Capitolo 2

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«Se non ti muovi non ti porto più all'allenamento» urla Lorenzo per farsi sentire dalla cucina.

Io sono in bagno ad aggiustarmi i capelli, cercando di renderli lisci. La natura ha deciso di donarmi dei capelli che non hanno alcuna forma, quindi ci metto una vita per provare a renderli presentabili.

«Un attimo» urlo di rimando.
Mi guardo allo specchio e sbuffo, non essendo riuscita ad ottenere il risultato sperato.

Decido di scendere lo stesso, altrimenti Lorenzo veramente non mi porta più e quei pazzi dei suoi amici mi mancano troppo. Non li vedo dal ritiro a Dimaro ed è quasi passato un mese.

Oggi l'allenamento è un po' più leggero, dato che dopodomani hanno la partita e due giorni prima il mister cerca sempre di non farli stancare troppo perché il lavoro duro arriverà domani. O almeno così faceva Sarri, Ancelotti ancora non lo so.

«Dove sta?» chiedo Jenny quando scendo e non trovo mio fratello.

«In macchina, muoviti prima che parta» mi incita.

Faccio una corsa fuori e entro nella 500x di Lorenzo.

«Finalmente» dice e mi guarda di sbieco. Odia quando faccio tardi, ma sono una ragazza quindi mi sembra normale.

«Scusa» gli sorrido e so già che a breve smetterà di tenermi il muso.

«Povero chi ti prende» scuote la testa e cerca di trattenere un sorriso.

Già, lo dico sempre anche io.
Il mio futuro ragazzo dovrà essere paziente, generoso e dovrà saper tenermi di testa. Praticamente morirò zitella, ma poco importa.

In 23 anni non ho mai avuto un ragazzo, o meglio, una relazione seria. I ragazzi non mi mancano e spesso sono io a rifiutare loro.

«Posso mettere un po' di musica?» gli chiedo per gentilezza, in realtà sto già collegando il telefono allo stereo.

«Sì, però metti la musica che piace a me».
Mi fa l'occhiolino e alzo gli occhi al cielo, capendo perfettamente a cosa si riferisce.

«Tony Colombo va bene?» chiedo, pur conoscendo già la risposta.

«Ua, mo se ver ca m sij sor» dice ridendo.

Sorrido anche io e scuoto la testa, sempre più scioccata dai suoi comportamenti da adolescente.

Inizia a cantare il ritornello e subito gli faccio un video per metterlo nelle storie

@manuinsigne ha aggiunto qualcosa alla sua storia

"Menomale che fa il calciatore e non il cantante"

Scrivo con un enorme sorriso.
È dura ammetterlo, ma con Lorenzo non riesco mai a essere triste o malinconica, lui è sempre stato l'unico che non ha mai fallito nel farmi sorridere.

«Quando andiamo a casa lo faccio vedere a Jenny» rido e gli faccio la linguaccia.

«Questa canzone doveva uscire quando mi sono sposato, sai che serenata le facevo» dice serio e la cosa mi preoccupa.

Provo ad immaginare la scena e non riesco a trattenere una risata a dir poco sguaiata. Ci metto un po' di tempo a smettere e non mi rendo conto che Lorenzo mi ha fatto una foto, anzi un boomerang.

Nonostante tutti i nonostante » Dries Mertens Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora