Capitolo 5

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È passata una settimana dal trasferimento di Dries a casa di mio fratello e, fortunatamente, entrambi sono partiti con la nazionale quindi non sono a casa.

O meglio, non erano a casa fino a ieri sera. Adesso sono tutti al centro sportivo per rincontrarsi e organizzare le prossime partite.

Il solo pensiero che presto dovrò passare le serate con il belga mi destabilizza perché non penso di poter tenere a freno la lingua quando lui è nei paraggi e, quasi sicuramente, combinerò uno dei miei soliti casini.

Io e Diego stiamo continuando la nostra conoscenza e siamo usciti altre tre volte, ma non c'è stato nemmeno un bacio a stampo. Sto cominciando a pensare che in realtà lui sia gay e che stia uscendo con me solo per avermi come "copertura" con gli amici.

Sto studiando per uno degli ultimi esami che mi separano dalla laurea, quando Jenny fa il suo ingresso nella mia camera.

«Vestiti» dice semplicemente, mentre si dirige verso il mio armadio e comincia a rovistare all'interno.

«Non mi disturbi, tranquilla» dico acida, indispettita per il fatto che mi abbia distratta dallo studio.

Ci metto sempre una vita per concentrarmi, ma quando ci riesco esigo che nessuno mi interrompi.

«Andiamo a prendere i ragazzi a Castelvolturno» continua il suo
discorso, ignorandomi del tutto.

«Tu vai a prenderli, io resto qua» ribatto, puntandole l'indice contro.

«Non vuoi vedere il tuo Ciruzzo?» mi guarda alzando un sopracciglio, con l'espressione di chi la sa lunga.

«Lo stesso lo vedrò quando tornerà a casa, purtroppo» sbuffo, annoiata dalla situazione.

Okay, forse non del tutto annoiata.
Sì, mi annoia averlo sotto lo stesso tetto eppure non poterci interagire come in realtà vorrei; mi annoia il fatto che lui non mi guardi come io guardo lui la mattina, il pomeriggio e la sera.
Ma sarei un'ipocrita se dicesse che la situazione non mi piace perché vederlo girare per casa mi rallegra in una maniera assurda.

Sono follemente pazza di lui.
Ho cercato di far passare quest'assurda fissazione che ho nei suoi confronti, ma è stato del tutto inutile.

«Sono sicura che se ti trova lì lo fai felice, ieri sera quando è tornato non ti sei fatta trovare» mi rimprovera come una madre farebbe con la figlia.

«Avevo da fare» alzo le spalle, come se la cosa non mi toccasse minimamente.

Ieri sera ho dormito a casa di Tonia perché non ero ancora pronta a vederlo. Ad essere sincera non lo sono nemmeno ora, ma non posso nascondermi per sempre, non fa parte del mio essere.

«Manu, non puoi evitarlo per sempre» Jenny si siede sul mio letto e mi parla con voce tranquilla.

«Io davvero non so che mi succede quando sono con lui» mi copro il viso per la vergogna «Sai bene che non mi è mai capitato di perdere seriamente la testa per un ragazzo, ma con lui è diverso» ammetto per la prima volta ad alta voce.

«Teso, se lo vuoi prenditelo» mi prende le mani tra le sue e i suoi occhi mi trasmettono determinazione.

«Amo, per lui io sono una ragazzina, non mi guarda nemmeno» chino il capo, sconfortata.

«Ma se ti mangia con gli occhi» urla come se fosse al mercato.

«Eh sì» alzo gli occhi al cielo per l'assurdità delle sue parole.

«Ti giuro, pensavo di essere paranoica, ma indovina pure chi se n'è accorto?» mi invita ad indovinare il nome.

Beh, l'unica persona sarebbe mio fratello visto che anche lui vive con noi. «Lorenzo?» chiedo.

«Eh chill rorme*» fa un gesto teatrale con la mano, tipico di noi napoletani «Christian l'altro giorno mi disse "ma perché zio Dries guarda sempre zia Manu?"» mi racconta.

«Ma seriamente?» chiedo, cercando di trattenere un sorriso soddisfatto.

«Te lo giuro» porta la mano sul cuore.

«Va bene, allora andiamo a prenderli» sorrido sinceramente.

Con uno scatto mi alzo dal letto e mi preparo per andare da mio fratello e il ragazzo dei miei sogni.

Chissà se un giorno riuscirò davvero a stare con lui.

Nonostante tutti i nonostante » Dries Mertens Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora