Capitolo 21

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Passare la serata con Lorenzo mi ha fatto più che bene. Stamattina mi sono svegliata più rilassata e il mal di testa che mi attanagliava da giorni è scomparso.

Ieri ho pianto davvero tanto e, dopo aver ripreso il controllo di me stessa, sono riuscita a dire tutto a mio fratello che mi ha risposto con "Ua, ma è una cosa bella. Par che è passat cient'ann e guaij". Inutile dire che subito dopo sono scoppiata a ridere.
Lui mi ha consigliato di accettare perché occasioni del genere capitano una sola volta nella vita e ha anche detto di parlarne con Dries che sicuramente mi avrebbe appoggiata.

Quindi, eccomi fuori la porta del belga, indecisa sul da farsi. Dovrei semplicemente bussare, entrare e cominciare una conversazione da adulti. Sì, ce la posso fare.

Prendo un respiro profondo, avvicino il dito al campanello e subito dopo torno indietro. No, non ce la posso fare.

Mentre sto per allontanarmi da quella porta maledetta, sento la serratura scattare. Mi volto e quello che vedo mi uccide.

«Ciao, tutto bene?» chiede, sforzandosi di parlare in italiano.

«Kat» sussurro a malapena.

Le parole non riescono ad uscire dalla mia bocca nonostante io abbia voglia di urlare con tutta la forza che ho in corpo.
I pensieri si sono bloccati, il cervello si è spento e la testa mi sta scoppiando.
Sua moglie è a casa sua.

«Proprio io» sorride e mi squadra dalla testa ai piedi, facendomi sentire sbagliata.

«Kat, hai dimenticato...» si blocca non appena mi vede «Manu» il suo viso perde tutti i colori e nei suoi occhi riesco a leggere tutto il dolore che prova.

Io, invece, provo solo rabbia e delusione. Niente dolore, basta soffrire per chi non lo merita.
Sorrido di sbieco e poi volto le spalle alla coppia felice, correndo verso la mia auto.

«Amore, aspetta per favore» mi prende il polso e spinge il mio corpo verso il suo.

«Non permetterti di chiamarmi amore» sibilo con odio.
Intanto, io faccio l'impensabile: gli tiro uno schiaffo talmente forte da lasciargli il segno delle cinque dita sulla guancia.

«Me lo sono meritato» abbassa la testa, colpevole.

«E certo, che ti aspettavi?» mi avvicino a lui e gli allaccio le braccia al collo «Questo?» incomincio a baciargli il collo e piano piano raggiungo le sue labbra «Perché da me hai sempre voluto solo questo, vero?»

Potrei sembrare una psicopatica e forse lo sono davvero, ma al momento non riesco a controllare i miei gesti e le mie parole.

«Manu, per favore, allontanati» mi respinge.
Sono stanca di questa situazione, sono stanca di lottare per qualcosa in cui credo solo io, ma questa volta, giuro a me stessa, che è l'ultima.

«Mi spieghi almeno il motivo? Credo di meritarmi almeno questo, no?» incrocio le braccia al petto e faccio di tutto per ricacciare indietro le lacrime.

Mi fa male sentirlo così distante dopo tutto quello che abbiamo condiviso, dopo tutto quello che abbiamo fatto per stare insieme.

«Sapevamo che non poteva durare, sei la sorella del mio migliore amico, abbiamo sette anni di differenza e poi...»

Sta per sganciare la bomba finale, ma io non gli lascio terminare la frase. «E poi hai deciso di tornare con tua moglie» concludo al posto suo.
Fa male, ma avrebbe fatto più male sentire quelle parole pronunciate da lui.

«Manu».
Si porta una mano tra i capelli, come è solito fare quando è nervoso. Prova ad avvicinarsi, ma non glielo permetto, ha già rubato troppo mio spazio vitale.

«Dries basta, per favore» sussurro «ho capito che l'unica che ha provato qualcosa in questi tre mesi sono stata io, non c'è bisogno di infierire».

Mostro indifferenza, quando in realtà mi sento morire.

«Che vuoi dire?» si acciglia.

«Che nonostante tutti i nonostante io mi sono innamorata di te, quanto sono stata stupida?» sorrido di sbieco.

Rimane spiazzato dalle mie parole, non riesce nemmeno a guardarmi in faccia.
E pensare che, per lui, stavo anche rinunciando al sogno della mi vita.

«Ci sei andato a letto?» chiedo, per togliermi ogni dubbio.
La sua non risposta vale più di mille parole.

«Addio, Dries» dico semplicemente, senza voltarmi indietro.

Nonostante tutti i nonostante » Dries Mertens Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora