La torre di Astronomia

950 43 1
                                    

Passarono quasi tre settimane da quell’episodio nei sotterranei. A pozioni, teneva lo sguardo basso, e guardava il professore solo per rispondere alle domande o per consegnare i compiti. Draco invece non la guardava, ma in compenso guardava male Neville. Lei passava le ore a studiare in biblioteca, e aiutava Ginny in Trasfigurazione. Hermione era l’unica del suo anno a riuscire a trasfigurarsi in un animale, a trasfigurare un oggetto, o a trasfigurare i vestiti. Andava tutto bene, e il fine settimana si stava avvicinando, come il freddo.
Era un venerdì sera quando Hermione si trovava nei corridoi del settimo piano a fare il turno. Da quel piano, si poteva accedere alla torre di Astronomia, allora, vedendo che era tutto tranquillo, salì le scale e arrivò sulla torre. Ma si accorse di non essere sola. Appoggiato al parapetto c’era Draco.
<< Ciao Draco. Stai facendo tu il turno? >>
<< Si, ma vedendo che era tutto tranquillo sono venuto qui. Ma se preferisci me ne vado. >>
<< No, resta pure. Anche io sono venuta qui essendo tutto tranquillo. >>
<< Come mai ora mi rivolgi la parola? Hai fatto tre settimane a non parlarmi da quella sera. >>
<< Sono rimasta spiazzata dal tuo comportamento. Non mi aspettavo che tu fossi così cambiato. >> Hermione stava dicendo la verità. Ma non lo gaurdava in faccia, poi si girò. E lo vide. Per la prima volta, vide il vero Draco. Quel ragazzo con la pelle diafana e morbida. Con i linemaneti duri ma belli. Alto, con un bel fisico. Lo aveva sembra guardato con disgusto, per la famiglia a cui apparteneva per quello che le aveva detto dal primo anno scolastico. E per essere diventato un Mangiamorte. Anche Draco, si voltò. E lei si perse tra gli occhi di ghiaccio illuminati solo dalla Luna. Era bellissimo.
Scostò lo sguardo per non far vedere che era arrossita. Cosa stava pensando? Non ci credeva nemmeno lei. Poi Draco le prese per la vita e la appoggiò al parapetto.
<< Draco… >> lei aveva gli occhi splancati. Sapeva cosa stava per succedere. E non sapeva come avrebbe reagito.
<< Hermione, lo so, sono stato uno stronzo. Ma al campo di Quiddich quando ti ho vista con Paciock mi sono saltati i nervi. Ero geloso. Pur sapendo che lui stava con quella stralunata della Lovegood. Ero geloso perché stavi ridendo con lui. Cosa che io non potrò mai avere. Sei così… >>  Draco non termino la frase. Affondò il naso sul collo di Hermione che rimaneva immobile.
<< Hai un buon profumo >> Il ragazzo, la baciò sul collo. Un bacio morbido e sensuale. Per assaporare quel momento di vita prima che la Grifondoro lo respingesse. Invece lei, colta dai brividi che quel bacio le aveva procurato appoggio una mano sul viso di Draco, e lo guardò, dirtto negli occhi.
<< Sei bellissima. >> E senza chiederne il permesso la baciò prima delicatamente, aspettandosi un rifiuto, e poi con più passione. Facendo scorrere la lingua sulle labbra morbide e dolci della ragazza. Lei per tutta risposta, dischiuse la bocca e fece intrecciare la sua lingua con quella di Draco. Era un bacio perfetto in una situazione perfetta. Mentre la baciava, le accarezzava i capelli, scendendo sempre più sulla schiena. Tra un bacio e l’altro Draco la riempiva di complimenti, e lei stava impazzendo. Nessuno, nemmeno Ron le aveva fatto provare sensazioni simili.
<< Sei fantastica. Ti voglio. >>  Lui era rapito… incantato dalla bellezza di Hermione, della dolcezza che metteva nei baci. Poi smisero di baciarsi e si guardarono. Uno sguardo intenso, carico di desiderio, e lui l’avrebbe presa lì, sulla torre di Astrologia, avrebbe voluto farla sua. Ma sapeva che Hermione non era una delle tante sgualdrine che frequentava quando era nel gruppo dei Mangiamorte. Lei era speciale. Doveva essere rispettata. Le diede un bacio soffice sulle labbra. E poi l’abbracciò. Rimasero in quella posizione per un attimo che sembrò eterno.
Suonò la mezzanotte. Potevano stare insieme ancora un ora.
<< Perché? >> chiese lei. Si erano seduti. E lei teneva la testa sul grembo di lui.
<< Non lo so Hermione. In realtà, l’anno scorso dentro la stanza delle necessità, sono rimasto colpito dal fatto che hai convinto Potter e Weasley a tornare indietro per salvare me e Blaise. Poi a settembre ti ho visto salire sul treno, e ti ho trovato bellissima, cresciuta. E non ho più smesso di pensarti. >>
<< Quindi mi potrei fidare di te? Non fraintendere. Non che io dopo un bacio decida di essere la tua ragazza. Ma voglio conoscerti meglio. >>
<< Ah… e così non vuoi essere la mia morosa eh? >>
Draco la prese e le saltò addosso mordendola piano la guancia. E le fece il solletico. Risero insieme e lui, era al settimo cielo per quel sorriso così sincero che lei gli aveva concesso.
<< Piccola, rispetto le tue decisioni. Aspetterò che tu ti fida di me. >>
<< Grazie. >> lei lo baciò sul naso. Era così bello, e le mani di lui sul suo corpo le piacevano particolarmente.
<< Ora è meglio se facciamo l’ultimo giro. Non si sa mai che la McGranitt decida di vedere dove sono i suoi prefetti. >> Draco si alzò e porse una mano alla ragazza. Alla ragazza che desiderava tanto. E fece apposta a tirarla su con forza, per accoglierla e stringerla ancora tra le braccia.
Scesero tra i corridoi, facendo silenzio per non disturbare i quadri dormienti. E dopo un giro, la accompagnò al quadro della signora grassa. E la salutò con un bacio, semplice, morbido. E poi si smtaerializzò. Arrivò nella sua stanza da letto che ormai, dopo l’espulsione di Blaise, non condivideva più con nessuno. Fece una doccia e poi tornò in camera. Era solo, e più guardava quel letto più voleva vederci dentro Hermione.
<< Engorgio >>  da letto singolo, diventò un lussuoso letto matrimoniale con tendaggi verdi e argento, voleva decisamente vederci dentro Hermione.
Dall’altra parte del castello, Hermione era sotto la doccia, immobile sotto il getto bollente che pensava, rimuginava su quelo che era successo alla torre di Astronomia. Non le sembrava vero. I baci di Draco. L’eccitazione che aumentava quando la baciava, i brividi. Era impazzita. Le piaceva. Era innamorata? No, non lo era. Ma stava perdendo la testa, non lo conosceva ma l’attrazione fisica che provava  era forte. Uscì dalla doccia con la testa fra le nuvole, e si addormentò sul letto con solo le mutande.
Qualle notte si sognarono.

Hermione e ...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora