto un bel decoltè. Si sentì uno stupido a pensare che quella mocciosetta di una Grifondoro potesse attirare la sua attenzione. Se ne andò facendo svolazzare il suo mantello con fare teatrale! Era stato un idiota.
Dall’altra parte del castello, nei sotterranei, nella sala comune dei Serpeverde, Draco guardava fuori dalla finestra, osservando gli abissi del lago Nero. Quella sera solo avvincini che si avvicinavano alle finestre dei sotterranei. Non prestava attenzione agli altri della casa, era immerso nei suoi pensieri, era immerso nel viso di Hermione. L’anno scorso, durante la guerra, protetto da sua madre Narcissa, osservò tutto, guardava i suoi compagni di scuola morire, e suo padre che ne faceva strage. Andò a cercare Potter, per riprendersi la bacchetta, e lo trovò nella stanza delle necessità, con Ron ed Hermione, che in quel periodo sta con Weasley, poveretto.
Si ricordava che quando erano in cima ad una catasta di sedie per scampare all’Ardemonio di Tiger, che finì per morire cadendo, Hermione convinse Harry e Ron a tornare indietro e salvarli. La sentì dire che non poteva lasciarli lì. Dopo la morte di suo padre, Draco, fu libero di vivere, pensare, come decideva lui e non come decideva il padre. Si ricredette sui maghi nati da babbani, e gli venne subito in mente Hermione. E quando una settimana prima, l’aveva vista salire sul treno, eraq rimasto di sasso, vedendola con occhi nuovi, vedendo quanto era bella quando sorrideva, quando si spostava una ciocca con le mani delicate. Era bellissima.
Draco, si alzò di scatto e uscì dalla sala comune, e si diresse in biblioteca. Sapeva che era lì, aveva sentito Ginny dire a Potter che era rimasta li per leggere. Cercando di non farsi vedere, salì i piani, e arrivò all’ingresso della biblioteca. Per poco non si scontrò con Piton, che vedendolo non disse nulla, era un prefetto, e poteva stare in giro per il castello anche di notte.
Entrò nella sezione proibita e facendo il più piano possibile, si nascose tra due scaffali, e si fermò ad osservarla. Era talmente presa dal libro, che di lui non si accorse, permettendogli di stare a guardarla.

Hermione e ...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora