𝟓𝟐. (𝑼𝒍𝒕𝒊𝒎𝒐 𝒄𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐)

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"Per amarti, una vita sola non basterà. "


𝐋a sveglia suonò costringendomi ad aprire gli occhi per il fastidioso rumore che emetteva.

Sbadigliai e mi strofinai gli occhi ancora molto assonnata. Incredibilmente il grande giorno era arrivato.

Oggi Manuela si sarebbe finalmente sposata.

Ero elettrizzata, non stavo nella pelle.

Sarebbe stato un gran giorno!

«Maluma... svegliati..» mormorai voltandomi verso il mio ragazzo appoggiando una mano sulla sua spalla per svegliarlo, lui disse qualcosa di incomprensibile e si voltò dall'altro lato, sospirando mi alzai e feci il giro del letto per raggiungere la finestra e spalancare le imposte.

«Hei..» mugugnò lui contrariato coprendosi il viso con le mani, io risi appena, scuotendo la testa, «Devi alzarti! Non vorrai fare tardi al matrimonio di tua sorella vero?» domandai poggiando le mani sui fianchi.

Eravamo tornati alle due di notte, avevamo dormito poco, io forse non avevo dormito per niente, ero ancora euforica per la proposta che Maluma mi aveva fatto.

Non mi sarei mai aspettata una cosa del genere, mi aveva resa felice, più che felice in realtà.

Sposarlo e creare una famiglia con lui era il mio sogno ed il fatto che mi avesse fatto la proposta mi aveva dato ancora una volta la conferma di quanto forte fosse il nostro amore.

Ero felice, felice come mai prima d'ora.

Forse era prematuro, anzi, sapevo bene che lo era, eravamo ancora molto giovani, io dovevo andare all'Università, lui doveva iniziare a lavorare, ma al tempo stesso, pensavo che per certe cose non c'era età.

Eravamo innamorati pazzi l'uno dell'altro.

Nessuno poteva impedirci di essere felici e di iniziare la nostra vita insieme una volta per tutte.

«Allora ti alzi o no?» domandai poi voltandomi di nuovo verso il mio ragazzo, lui sospirando annuì, si strofinò gli occhi si mise a sedere.

«Oggi è un giorno importante, fai uno sforzo!» gli dissi prima di lasciargli un bacio casto sulle labbra.

Indossai le scarpe con il tacco e mi alzai per andare a specchiarmi e controllare che fosse tutto in ordine.

Ero follemente innamorata del vestito, mi calzava a pennello.

Avevo deciso di tenere i capelli sciolti e farli ondulati, il trucco era leggero, giusto po' di cipria, l'eyeliner agli occhi seguito dal mascara ed un rossetto rosso sulle labbra.

«Dio Kelsey... sei... sei bellissima...» affermò Maluma fermandosi sulla soglia della porta osservandomi attentamente dalla testa ai piedi, mi voltai verso di lui.

«Si?» chiesi mordendomi il labbro inferiore, lui annuì e mi si avvicinò, poggiò una mano sul mio fianco e mi squadrò di nuovo mordendosi il labbro inferiore, poi sul suo viso si fece largo un sorriso.

«Incantevole! Quasi quasi rimarrei a casa..» disse poi baciandomi il dorso della mano, «Ti piacerebbe... ma dobbiamo andare!» dissi aggiustandogli il papillon, lui rise, «Il nero ti dona proprio!» dissi poi facendo un passo indietro, lo osservai in tutta la sua bellezza, beandomi di quella vista.

«Dovremmo andare adesso...» affermò mentre stendeva la giacca con le mani, «Si, è ora!» confermai annuendo.

Una volta arrivati in chiesa lasciai Maluma davanti al cancello ed insieme a Wesley entrai.

ᴘʀᴏᴛᴇᴄᴛᴏʀ » ᴍᴀʟᴜᴍᴀDove le storie prendono vita. Scoprilo ora