𝟑𝟖.

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"Ogni giorno è quello giusto se ci sei tu al mio fianco. "


𝐆ià dopo un breve tratto di strada guidare divenne impossibile.

Mi sentivo mentalmente instabile.

Era come se un immenso macigno di pensieri mi stesse opprimendo.

Io conoscevo Maluma, credevo in lui, ma per qualche assurdo motivo temevo che potesse fare una sciocchezza e mandare tutto all'aria.

Non riuscivo a capacitarmi di come eravamo arrivati a questo punto. Come aveva fatto Justin a metterci in una situazione del genere?

Io non mi ero nemmeno soffermata a pensare al fatto che mi avesse puntato contro una pistola, avevo piuttosto pensato al mio ragazzo e alla sua incolumità escludendo me, lo amavo talmente tanto che mi sarei sacrificata per lui.

Ero davvero arrivata a pensare questo per colpa di un folle perché così definivo Justin, un folle che faceva di tutto per portare a termine i suoi sporchi affari, Maluma e Wesley inconsapevolmente gli erano andati contro e questo probabilmente lo aveva fatto esplodere, ovviamente dopo tutto quello che era successo non aveva più la libertà di un tempo così come non l'aveva nemmeno Maluma.

Forse solo nelle ultime settimane qualcosa stava cambiando e speravo che questo fosse dovuto al fatto che mio padre fosse al corrente dei fatti.

«Sono a casa!» esclamai chiudendomi la porta di casa alle spalle.

Avevo cercato in tutti i modi di scoprire dove fosse il mio ragazzo ma non c'era stato verso, non aveva voluto dirmelo.

Che avrei dovuto fare? Andare in giro a chiedere di lui?

«Vieni con me!» affermò mio padre uscendo dalla cucina, corrugai la fronte confusa, «Dove dobbiamo andare?» domandai seguendolo con lo sguardo, sembrava così preoccupato, «Sali in macchina» mi ordinò uscendo di casa.

Senza oppormi feci come disse.

Ero terribilmente in ansia perché dopo la sconcertante frase di Maluma non avevo più avuto più sue notizie, aveva riattaccato e non ero riuscita più a parlargli.

Non avevo idea di cosa stesse facendo e dove fosse.

Possibile che mio padre avesse scoperto qualcosa?

«Allora dove andiamo?» domandai mentre mi allacciavo la cintura e chiudevo lo sportello, «A casa del signor Evans» rispose mio padre mettendo in moto.

Cosa!? Ma io non volevo andaci! Non mi importava di loro.

«Che? No! Io non voglio andarci, dovresti saperlo!» replicai contrariata alzando le mani, «Nemmeno se Maluma è lì?» mi chiese voltandosi, corrugai la fronte confusa, «C-Cosa? E' lì? Perché?» chiesi con un filo di voce, «Voleva parlare con Justin..» rispose lui guardandomi appena, tornando poi con lo sguardo sulla strada.

Sapevo che sarebbe andato da lui. Lo sapevo.

«E tu perché ci stai andando? Odi il mio ragazzo...» lui alzò gli occhi al cielo, «Sono costretto ad andare perché forse posso placare la situazione» rispose ed io annuì sollevata, «Si, forse tu puoi...» mormorai fissando la strada davanti a me.

Speravo però che fosse a favore del mio ragazzo.

«Ma perché è andato lì? Non ha capito che non deve fare cose azzardar date?» domandò mio padre arrabbiato, «Non lo sai? Justin ha dato fuoco alla sua officina...» lui mi guardò sconvolto, «Di cosa stai parlando?» domandò incredulo, «Pensavo lo sapessi...» dissi fissandolo, lui scosse la testa, «Il signor Evans mi ha detto che l'hanno chiusa per problemi logistici....» sorrisi scuotendo la testa, «Che bugiardo....» mormorai poi, «Non lo sapevo... Ma questo va davvero oltre...» disse lui scuotendo la testa, «Adesso hai capito con chi abbiamo a che fare...» dissi con un amaro sorriso.

ᴘʀᴏᴛᴇᴄᴛᴏʀ » ᴍᴀʟᴜᴍᴀDove le storie prendono vita. Scoprilo ora