La ragazza, rimase in quella posizione per minuti che le sembrarono ore, poi la massiccia porta dell’aula di Pozioni, si aprì e uscì una Narcissa Black molto guardinga. Hermione, rimase nel buio sapendo di non essere vista, e restò immobile fino a quando il corridoio fu completamente vuoto. Poi furtiva entrò nell’aula di Pozioni.
<< Hermione! >>
La ragazza non rispose. Scoppiò in lacrime, e il silenzio fu squarciato dai suoi singhiozzi. Lui in due falcate fu da lei, e le appoggiò il viso contro la spalla.
<< Ce la faremo Hermione, sarà un sacrificio in più, ma penso ne valga la pena. >>
<< Non hai sentito nulla? >>
<< Cosa doveva sentire? >>
<< Draco. >>
L’uomo si irrigidì. E lei riuscì a sentire perfettamente i denti che scricchiolavano.
<< Cosa ti ha fatto? >>
<< Nulla, non mi ha toccata, ma mi ha urlato addosso. Era impazzito, gli ho detto che avevo un altro e lui mi ha spinta e mi ha costretta a rimanere addosso a lui. Io, io pensavo tu arrivassi, ma niente. Poi è uscita Narcissa, e sono corsa da te. >>
<< Io, Hermione aveva insonorizzato la stanza. Non ho sentito, mi dispiace. >>
<< Certo, non ci ho pensato. >>
<< Sei tranquilla ora? >>
<< Di cosa avete parlato? >>
<< Mi ha detto che voleva delle risposte alle sue lettere, mi ha detto che voleva stare con me, che mi ama… >>
<< E tu? >>
<< Io ho detto di avere un’altra e che non ho nessuna intenzione di lasciarla. >>
<< E lei? >>
<< Lei voleva sapere chi era ma non ho detto nulla ovviamente. Mi ha chiesto se l’amavo. >>
<< E..? >>
<< E le ho detto che si, la amavo e che nessuno, nemmeno lei avrebbe cambiato questo sentimento. >>
La ragazza era passata dal pianto di paura al quello di gioia. La amava, e saperlo le colmava il cuore. Lo baciò, e le lacrime smisero di scendere, lasciando solo una traccia sulle guancie rosate.
<< Ti amo >>
Sentirselo dire da lui era bellissimo, con una voce bellissima.
<< Ripetilo. >>
<< Ti amo Hermione. >>
<< Anche io Severus. >>
E fecero l’amore, sulla cattedra del professore che buttò per terra pergamene e piume. Tutto, e si amarono con una passione incolmabile. Lo fecero più volte e poi si ritrovarono accoccolati nel letto di lui.
<< Come faremo? Con Draco intendo. Non posso sopportare di vederlo vicino a te. >>
<< Gli starò lontana, e dopo gli esami saremo finalmente liberi. >>
<< Mancano ancora tre mesi Hermione. Potrei impazzire. >>
<< Lo hai detto anche tu Severus, dobbiamo fare un sacrificio e resistere, poi si sistemerà tutto quanto, vedrai. >>
Mentre diceva queste parole si alzò e si rimise la divisa che aveva lasciato nell’aula.
<< Signorina Granger, dove crede di andare? >>
<< Devo andare in Sala Comune, ed è già tardissimo. >>
<< Bene, ma domani andremo via insieme. >>
<< O-ok. >>
<< Buonanotte. >> lo baciò sulla fronte e poi si smaterializzò nella Sala Comune dei Grifondoro.
Rimase sotto il getto dell’acqua bollente, aspettando che l’odore del sesso scivolasse via, e ripensò a Draco e alla sfuriata, a come l’aveva trattata. Era delusa, pensava fosse veramente cambiato. Non che le interessasse, ma comunque si era legata al ragazzo, era stata bene. Ma ragionando e pensando arrivò alla conclusione che il professore non le era mai uscito dalla testa. Mai.
E quella sera lui le aveva dichiarato il suo amore, il burbero insegnante di Pozioni si era innamorato ed era cambiato. Ovviamente mostrava il suo cambiamento solo nei confronti della ragazza, altrimenti, per tutti gli altri studenti era sempre il solito Piton, quello scontroso e che adorava infliggere punizioni e togliere punti per ogni minima cosa, seppur insignificante.
E lei si era riscoperta, aveva capito di essere diventata una donna, e Severus la faceva sentire come tale. Certo, c’erano vent’anni che li dividevano, quando lei era nata lui era un neo Mangiamorte. E con il cuore spezzato per la madre di Harry non avrebbe mai immaginato che all’età di trentotto anni si sarebbe trovato ad amare una ragazza, una sua studentessa.
Il giorno dopo si svolse come tutti gli altri. Anche se la lezione di Pozioni fu alquanto insostenibile. Hermione, non faceva altro che guardare la cattedra e mordersi il labbro inferiore ripensando alla notte precedente, mentre Severus, che osservava la ragazza stava impazzendo. Lo eccitava il solo pensiero di appoggiare le labbra sulle sue. Alzava spesso gli occhi come ad implorare qualcuno di trattenerlo, e stringeva spesso i pugni.
Passava dietro la schiena di Hermione che preparava uno speciale infuso, e senza farsi notare le accarezzava la schiena.
Era decisamente insostenibile come lezione.
