Si smaterializzarono, e Draco, teneva ancora la mano di Hermione.
Erano comparsi, in una stanza calda e accogliente. Con due poltrone davanti al focolare in velluto verde, con una luce soffusa che illuminava lievemente l'ambiente. Un enorme tappeto copriva tutto il marmo verde con venature argento. Dovevano essere nella sala comune dei Serpeverde, ma era troppo piccola. Hermione si guardò in giro, e vide un enorme letto a baldacchino, con lenzuola in raso argento, e una coperta dall'aria pesante verde.
Ok. Erano nella stanza di Draco.
<< Cosa ci facciamo qui Draco? >>
<< In realtà, volevo portarti alla torre di Astronomia, ma fuori c'è una bufera. Meglio qui al caldo. >>
<< Senti, è tardi, e io devo ancora finire di preparare la valigia. Sai, domni inziano le vacanze. >>
<< Dai Hermione, non essere così cattiva. Accomodati. >>
Le spostò la sedia, e la fece accomodare davanti al camino che scoppiettava allegro. Le fiamme ovviamente erano verdi. Li era tutto maledettamente verde.
<< Di cosa mi devi parlare? >> faceva la sostenuta.
<< Volevo chiederti scusa, per il mio comportamento di alcune settimane fa. Sono imperdonabile... >>
<< Infatti. >>
<< Herm, fammi finire. >>
La ragazza incrociò le braccia sul petto, guardando torva il caminetto.
<< Dicevo, sono imperdonabile. Ma voglio comunque cercare di rimediare. Ogni giorno, ti guardo e mi mangio il fegato. Ho rovinato tutto. E mi dispiace. >>
Hermione era più che stupita. Draco Malfoy che chiedeva scusa. Incredibile.
<< Te lo giuro Herm, sono stato sotto l'effetto di un filtro d'amore la sera di Halloween. >>
<< Lo so. Millicent, lo ha detto a Pansy che lo ha detto ad Astoria, che lo ha detto a Daphne. Solo che Katie Bell lo ha sentito, e lo ha detto ad Angelina, che lo ha detto a Ginny che lo ha detto a me. >>
Draco era davanti a lei, con un'espressione scettica.
<< Si. Non ho capito il giro, ma se lo sapevi, perché non sei venuta a parlarmi? >>
<< Non mi interessa di Millicent Draco, quando l'ho saputo mi è dispiaciuto solo per te. Ma ero arrabbiata per come ti sei comportato con me ed Harry. >>
Draco, la guardava, e si incantò. La sua pelle, così morbida, gli occhi color nocciola, in cui ci si poteva perdere. Per lui era la più bella. L'unica.
<< Mi sono comportato da vero bastardo. >>
<< Draco, sembravi tuo padre! >>
Le parole di Hermione, lo presero in piena faccia. Come uno schiaffo. Come uno dei tanti schiaffi che gratuitamente suo padre gli tirava, perché non era come lui. Perché non riusciva a renderlo orgoglioso di suo figlio. Le lacrime gli inondarono il viso. Ed Hermione si sentì terribilmente in colpa.
Il ragazzo le diede le spalle, rivolto verso l'enorme finestra che dava sul Lago Nero. Non voleva farsi vedere così. Iniziò ad avere caldo, e si tolse la giacca e la cravatta, sbottonando i primi bottoni della camicia.
Hermione si avvicinò a lui, silenziosa come un fantasma. Abracciandolo da dietro. Lo voleva consolare. Sapeva di Narcissa, sapeva di come suo padre trattava il figlio già da anni. Non era colpa sua, era cresciuto con Lucious. Non poteva farci nulla se lui era così.
<< Mi dispiace Draco. >>
<< No Hermione, hai ragione. Mi dispiace. >>
Draco, si girò, e prendendole i polsi, la guardò negli occhi. Non erano molto distanti l'uno dall'altra. Tutt'altro.
<< Ma perdonami, ho avuto un momento di rabbia. Non sopportavo l'idea di perderti. Le poche settimane che abbiamo trascorso insieme sono state fantastiche. E... si sono uno stronzo. >>
Hermione, non sapeva davvero cosa rispondere. In quel momento, riportò alla mente tutto quello che era successo la notte di Halloween, compreso le ore passate con Severus. Già. Il professore, che non si era ancora svegliato, che era stato trasferito al San Mungo.
