Il ballo (parte 1)

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La giornata trascorse tranquilla, tra il pranzo, insieme alla madre di Draco, il regalo che il ragazzo fece alla ragazza. Un semplice bracciale in oro rosa, con piccoli ciondoli, con le iniziali di lei.
<< Draco, è un regalo perfetto >> Hermione era quasi commossa, tenendo il poso sollevato, per osservare meglio il suo regalo.
<< Un piccolo pensiero per strapparti un sorriso. >>
La baciò sulla fronte.
Dopo l'apertura dei regali, Draco la invitò nell'enorme parco della villa, che era ricoperto di neve. Era una tranquilla passeggiata, almeno, lo era stata, finchè Hermione, in un momento di distrazione del ragazzo, che le stava spiegando l'intera storia di un enorme albero davanti a loro, fece lievitare una palla di neve.
Draco, fece appena in tempo, a girarsi, per poi prendersi la palla in pieno volto.
Hermione rideva di gusto, vedendo che il ragazzo sputacchiava neve.
Senza dire nulla, nemmeno un'imprecazione, lui corse verso di lei, e la buttò a terra. Coprendole la faccia con tutta la neve che riusciva a prendere.
Si rotolarono e giocarono fino allo sfinimento. Fino a che lei, lo bloccò con un bacio sul naso paonazzo per il freddo.
<< Sei - bacio - meraviglioso. >>
A queste parole, il cuore di Draco si riempì di gioia. Buttò indietro la testa e rise. Si alzò e aiutò ad alzarsi la sua bella.
E ridendo ancora per la passeggiata finita in lotta, entrarono in casa, accolti dall'elfo, che porse loro due enormi tazze di cioccolata calda.
<< Grazie amico. >>
<< Signore... >> sussurrò l'elfo poco prima di congedarsi con uno schiocco di dita.
Come due bambini erano seduti sul tappeto, davanti all'imponente camino, quando fece la sua entrata Narcissa.
<< Hermione, prima che mio figlio, ti rapisca di nuovo, volevo chiederti, se ti andava di rimanere sta sera, per una festa, che ho organizzato. Dopo tutto è ancora Natale. >>
La donna ammiccò alla ragazza.
<< Volentieri signo.. Narcissa, ma non ho nulla di elegante da indossare. >>
<< Non preoccuparti, ci ho pensato io, se non ti dispiace. Ho già messo tutto in camera di Draco. Spero ti piaccia come regalo. >>
<< Narcissa, non ti dovevi disturbare. Grazie. >>
La ragazza si alzò e andò a ringraziare la donna con un abbraccio. Una donna che rimase piacevolmente sorpresa. Mentre Hermione tornava vicino a Draco, Narcissa, dietro le spalle della ragazza, la indicò e mimò una frase del tipo " Mi piace questa ragazza". Provocando l'ilarità del figlio.
<< Anche a me. >> ed ammiccò alla madre.
<< Anche a te cosa? >>
<< Nulla, stavo comunicando con mia madre. >>
Hermione, lo guardò incerta e poi continuò a sorseggiare la cioccolata. Draco era ancora a metà, quando Hermione ebbe finito la sua tazza.
Hermione era impaziente di andare a vedere il vestito che le regalò la madre di Draco. A da un paio di minuti stava osservando il ragazzo con un'espressione parecchio impaziente.
<< Che c'è? >>
<< Nulla Draco, nulla. Mi stavo semplicemente chiedendo se per il duemilaventicinque saresti riuscito a finire quella dannata cioccolata. >> sorrise ironica.
Il ragazzo, fece sparire le tazze.
<< Vostra altezza, serenissima, la prego di seguirmi. >>
Con finta regalità, Hermione passò a mento alto, davanti ad un Draco esageratamente inchinato. Dopo qualche passo, Draco la superò, continuando per tutto il tragitto dal salone alla camera da letto,a farle riverenze. Poi, appena prima della porta, le chiuse gli occhi con una benda, e la accompagnò nella stanza. Lui sapeva già di che regalo si trattava.
Con la bacchetta, face lievitare il vestito, proprio davanti alla ragazza, che si molleggiava sulle ginocchia come una bambina davanti ad un enorme pacco regalo. Draco, le sfilò il piccolo pezzo di stoffa, e lasciò che si gustasse la vista del regalo.
Realizzando, quello che aveva davanti Hermione si tappò la bocca.
Davanti a lei, lievitava un lussuoso vestito rosso porpora. Senza spalline, con la scollatura a cuore, che si intrecciava sotto il seno, e finiva in un modesto fiocco sotto le scapole. Il vestito, scendeva fino alle caviglie, con piccole onde. Sembrava una calla rovesciata. Ci girò intorno, con faccia sbalordita. Quel vestito era meraviglioso.
