𝟑𝟐.

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"Nulla può superare la vittoria della felicità. "

𝐒tavo camminando velocemente nel corridoio di casa diretta al ripostiglio per prendere le scarpe.

Come avevo previsto eravamo in ritardo.

La sveglia era suonata da un'ora ma né io né Maluma eravamo riusciti ad alzarci in tempo.

Misi i miei adorati stivaletti neri e spensi la luce uscendo dallo stanzino.

«Sei pronta?» mi domandò il ragazzo osservandomi dall'ingresso, «Si!» esclamai prendendo la borsa e il telefono, «Possiamo andare...» dissi raggiungendolo, lui sorrise ed aprì la porta di casa.

«Brett ti aspetta di sotto?» domandai mentre chiamavo l'ascensore, lui annuì mentre chiudeva la porta di casa a chiave.

«Andremo in ufficio per parlare di lavoro...» mi spiegò poi mi segui dentro l'ascensore, «Speriamo bene» dissi sospirando, lui mi guardò e sorrise, «Andrà bene» disse poi baciandomi i capelli, «Come hai dormito?» mi domandò poi, «Bene, molto bene...» risposi sorridendogli.

«Sei sicura che vuoi andare all' Università in taxi? Brett non avrebbe problemi ad accompagnarti» disse corrugando la fronte contrariato per la mia decisione.

«Certo che sono sicura, qual è il problema? Andrò in taxi e appena avrò finito tornerò da te, mi hai scritto l'indirizzo, non ci saranno problemi!» risposi, ma lui sospirò non convinto, «Non mi va che vai in giro da sola...» affermò scuotendo la testa, «Andrò in taxi! Cosa mi può succedere?» chiesi ridendo.

A volte era un po' troppo apprensivo.

«Sta' tranquillo...» dissi alzandomi sulle punte stampandogli un bacio.

Avevo fatto domanda alla Regent's University London all'incirca una settimana dopo gli esami.

Fortunatamente avevano accettato la mia richiesta, sarei andata in istituto per prendere i moduli e informarmi sugli orari e l'inizio delle lezioni, se Maluma prendeva lavoro a Londra avrei dovuto trasferirmi qui una volta per tutte, questo avrebbe cambiato la mia vita per sempre ma io ero felice, era quello che volevo.

Non potevo negare il fatto che l'idea di lasciare casa mi spaventava, era normale, la cosa che più mi dispiaceva era lasciare Wesley, lui era fondamentale per me e l'idea di lasciarlo mi dispiaceva, sapevo che prima o poi sarebbe successo, solo non immaginavo così presto ma avevo trovato l'amore, avevo trovato la persona con cui avrei voluto passare il resto della mia vita quindi era arrivato il momento di pensare al futuro, un futuro che riguardava me e Maluma.

Il nostro futuro insieme era più importante di qualsiasi altra cosa, avevo la possibilità di stare con la persona che amavo, non avrei perso l'occasione.

Maluma era entrato nella mia vita per caso ma io ero così felice che fosse successo, da quando c'era lui mi sentivo un'altra, non potevo negare il fatto che ne avevamo passate tante, insieme avevamo riso, pianto, gioito e disperato e forse questo aveva rafforzato il nostro rapporto, avevamo sempre lottato per stare insieme, eravamo andati contro tutti sostenendo il nostro amore, non era stato facile, il nostro fu un inizio difficile, mio padre era totalmente in disaccordo ed io ce l'avevo ancora con lui per come si era sempre rivolto al mio ragazzo, non gli aveva mai dato il beneficio del dubbio, lo aveva sempre catalogato come cattivo ragazzo e questo continuava a farmi male.

Sapendo ciò che Maluma aveva sempre fatto per me non accettavo che qualcuno potesse definirlo un delinquente, da una parte però ero contenta dal fatto che avesse finalmente capito chi fosse Justin, ero sollevata perché finalmente mio padre sapeva cosa aveva fatto, forse con il passare dei giorni avrebbe cambiato idea su Maluma e finalmente non lo avrebbe più visto come un delinquente, continuavo a pensare che comunque eravamo solo stati sfortunati, avevamo conosciuto le persone sbagliate al momento sbagliato ma nonostante ciò dovevo ringraziare Wesley perché se non me lo avesse presentato non sarei mai diventata la sua ragazza e lui non sarebbe diventato parte di me.