Scoppiò in lacrime, sotto lo sguardo sorpreso di Draco, che la abbracciò portando la testa della ragazza al suo petto.
Era una continua lotta dentro di lei. Non era innamorata di nessuno, ma si poneva sempre la stessa domanda. Draco o Severus?
Il professore, era in uno stato per ora indeterminato di coscienza, che non vedeva da quella sera. Ammirava quell'uomo per il coraggio che aveva avuto in tutti questi anni, per la sua intelligenza, e per il fascino che aveva.
Draco invece era un ragazzo, un mangiamorte, per Dio, lui era Draco Malfoy. Tutte le ragazze stravedevano per il belloccio di Serpeverde. Era bello, intelligente, ma fragile, e bisognoso di amore.
E lei era in mezzo, senza sapere davvero che fare.
Poi si ricordò delle parole di Narcissa, e mandò tutto al diavolo.
Guardò Draco, per un istante, e poi lo baciò, con le lacrime che continuavano ad uscire. Gli prese il viso con passione e lo tirò verso di se.
Draco, la alzò e la prese in braccio, tenendola per le cosce, e abbandonandosi a quel momento di pura felicità. Sentiva lo stomaco contorcersi. Sensazione che non aveva mai provato. Sensazioni che lo resero euforico. Si staccò dalle labbra della ragazzo sorridendo, appoggiando la fronte su quella della ragazza. Gli sembrava un sogno.
Lei rise. Lei era felice, si era tolto un peso dallo stomaco, era libera. Lo sperava davvero, così, abbandonò la testa indietro, liberandosi in una risata di pura allegria.
Poi scese, e andò ad appoggiarsi ad una delle quattro aste nere che tenevano le tende del baldacchino. Guardando Draco.
<< Hermione, voglio farti vedere una cosa. >>
Non aspettò un suo assenso, lei lo guardava con gli occhi che sorridevano, e questo gli basto.
Draco chiuse gli occhi, e pensò a lei. Pensò al suo sorriso, alle labbra. Pensò alla sera in cui si erano baciati sulla torre di Astronomia. Ricordò il suono della sua risata e al profumo che emanavano i suoi capelli. Un ricordo felice. Il più felice che aveva da quando era nato.
<< Expecto Patronum >>
Sotto gli occhi increduli della ragazza, dalla bacchetta del mago, uscì un fascio di luce azzurra. Evocò una lontra, che volteggiò intorno a Draco e poi girò intorno alle spalle di Hermione, che si avvicinò e con gli occhi lucidi cercò di accarezzarla. E in quel momento capì.
Draco era innamorato di lei. Aveva il suo Patronus. Come Severus con Lily, Tonks con Lupin. Quello che le aveva detto Draco era tutto vero, e lei come una stupida se l'era fatto sfuggire, anzi, proprio non aveva cercato di tenerselo, di perdonarlo subito per un comportamento, si può dire involontario.
<< Hermione. >>
<< Non dire nulla Draco. Grazie. >>
Draco, le aveva fatto il regalo più bello. In quel momento si sentì amata, e nessuno, ripeto, nessuno, l'aveva mai fatta sentire così.
Era al settimo cielo.
Lo baciò di nuovo, e ancora.
Era felice. Euforica, nemmeno lei credeva alla felicità che le colmava il cuore.
<< Non sono sotto un filtro d'amore vero? >> scherzò.
<< No. >>
Erano tutti e due beati della situazione.
<< Hermione? >>
<< Dimmi Draco. >>
<< Sei meravigliosa. >>
In realtà voleva dirle che l'amava, ma non era il momento giusto. Lei ancora non lo amava. Almeno, non sapeva di amarla. Si addormentarono così. Lei tra le sue braccia, con l'amara consapevolezza che per le vacanza natalizie si sarebbero dovuti separare. Ma avrebbero trovato sicuramente un compromesso.
Lo speravano tutti e due nel loro inconscio.
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Hermione e ...
FantasyPremessa: Questa storia non è mia ma di Halfblood394 che ha deciso di abbandonare wattpad, per quel che ho capito io perché molti la insultavano nei commenti per la tipologia della storia nonostante nessuno di loro non conoscevano lei non conoscendo...