Draco però che con grande gioia della sua casa era tornato, non faceva a meno di levarle gli occhi di dosso. La fissava, con uno sguardo truce. Doveva assolutamente scoprire chi fosse la persona con cui lei lo aveva sostituito, e chiunque fosse stato non l’avrebbe passata liscia.
Si impose di pedinarla ogni qualvolta ne avesse avuto la possibilità. E durante le ronde notturne l’avrebbe seguita. Sospettava che ci andasse proprio in quelle ore dal ragazzo.
Sarebbe diventato presto la sua ombra, ed Hermione per i primi giorni non se ne accorse. Ma lei era più furba di lui. Per andare da Severus, si smaterializzava, lasciando il suo inseguitore con l’amaro in bocca.
Hermione per una settimana buona non si accorse di nulla. Durante le lezioni non lo degnava di uno sguardo, anche se il suo migliore amico continuava a farglielo notare.
<< Hermione, Malfoy ti fissa. >>
<< Lo so. >>
<< Come hai intenzione di comportarti con lui? >>
<< Faccio l’indifferente Harry. >>
<< Potter e Granger, fate silenzio. >> Piton doveva richiamare l’attenzione come faceva sempre, lanciando un’occhiataccia ai due Grifondoro, ma in modo particolare ad Harry.
Ron invece non faceva altro che parlare di quanto odiasse Malfoy, di quanto non riuscisse a vederlo. Andava avanti così dal suo ritorno alla scuola.
***
Due sere dopo, Hermione stava facendo il giro di ronda senza Ron. Non avrebbe più sopportato nessuna frase riguardante Draco. Non lo voleva vedere, figuriamoci nominare. Era nel corridoio del sesto piano, quando sentì un rumore. Puntò la bacchetta nel buio, non vedendo nulla. pensò di esserlo immaginato, e continuò per la sua strada, imperterrita.
Un altro rumore, questa volta più vicino. Come avrebbe voluto avere la mappa del malandrino di Harry.
Fece finta di non aver sentito, poi, di scatto si girò senza dare tempo al suo inseguitore di nascondersi dalla luce della bacchetta.
<< Draco! >>
<< Ciao Hermione. >>
<< Cosa ci fai qui? Non sei più un prefetto. >>
<< Lo so, ma non riuscivo a dormire. >>
<< Dovevi stare nel tuo dormitorio ugualmente, tornatene a letto! >>
<< Altrimenti? >> il ragazzo si avvicinò al viso della ragazza, che si contrasse ancora di più.
<< Altrimenti avrò una scusa in più per farti espellere. >>
<< Ah, lo faresti davvero Granger? Dopo quello che abbiamo fatto insieme? >> la prese per la vita, enfatizzando il ricordo dei momenti di sesso tra i due.
<< Lasciami andare Draco! >>
<< Non mi fai paura, tu e le tue misere minacce. Ora mi ascolti! >>
La trascinò all’interno di uno sgabuzzino. Erano costretti, petto a petto. Non sopportava quella situazione.
<< Mi devi far uscire di qui Malfoy, immediatamente! >>
Per tutta risposta, il ragazzo, insonorizzò la stanza in caso la ragazza decidesse di urlare richiamando l’attenzione degli insegnanti che vigilavano i piani.
<< Ora, dimmi chi è! >>
<< Mai. >>
Il ragazzo puntò la bacchetta contro il viso della ragazza.
<< Cosa pensi di fare eh? Minacci? Ma che comportamento maturo e rispettabile. >>
<< Non ti deve interessare il mio comportamento. >>
<< Non ti deve interessare la persona che amo. >>
<< Anche io ti amo. >>
Abbassò la bacchetta e rimase a guardarla. Addolorato.
Ma a lei non interessò.
<< Io no Draco. Forse se tu non mi avessi scaricato per una bugia e poi trattata come hai fatto, ora ti amerei anche io. Ma di te non ne voglio più sapere. >>
Queste parole lo colpirono in pieno petto. Una morsa gli prese il cuore e lo ridusse in mille pezzi. Per Malfoy era la prima volta che provava un sentimento così orrendo.
<< Scoprirò chi è Hermione, e si pentirà di essere nato. Te lo posso assicurare. >>
<< Brucia eh Draco? >>
Non rispose. Con le lacrime agli occhi spalancò la porta e si smaterializzò nella sua stanza, dove prese a schiantare tutto quello che gli capitava sotto la bacchetta.
Hermione, indifferente continuò il suo giro. Poi con nonchalance si smaterializzò nella camera del professore, che la attendeva seduto su una delle sue poltrone. Appena la vide si illuminò. Non aspettava altro che quel momento. La fine della giornata che si concludeva con un sorriso e parole d’amore.
La prese e la strinse tra le braccia. E iniziò a baciarla senza dire nulla. tra un bacio e l’altro c’erano molti sorrisi, e nient’altro.
Si amavano, ed era questo che contava. Le parole non servivano.
A loro bastavano i sospiri sommessi, i gemiti di piacere e gli abbracci.
Avrebbero voluto stare così per l’eternità, ma la torre dell’orologio gli avvertì che erano le due passate e che per Hermione era ora di tornare nella Sala Comune.
Si lasciarono con un ti amo e un bacio dolce.
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Hermione e ...
FantasyPremessa: Questa storia non è mia ma di Halfblood394 che ha deciso di abbandonare wattpad, per quel che ho capito io perché molti la insultavano nei commenti per la tipologia della storia nonostante nessuno di loro non conoscevano lei non conoscendo...