Capitolo 4

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Guardo sconcertata Dries che mi fissa con sguardo duro. Che ci fa a casa mia, sul mio divano?

Mi schiarisco la voce, accertandomi di utilizzare un tono freddo e distaccato «Perché sei qui?» chiedo.

«Ti ho fatto una domanda» ribatte, incrociando le braccia al petto.

«E io te ne ho fatto un'altra» imito il suo gesto, decisa a non lasciarmi intimidire.

Presa dallo sconcerto e poi dalla rabbia, qualche attimo fa, non ho notato un piccolo particolare: non indossa la maglietta e i pantaloncini da allenamento che indossa lasciano poco all'immaginazione.

«Manu» mi richiama.
Sono talmente assorta nei miei pensieri che non mi sono resa conto del fatto che si è alzato e che ora è a pochi passi da me.

«Dries, voglio solo andare a dormire» distolgo lo sguardo e cerco di proiettare i miei pensieri lontano da lui.

«Dimmi prima dove sei stata e con chi» mi prende il mento tra le dita e inchioda il suo sguardo al mio.

Trattengo il respiro, emozionata per la nostra eccessiva vicinanza. Se solo avessi coraggio, potrei azzerare le distanze che ci separano e baciare quelle meravigliose labbra.

«In giro con amici» mi limito a rispondere, non volendogli dare alcuna spiegazione.

Desidero che questa conversazione finisca al più presto, altrimenti non sarei più capace di rispondere delle mie azioni e non vorrei metterlo nei guai con mio fratello.

«E da quando quell'incompetente dell'aiutante del fotografo è tuo amico?» chiede con un sorriso sbilenco.

Impallidisco e lo guardo truce, capendo ciò che aveva fatto. «Mi hai spiata!» esclamo, stizzita.

«Non è questo il punto» borbotta mentre si passa una mano tra i capelli.

«Che cazzo te ne frega con chi esco? Dovresti controllare tua moglie, non me».

Solo dopo averle pronunciate capisco la cattiveria delle mie parole. So che tra lui e Kat non è un periodo facile e, tirarla in ballo, è l'unico modo per ferirlo.

«Non parlare di cose che non conosci» dice tra i denti.
Non sono le sue parole a ferirmi, ma il modo in cui mi guarda: con disgusto.

«E tu non intrometterti nella mia vita» gli punto un dito contro.

«Mi preoccupo per te, non dovresti esserne felice?» porta le sue mani al mio viso e tutta la sua rabbia sembra svanire.

«Non mi serve che tu ti preoccupi per me, ho già quattro fratelli e un padre per questo. L'unica persona che potrà preoccuparsi per me, oltre loro, sarà il mio fidanzato e l'ultima volta che ho controllato tu non lo eri».

Con non so quale forza mi sottraggo al suo tocco e cerco il suo sguardo che, però, evita il mio.

Non ricevendo alcuna risposta, mi allontano da lui e mi dirigo verso il corridoio che porta alla mia camera, dove non vedo l'ora di rifugiarmi. È stata una serata meravigliosa, ovviamente qualcosa doveva andare storto.

«Zia Manu» mi sento chiamare e, quando mi volto, trovo il mio piccolo nipotino Christian con il pupazzetto del Napoli stretto tra le braccia e il viso assonnato.

«Amore mio, dimmi» mi abbasso alla sua altezza e gli accarezzo lentamente i capelli.

«Posso dormire con te?» mi chiede con la sua vocina da bambino.

«Ma certo che puoi» gli lascio un bacio sulla guancia «solo se stringi la zia forte forte perché ne ha davvero bisogno».

Annuisce e tende le braccia verso di me e io subito esaudisco la sua richiesta. Lo prendo in braccio e lo faccio sdraiare nel letto accanto a me, dove dormiamo profondamente fino al mattino seguente, quando mia cognata viene a svegliarci.

Nonostante tutti i nonostante » Dries Mertens Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora