𝟐𝟖.

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"Sei anima legata alla mia. "

𝐂amminavo a passo svelto lungo il marciapiede affollato mentre raggiungevo il mio posto di lavoro.

Nonostante avessi terminato la scuola, avrei continuato a lavorare al bar.

Ero ancora convinta del fatto che fosse un ottima soluzione per mantenermi da sola e poter raccogliere più soldi possibili per il mio futuro viaggio a Londra.

Ero entusiasta all'idea di partire e visitare l'Università alla quale ambivo da tempo.

L'idea di poter vivere lì insieme a Maluma mi elettrizzava, stavo davvero sperando che le cose si sistemassero e che finalmente potevamo iniziare ad essere felici, allontanarmi da qui e iniziare una nuova vita mi faceva sentire felice.

L'idea che io e Maluma potevamo finalmente stare insieme, da soli, senza più problemi mi dava la carica per affrontare tutto, sapevo che dopo tutti questi problemi la nostra felicità sarebbe arrivata.

«Ciao Kelsey!» mi salutò Emma non appena mi vide entrare, «Buongiorno Emma« le risposi con un sorriso mentre chiudevo la porta.

«Allora come stai? Come sono andati gli esami?» domandò la mia amica sedendosi sullo sgabello nero dietro il bancone, mi tolsi la borsa appendendola all'appendiabiti e tornai con lo sguardo su di lei.

«Sono andati bene, onestamente, pensavo peggio...» risposi divertita, lei sorrise, «E' sempre cosi, siamo terrorizzati all'idea di affrontarli ma poi non sono mai così terribili..» annuì ridacchiando, «Si è vero, comunque ho terminato tutto con un bell'ottantasette» lei sorrise e batté le mani, «Congratulazioni! E' un gran bel voto!» esclamò entusiasta, «Ti ringrazio... io non ci credo ancora!» dissi mentre raggiungevo lo sgabuzzino per prenderela mia divisa.

«Adesso viene la parte più difficile...» scherzò lei guardandomi, «Non mi ci fare pensare, ti prego...» lei iniziò a ridere ed io sorrisi.

«Comunque, com'è andata in questi giorni? Mi sono dovuta assentare una settimana intera per gli esami ma sembra essere passato molto più tempo... » dissi raggiungendola e sedendomi al suo fianco, «Figurati. Qui non è successo nulla, poca gente come sempre...» spiegò facendo spallucce, «Capisco...» mormorai, «Invece con il tuo ragazzo come va?» mi domandò Emma osservandomi con un sorriso appena accennato sul viso.

«Oh, benissimo in realtà» affermai sorridendo, «Sono convinta che sia la miglior cosa che mi sia mai capitata nella vita...» mormorai con un sorriso, 1«Allora tieniti stretta la persona che ami» rispose lei, «Non ho mai lontanamente pensato di poter stare senza di lui..» affermai guardandola, «In realtà non avevo nessuna intenzione di innamorarmi, poi però ci siamo incontrati e.. non lo so, è strano ma per me è stato amore a prima vista...» spiegai mentre un sorriso si faceva largo sul mio viso.

Parlare di lui mi faceva sempre lo stesso effetto.

«L'amore è questo, arriva e ti colpisce in pieno, non puoi farci niente...» disse facendo spallucce, «Si» risposi sorridendo, «Oh, a proposito» disse lei alzandosi, «Un certo Justin, se non ricordo male, è venuto a cercarti...» disse guardandomi.

Il cuore perse un battito. Justin?

»Che cosa voleva?« domandai quasi in un sussurro, «Non me lo ha detto, ha solo detto di voler parlare con te..» sospirai ed annuì semplicemente.

Sapevo che prima o poi sarebbe tornato.

L'ultima volta che si era fatto vivo ci aveva esplicitamente chiesto di prenderci la colpa affinché potesse essere libero, ma chiaramente non ci andava bene.

Era lui nel torto, il fatto che Wesley si fosse messo contro di lui lo aveva fatto scattare, sapevo che entrambi erano davvero molto legati, i nostri padri erano amici e colleghi da una vita, era inevitabile che i due diventassero come fratelli ma ciò non gli dava il permesso di comportarsi in questo modo.

ᴘʀᴏᴛᴇᴄᴛᴏʀ » ᴍᴀʟᴜᴍᴀDove le storie prendono vita. Scoprilo ora