Draco, appellò le scarpe, che si posarono appena sotto il vestito. Era un elegante scarpa con un tacco vertiginoso, anche quelle erano rosse. Dietro, all'altezza dei talloni, c'erano due piccoli fiocchettini. Insieme alle scarpe arrivò un lungo foulard, bordeaux e rosa antico, insieme ad una pochette, rosa antico.
<< Che te ne pare? >>
<< Oh Draco, è stupendo, no, perfetto. Io adoro il rosso. >>
<< Lo so. >>
Hermione sorrise, con una faccia un po' da ebete davanti a quel vestito. Poi guardò fuori dalla finestra, e notò che era buio.
<< Draco, che ore sono? >>
<< Sono quasi le sei del pomeriggio. >>
<< Cosa??? Ma è tardi!! Devo prepararmi, e tutto il resto. >>
<< Non preoccuparti, gli invitati arriveranno per le otto. Hermione, hai più di due ore di tempo per prepararti. >>
<< Si ok, mi calmo. Devo stare calma. >>
Per Hermione, realizzare, che avrebbe passato la serata in compagnia di amici di famiglia era davvero difficile.
Nervosa, come non mai, si diresse in bagno, e si lanciò sotto la doccia. Si lavò, rilassandosi per pochi minuti sotto il getto di acqua bollente. Sentì la porta aprirsi, con una mano, pulì il vetro appannato, e vide Draco, che si spogliava, e si dirigeva verso la doccia. Entrò, senza chiedere il permesso.
<< Mia madre dice che dobbiamo risparmiare sull'acqua. >> le ammiccò, e poi il suo sguardo divenne famelico. Hermione era bellissima. Bagnata, con le gocce, che continuavano a scendere sul suo corpo Hermione era ancora più mozzafiato. E non ci volle molto perché Draco si agitasse. La sbatté contro il muro, che al contatto fece rabbrividire la ragazza. Le venne la pelle d'oca, facendo irrigidire i bellissimi capezzoli, che Draco, non si fece sfuggire. Le prese il seno con passione, e la baciò, mordendola a tratti, sempre delicatamente, ma con una passione bruciante. Avrebbe voluto possederla lì, sotto il getto caldo, intrappolandola contro il muro. Ma lei prese le distanze. Appoggiando la mano chiusa sul suo petto.
<< Draco, dopo la festa. Sono in ritardo. Devo fare un incantesimo ai miei capelli. E sono più ribelli che mai dopo il lavaggio. >>
<< Certo. >>
I ragazzi si lavarono, insaponandosi a vicenda in maniera sensuale. Aumentando sempre di più il desiderio.
Si avvolsero in soffici asciugamani rigorosamente verde Serpeverde, che Hermione non tardo a trasfigurare nei colori di Grifondoro, davanti allo sguardo percettibilmente infastidito. Ma dopo tutto la sua Hermione era una Grifondoro.
Si sedette sul letto, con i capelli ancora avvolti nel'asciugamano, e si spalmò dell'olio alla menta, che immediatamente riempì la stanza di quel profumo. Draco, ogni volta che passava dal bagno alla camera inspirava e mostrava un sorriso da ebete, suscitando l'ilarità della ragazza, che si stava mettendo uno smaltò di un magenta molto delicato. Andò in bagno, a fianco di Draco, che si stava abbottonando una camicia, di raso bianco perla. Con tanti bottoni sulla manica. Attillata, mettendo in risalto le spalle muscolose del ragazzo.
Indossava una semplice culottes di pizzo rosa confetto, senza reggiseno. Sciolse i capelli, e prese la bacchetta ch usava per tenere i capelli.
Recitò un incantesimo, e i capelli, iniziarono ad intrecciarsi, mentre Hermione sorrideva, divertita dall'espressione di Draco. La guardava attraverso lo specchio con un'espressione ebete. Dopo neanche un minuto, i capelli di Hermione, erano raccolti in uno chignon intrecciato e pomposo. Due trecce partivano dai lati sparendo all'interno del cesto di capelli. Era bellissima.
Lui, la abbracciò da dietro, appoggiandole le mani sul ventre piatto e sodo della ragazza. Lei gli sorrise, e gli ordinò di finire di prepararsi.
<< Ai suoi ordini generale Granger. >> si portò una mano alla fronte e poi tornò a farsi bello. Le, camminò allegra fino alla stanza, e indossò il vestito, se lo fece allacciare sul fianco da Draco, e poi tornò in bagno, dove sempre grazie alla magia, truccò il suo viso. Rendendo le guancie di un rosa delicato. Con un filo di mascara, e rossetto. Si piaceva così. Semplice. E dallo sguardo di Draco piaceva anche a lui la sua semplicità.
Bussarono alla porta, ed Hermione divenne sempre più agitata.
<< Tesoro, calmati. Sono solo amici di famiglia. E piacerai a tutti di sicuro. >>
<< Certo Draco. Sono solo una Grifondoro in mezzo a tutti Serpeverde! >>
<< Sei la mia bellissima Grifondoro in mezzo a tutti Serpeverde >> specificò Draco.
Sorrisero insieme, e una volta finito di prepararsi scesero insieme le scale, a braccetto, come aveva espressamente desiderato Hermione, per non cadere per le lunghe scale che davano sulla sala.
C'era appena un invitato, dopotutto non erano nemmeno le otto.
<< Theodor! >> Draco esclamò appena riconosciuto l'amico, che stava amabilmente chiacchierando con Narcissa.
<< Draco! >> sorrise, alla vista dell'amico, e ancora di più quando vide chi lo accompagnava.
Lasciò Hermione solo alla fine della scalinata, e corse incontro a Theodor.
Hermione, sicura sui tacchi, si avvicinò silenziosamente ai due amici.
<< Oh buonasera Hermione. >> Le prese la mano, e la baciò. Senza quasi toccare il dorso così delicato della ragazza.
<< Ciao Theodor. Buon Natale. >> Era leggermente imbarazzata dal contatto con l'inquietante Serpeverde.
Lo aveva sempre ritenuto tale. Un ragazzo parecchio ombroso e criptico.
Bussarono ancora alla porta, e due elfi, rigorosamente vestiti da maggiordomi e ben puliti, aprirono la porta accogliendo altri invitati con un inchino.
Nel giro di pochi minuti, fuori dalla porta, si sentivano tanti "crack" segno che la gente si smaterializzava proprio lì davanti.
Narcissa, Black, come brava donna di casa, accolse tutti con un caloroso abbraccio. Presentando Hermione come la morosa di suo figlio.
I due ragazzi, erano abbracciati, che aspettavano che la gente venisse a conoscere Hermione, che dopo una buona mezz'ora incominciò a rilassarsi. Si sedettero a tavola. E dopo gli auguri generali di Narcissa, come succedeva ogni giorno ad Hogwarts, sull'enorme tavolata allestita da Elfi, apparsero cibi, e ogni prelibatezza natalizia. Hermione e Draco, non ci misero molto a notare che vicino a Narcissa, che sedeva a capotavola c'era un posto vuoto.
<< Mamma, c'è un invitato in ritardo? >>
<< Sì, credo di sì Draco, arriverà per l'inizio delle danze. Credo. >>
<< Danze? Quali danze? >> Hermione squittì.
<< Le danze Hermione. Dopo il dolce, chi vuole può ballare, e tu sarai obbligata a ballare con me. >>
<< Draco, sono una pessima ballerina. >>
<< Non ti fidi del tuo cavaliere? >>
<< Certo che mi fido tesoro. >> lo accarezzò affettuosamente vicino all'orecchio, e continuò a mangiare tutte le cose squisite che continuavano a presentarsi sul tavolo.
Dopo il dolce, gli invitati, si spostarono ai lati del salone, in attesa che tutto sparisse e si aprissero le danze.
Sotto gli occhi degli invitati, la tavolata scomparve, lasciando solo delle poltrone in velluto ai lati. Al posto della tavola comparve un gigantesco grammofono, che ricordava molto quello che la McGranitt, sfoderò in occasione del Ballo del Ceppo il quarto anno.
Narcissa, richiamò l'attenzione.
<< Per quanto io ami, aprire le danze, questa volta, le farò aprire a mio figlio e alla sua nuova ragazza che, è una ragazza deliziosa. Draco, se non ti dispiace, il mio cavaliere è in ritardo. >>
Draco, porse il braccio alla ragazza, che parecchio imbarazzata lo accettò e con eleganza mai vista, si portarono al centro del salone. Ed iniziarono le danze. Successivamente tutte le altre coppie iniziarono a volteggiare insieme ad Hermione che veniva espertamente guidata da Draco. Che era davvero un ottimo ballerino.
Ballarono ancora un lento, e lei non aveva occhi tranne che per Draco, che la baciava molto castamente, mentre sussurravano una conversazione.
La musica si affievolì, facendo capire che la seconda canzone era terminata. Hermione rimase comunque con lo sguardo fisso in quello di Draco.
Poi, qualcosa, anzi, qualcuno li distrasse.
<< Signor Malfoy, sarebbe così gentile da concedermi un ballo con la sua dama? >>

Hermione e ...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora