Un nuovo inizio

917 27 1
                                    

<< Hermione no! >>
<< Severus, ti prego. >>
<< Mi dispiace, ma non riesco a concepire una cosa simile. >>
<< Si tratta di fare l’amore con me! >>
<< Con quel pancione lì? E poi hai visto dove ha la testa nostro figlio in questo momento. Non se ne parla. >>
<< Ho capito. >>
<< Amore, lo sai. Avevi il termine tre giorni fa. Potrebbe nascere da un momento all’altro. >>
<< Ma io ti desidero. >>
Hermione, da qualche mese, aveva gli ormoni impazziti. Desiderava l’uomo più di qualsiasi altra cosa al mondo. A maggio, aveva dato i M.A.G.O. a tre mesi di gravidanza, la pancia non si vedeva troppo, e aveva giustificato con tutti che era solo questione di qualche chilo in più.
A sapere della gravidanza e della relazione con il professore, erano in pochi. Ed era giusto che fosse così.  Era il trenta di ottobre, e il bambino non si decideva ad uscire.
Da quasi due settimane, lei e Severus, abitavano con Harry a Grimmould Place.
All’inizio, la convivenza con Potter, era diventata insostenibile, ma con l’andare dei giorni entrambi si erano lasciati i problemi alle spalle, e aveva smesso di lanciarsi frecciatine inutili. Dopo tutto lui non portava più rancore. Lily era il suo passato. Hermione e loro figlio erano il suo futuro, amava quel futuro più di qualsiasi cosa al mondo.
Per non lasciare da solo Harry, li aveva raggiunti anche Ginny. La ragazza, riempiva di attenzioni la riccia e l’enorme pancione.
Il professore aveva aiutato Hermione a scendere le rampe di scale, quando all’ultimo scalino, comparve Ginny.
<< Ehi Hermione, hai deciso il nome del bambino? >>
<< No Ginny, me lo chiedi ogni stramaledettisimo giorno. Ho già in menti tre nomi, quando lo vedrò deciderò quello che gli si addice di più. >>
Severus ridacchiò e Ginny alzò gli occhi al cielo.
<< Sei testarda come un mulo Granger. >>
<< Zitta tu! >>
<< Ok ma non schiantarmi eh! >>
Mentre rideva di gusto alla faccia della sua migliore amica, il bambino dentro la pancia di Hermione si capovolse e sentì spingere verso il basso. Dopo poco le si ruppero le acque. Si portò una mano alla pancia con una faccia tra il sorpreso e il consapevole di quello che stava per accadere.
Ma era rimasta da sola in salotto. Erano tutti tra la cucina e la sala da pranzo per la cena.
<< Ehm, ragazzi? >>
Nessuna risposta, solo rumore di posate e cassetti che si aprivano.
<< Ragazzi?? >>
<< Dimmi amore. >>
Severus, con si affacciò alla porta con uno sguardo premuroso. Era diventato bravo e meno intransigente con tutti.
<< Ci siamo. >>
<< Per cosa Hermione? >>
La ragazza con il pancione alzò gli occhi. Possibile che fosse così cocciuto??
<< Mi si sono rotte le acque. >>
I piatti che teneva in mano l’ormai ex professore di Pozioni, caddero a terra.
<< Per Merlino che succede? >>
Dalla porta sbucò anche la testa di Harry, seguita da quella di Ginny.
<< Sto per partorire. E aaaaaah…. Portatemi al San Mungo. ORA!! >>
Hermione, ebbe la prima contrazione, non pensava facesse davvero così male.
Severus, con due falcate  fu da lei, le prese la mano e con un occhiata rivolta ai due che rimasero ancora incantati sulla porta della cucina si smaterializzò all’ingresso del San Mungo, attirando l’attenzione di due medi maghi, che presero la ragazza e la portarono al reparto di neonatologia dell’ospedale.
La ragazza era in travaglio, un travaglio che si prospettava lungo e doloroso.
Era l’una di notte che Hermione, andava avanti e indietro aspettando che le contrazioni si facessero sempre più vicine.
Una contrazione ogni trenta secondi. La ragazza urlò di dolore, facendo scattare come una molla il compagno che era già iperattivo. Uscì in corridoio e prese il primo medimago passare e gli urlò ad un centimetro dal viso che la sua compagna stava partorendo e che dovevano darsi una mossa a far uscire il bambino.
Improvvisamente quattro persone con il camice comparvero nella stanza della ragazza e la portarono in sala parto.
Severus, la seguì, tenendole la mano e facendo forza alla ragazza. Lui non voleva che soffrisse così, ma non poteva evitarle nulla. Poteva semplicemente stare vicino.
Tra una spinta, un urlo e uno scricchiolare delle dita del professore che Hermione stringeva, nel giro di mezz’ora il bambino tanto desiderato, protetto e voluto venne fuori.
Era rosso e bianco, ma pianse subito. Tutto era perfetto. Porsero il bambino tra le braccia della madre che scoppiò in lacrime.
Il padre era estasiato. In vita sua non avrebbe mai creduto di vivere un esperienza simile. Lui che odiava tutti i mocciosi che entravano a Hogwarts e che lo facevano impazzire. Non avrebbe mai pensato che si sarebbe trovato in una sala parto ad abbracciare la sua compagna che aveva appena dato alla luce un marmocchi etto con tanti capelli neri. Il colore degli occhi era indefinito ancora.
<< Ti amo. >> le posò un bacio sul naso.
<< Vorrei ben vedere. >> scherzò la ragazza che guardò suo figlio in adorazione.
Ora, tutto era perfetto.

Hermione e ...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora