Il turno dei prefetti

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Erano passati almeno dieci minuti da quando Draco la stava osservando ma lei non si accorse di nulla. Ma Hermione iniziò a sentire la stanchezza, e rimise al suo posto il libro dallo scaffale più vicino, e sbadigliando si avviò verso l’uscita della biblioteca. Draco si era nascosto al buio. E appena vide la ragazza passare davanti al corridoio in cui si era nascosto la prese per il braccio e la tirò a se. Lei cacciò un urletto, che fu subito soppresso dalla mano di Draco.
<< Cosa ci fai qui?? >> esclamò Hermione sotto voce. Intanto sposto sulla mano diafana e affusolata del ragazzo.
<< Sono un prefetto ed ero venuto a controllare chi fosse in biblioteca, per di più nellsa sezione popribita! >>
<< Si dia il caso che anche io sia un prefetto, e che come te abbia il diritto di girare per la scuola anche di notte. >>  con uno scatto Hermione si liberò dalla preso di Draco. E gli lanciò un’ occhiataccia. Lui per tutta risposta rise di lei. Lo fulminò con lo sguardò stringendo i pugni, infastidita, tornò sui suoi passi. Ma fu bloccata di nuovo.
<< Ti va di fare il turno con me? Non ho voglia di starmene da solo. >>  assunse uno sguardo intenso, carismatico. Cercava di convincerla.
<< Io in realtà stavo andando a dormire. Ma, va bene. >> In realtà non sapeva perché aveva accettato, sicuramente il suo inconscio le aveva suggerito di fare il turno con lui per capre meglio il suo comportamento.
Lui le sfornò un sorriso, che lei trovò molto sexy. Si impose comuqnue di smettere di pensare certe cose di una persona che la disgustava, ma ora non ne era più sicura. Uscirono dalla biblioteca, e si diressero verso i corridoi vicino al dormitorio della casa di Corvonero, tutto tranquillo. Si trovarono nel più completo silenzio, un silenzio che diventò imbarazzante. Hermione guardava fisso per terra, e continuava a pensare che era stata una stupida ad acettare di fare il turno con Malfoy, erano appena le dieci e mezzo, e dovevano stare insieme fino a l’una. Draco invece non riusciva a concentrarsi su nient’altro oltre che al fisico longilineo della ragazza, ai lineamenti del viso, soffermandosi sule labbra piene e rosee. Così invitanti.
Furono attirati da un rumore. Proveniva  da dietro l’angolo. Draco tirò fuori la bacchetta.
<< Lumos >> allargò un raccio nella direzione di Hermione come a farle da schermo. Hermione lo fissò esterefatta. Sia perché aveva tirato fuori la bacchetta per un semplice rumore, sia per quel gesto di protezione nei suoi confronti. All’improvviso spuntò dall’angolo Blaise. Senza parlare il ragazzo si avvicinò a passo lento, tenedosi comunque a distanza.
<< Cosa ci fai qui Blaise? Dovresti essere già nella sala comune da più di mezz’ora. Non è che perché sei un mio amico hai il diritto di girare senza che io non faccia rapporto. >>  Draco aveva la voce calma. Hermione non lo era. Perché Blaise aveva fuori la bacchetta? Per sicurezza la tirò fuori anche lei.
<< Draco, la domanda e cosa ci fai tu qui con questa sporca Mezzosangue. Non è un comportamento da Serpeverde girare con una Grifondoro, per di più con il sangue marcio. >> Draco si innervosì a quell’insulto, ed Hermione stava stringendo i denti, trattenendosi dal non schiantarlo.
<< Abbassa la bacchetta Blaise! >> lo intimò Draco.
Blaise per tutta risposta la puntò verso il suo amico, << Crucio! >>
Draco cadde a terra dolorante, e in preda a della convulsioni. Hermione infuriata disarmò Blaise, recuperando la bacchetta. Puntò la sua contro Blaise, che era costretto in un angolo.
<< Professoressa McGranitt! >> Hermione la chiamò e in men che non si dica la preside si materializzò al fianco della giovane Grifondoro.
<< Cosa succede qui? >>  chiese a Hermione.
<< Vede professoressa, Zelbini ha attaccato me e Draco, più che altro Malfoy con la maledizone Cruciatus per il semplice fatto che stava facendo il turno con me, una sporca Mezzosangue. >>
La preside era rimasta di sasso.
<< Blaise, la prego di seguirmi nel mio ufficio. Ehm, Signorina Granger, faccia rinvenire quel povero ragazzo, e lo porti in infermeria. Per il resto le auguro una buonanotte. >>
<< Grazie professoressa. Buonanotte >>.
La preside si smaterializzò insieme al Serpeverde. Hermione corse subito da Draco che era ancora a terra. Si inginocchiò di fianco a lui e lo chiamò più volte, ma non rispose. Gli posò una mano sulla fronte e poi la spostò sulla guancia.
<< Draco…dai. Svegliati devo portarti in infermeria. >>  La voce di Hermione iniziò a tremare, era preoccupata, eppure respirava e il cuore batteva, anche se sul viso aveva una faccia piena di dolore. Cercò di tirarlo su, e c’era quasi riuscita, se non fosse che il ginocchio le cedette e cadde, rovinando a terra insieme a Draco. Cioè, con sopra Draco. Che in quel momento rinvenne, e senza pensarci due volte puntò la bacchetta nella direzione dove prima si trovava Blaise.
Iniziò ad urlare << Dov’è? Dov’è quel bastardo!!!! >>. Draco era fuori di se. Hermione era ancora a terra, ma si tirò su e cauta si avvicinò a Draco, appoggiandogli una mano sul braccio che teneva la bacchetta, e glielo abbassò.
<< Tranquillo, mentre tu eri a terra, l’ho disarmato e chiamato la McGranitt. Lei saprà cosa farne. Di sicuro lo espellerà, poi non so se lo farà processare, per aver utilizzato una maledizione contro un alunno! >>.
Lui si girò verso di lei e la prese per i polsi << Tu come stai? Ti ha fatto del male? Mi dispiace se ti ha detto quelle cose. Lui non è cambiato dopo la guerra. Solo un gran bastardo. >>
Hermione rimase esterefatte da quelle mezze scuse, era lui il rpimo da sei anni ad insultarla, e umiliarla, mentre i suoi amici ridevano.
<< Tranquillo, sono fin troppo abituata. Sai dopo sei anni che un biondino impertinente continuava a ripetere sempre i soliti noiosi insulti ci ho fatto l’abitudine. >>
<< Scusa Hermione. Ti chiedo scuse per tutto, non te lo meritavi affatto, e se avessi potuto fermarlo, l’avrei fatto. >>
Draco si avvicinò pericolosamente al viso di Hermione, non sapeva resistere al suo profumo, ai suoi occhi da cerbiatto, così caldi. E a quelle labbra. Ma lei appena ebbe capito cosa aveva intenzione il Serpeverde,  si scostò.
<< Ti devo portare in infermeria. >>  Era imbarazzatissima. E non capiva come poteva succedere una cosa del genere. Draco Malfoy che si scusava e che cercava di baciarla. Era sicuramente un tranello. Non si fidava. Lui senza protestare si fece portare da Madama Chips che gli diede una pozione ricostituente e lo mandò a letto.  Hermione lo salutò fuori dall’infermeria e se ne andò verso la torre di Grifondoro. Prima di mettersi a dormire, si fece una doccia e con addosso semplicemente una camicia e le mutandine, si mise sotto le coperte. Rimanendo a guardare il soffito. Non riusciva a prendere sonno. Ripensava agli avvenimenti di quella sera, agli occhi azzurri di Draco che la fissavano, alla preoccupazione che aveva avuto quando Draco non rinveniva, e allo stupore davanti alle scuse di Malfoy. Cosa stava succedendo? Non lo sapeva, ma non si fidava. Avrebbe cercato di evitare il ragazzo, non potendo durante le lezioni, lo avrebbe fatto durante il tempo libero.
Si addormentò poco dopo, e quella notte lo sognò.

Hermione e ...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora