Digito Madrid su safari e guardo le varie foto che ci sono della meravigliosa città spagnola.
«Vabbè, alla fine non è diversa da Napoli» penso ad alta voce per convincermi della veridicità delle mie parole.
Comincio a mangiucchiarmi le unghie per il nervoso. È da tempo che non lo faccio, ma mi proprio sa che questo vizio tornerà.
Fino a qualche giorno fa pensavo che finalmente avrei vissuto un momento di tranquillità: ho ottenuto la laurea, sono riuscita a conquistare Dries e ho degli amici che mi adorano.
Ora mi ritrovo a dover rinunciare a tutto per il sogno più grande della mi vita.Sbuffo rumorosamente, attirando l'attenzione di Tonia seduta alla scrivania, intenta a ripetere per uno degli esami finali.
«Amo, che succede?» chiede con sguardo corrucciato «Stai bianca bianca»
Devo avere un'espressione veramente di merda, a giudicare dalla sua preoccupazione.
«Mi hanno offerto un lavoro in Spagna» dico in un sussurro «come traduttrice del Real Madrid»
«Ma over faij?» salta in piedi e comincia a saltellare per la stanza «È una notizia meravigliosa» si butta addosso e comincia a darmi tanti baci sulla guancia.
Rido per il suo entusiasmo e vorrei tanto essere felice quanto lei.
«Ma perché stai come una morta, scusami?» ferma il suo assedio, rendendosi conto della situazione.
«Dries» rispondo semplicemente.
Sì, tutti gli altri mi sarebbero mancati ma era lui il motivo principale per cui non volevo partire.«Grazie, granda cess» mi colpisce la guancia con uno schiaffo.
«Oh, latrina» le tiro i capelli e così inizia una lotta fatta di schiaffi, calci, morsi e tirate di capelli.
A guardarci dall'esterno sembriamo delle psicopatiche, ma la nostra amicizia è qualcosa di inspiegabile. Non esistono ti voglio bene, sei mia sorella o altre frasi sdolcinate; ci sono settimane passate una a casa dell'altra, abbracci silenziosi e anche lotte senza motivo. E a noi va bene così.
«Comunque devi accettare» mi dice quando la saluto per tornare a casa.
«Ci penserò» mi limito a ribattere, con un sorriso più falso dei cinesi.
«No amo, devi accettare e basta» insiste ancora «ti assicuro che pure se parli con Adam lui ti dirà la stessa cosa» nomina il mio migliore amico, con la speranza di convincermi.
«Ma...»
«Pensaci» mi interrompe «tanto ti conosco, accetterai» mi fa l'occhiolino e chiude la porta di casa sua, lasciandomi sola con i miei pensieri.
Torno a casa, più confusa che mai. Troppi pensieri e dubbi si scontrano nella mia mente e la lotta più grande è quella tra mente e cuore.
«Sono a casa» urlo, non ricevendo alcuna risposta.
Strano, a quest'ora della sera solitamente Jenny non esce quando Lorenzo non c'è. Soprattutto per evitare le sceneggiate di mio fratello, geloso di sua moglie.«Carmine, Christian» urlo i nomi dei miei nipoti. «Bah, cos 'e pazz»
Se ci fossero stati loro almeno mi sarei potuta svagare e non pensare al mio dubbio amletico.
L'unica soluzione è un bel bagno caldo, almeno i miei nervi si sarebbero aggrovigliati in relax.Apro l'acqua della vasca e, nel frattempo che la vasca si riempia, vado in camera per prendere il pigiama. Si prospetta una bella serata in compagnia di Netflix.
Comincio a spogliarmi e indosso l'accappatoio. Ma la mia testa è talmente tra le nuvole da non rendersi conto che nella mia camera c'è qualcuno.
«Non mi aspettavo di poter avere immediatamente una visuale così bella» sussulto sentendo quella voce alle mie spalle.
«Dries» urlo gettandomi tra le sue braccia, fregandomene del fatto che lui mi abbia appena visto senza vestiti.
«Piccolina, mi sei mancata un sacco» mi stringe la vita tra le sue forti braccia e lo sento sospirare.
«Come mai sei già tornato?» gli chiedo con un sorriso enorme. Madrid già non esiste più.
«Non ce la facevo più a stare lontano da te» sussurra a poca distanza dalle mie labbra.
Senza aspettare ulteriormente, unisco le mie labbra alle sue e quel fuoco che solo lui è capace di accendere si impossessa del mio corpo.
Impaziente, picchietto la lingua sui suoi denti e lui non esita a schiudere la bocca per permettermi di assaporarlo come non facevo da giorni. Mi sembra di essere tornata a respirare.
Presi dalla passione ci ritroviamo stesi sul letto, le sue mani che esplorano il mio corpo e le bocche unite. È la prima volta che ci ritroviamo in una situazione del genere e penso che stavolta non ci fermeremo.
«Fermami se non vuoi» parla con voce roca e ciò mi fa impazzire ancora di più.
Lo guardo negli occhi e, senza esitare, gli sfilo la maglia, per poi afferrargli la nuca e baciarlo con ancora più passione mentre le sue mani scendono un po' più giù e iniziamo a darmi piacere.
«L'acqua della vasca aperta» dico con voce ansante, in un breve momento di lucidità.
«Mhh, la cosa si fa ancora più interessante» mi afferra per le cosce e io mi aggrappo alle sue spalle.
«Che fai?» chiedo mentre gli lascio una scia di baci lungo la mandibola.
«Ci vuole proprio un bel bagno, non credi?»
E così, per la prima volta, nella vasca di casa Insigne scopro cosa vuol dire fare l'amore. Aveva proprio ragione il mio calciatore, è tutt'un'altra cosa.
manuinsigne ha aggiunto un contenuto alla sua storia
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Nonostante tutti i nonostante » Dries Mertens
FanfictionManuela è una ragazza a cui non manca davvero niente: ha grandi aspirazioni, una famiglia che la ama e un carattere che farebbe invidia a chiunque. Cosa accadrebbe se l'unica cosa che non può avere diventasse la sua più grande fissazione?