«Siamo arrivati!» affermò il tassista distogliendomi dai miei pensieri, guardai fuori dal finestrino e vidi l'edificio di fronte a noi, realizzando che eravamo davvero arrivati.

«Grazie, ecco a lei...» gli dissi porgendogli i soldi, «Buona giornata!» disse l'uomo rivolgendomi un sorriso che ricambiai, «Grazie!» esclamai chiudendo lo sportello dell'auto.

Sistemai la borsa sulla spalla e mi incamminai iniziando a percorrere la lunga scalinata che portava all'ingresso.

Uma volta entrata non potei non guardarmi attorno, la struttura era enorme, al contrario di quanto pensassi era parecchio affollato.

«Scusami...» dissi fermando una ragazza che mi passava davanti, lei si fermò, «Si?» chiese fissandomi, «Dove trovo la segreteria?» domandai, «Al terzo piano» rispose con un sorriso, «Grazie!» le dissi sorridendole prima di salire le scale e raggiungere il piano che mi era stato indicato.

Una volta su mi guardai attorno e vidi immediatamente una stanza con scritto Segreteria sulla porta, bussai ed una donna bionda, sulla cinquantina mi sorrise.

«Dimmi cara» mi disse poi gentilmente, «Salve, volevo ritirare il modulo di iscrizione con gli orari ed i corsi...» spiegai avvicinandomi alla scrivania, «Certo... nome e cognome?» domandò sedendosi al computer, «Kelsey Foster» risposi, Un momento solo...» disse digitando qualcosa nella tastiera, «Ok. Ho trovato la tua scheda» mi disse poi la donna rivolgendomi un sorriso.

«Adesso te la stampo così è tua» continuò continuando a sorridermi, «I corsi non inizieranno prima del tredici ottobre» mi spiegò alzandosi raggiungendo la stampante.

«Ho ancora due mesi quindi...» dissi io e lei annuì, «Si, tu vivi qui?» mi domandò poi, «No, sto a Phoenix, ma mi trasferirò qui prima dell'inizio delle lezioni» le spiegai mentre mi si avvicinava a me con la scheda appena stampata.

«Questo è tuo» disse la donna porgendomi il foglio appena stampato, «La ringrazio» risposi sorridendole cordialmente.

«Ci vediamo a ottobre allora» affermò la donna tornando a sedersi davanti la scrivania, «Certo!» dissi con un sorriso che lei ricambiò, una volta fuori dalla segreteria decisi di fare un ultimo giro all'interno dell'istituto.

«Ma... Cosa ci fai tu qui?» domandai sorpresa al mio ragazzo non appena me lo trovai davanti.

«Sono venuto a prenderti!» spiegò lui ovvio, distaccandosi dal muro dal quale era poggiato.

«Oh... e come sapevi che avevo finito?» gli domandai con un sorrisino, «Diciamo che è una coincidenza? Sono appena arrivato, ti avrei chiamata...» disse baciandomi la fronte, «Allora? Com'è andata?» domandò osservandomi, «Bene, la segretaria mi ha dato tutte le informazioni di cui avevo bisogno, è tutto scritto qui comunque...» spiegai mostrandogli il foglio che tenevo in mano, lui lo prese.

«Quindi le lezioni iniziano ad ottobre..» disse leggendo con attenzione, «Già!» confermai con un sorriso, «Abbiamo ancora tempo...» dissi poi facendo spallucce, «Tu? Non devi dirmi nulla?» gli domandai curiosa di sapere come fosse andata la sua mattinata in ufficio da Brett.

Lui sorrise immediatamente.

«Si, in effetti qualcosa c'è..» disse annuendo, «Allora?» domandai allargando le braccia in attesa che parlasse, «Che ne dici se prima facciamo un giro al parco? Ti spiego tutto lì...» propose intrecciando la sua mano alla mia, sorrisi, «Certo, è una bella idea..» risposi con un sorriso sulle labbra.

«Ok allora andiamo!» disse lui mettendo un braccio intorno alle mie spalle con un sorriso sul viso.

ᴘʀᴏᴛᴇᴄᴛᴏʀ » ᴍᴀʟᴜᴍᴀDove le storie prendono vita. Scoprilo ora