Capitolo 8

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"Quanto è incazzata da 1 a 10?" chiedo ad Austin prima di aprire la porta di camera mia.

"Non tanto, credo!" dice cercando di fingere un sorriso per sembrare convincente, peccato che non ci riesca.

"Bene, sono fottuta!" dico chiudendo gli occhi e aprendo la porta "Zoe scusami, lo so dovevo svegliarti, scusa, scusa, scusa!" dico con ancora gli occhi chiusi. Non sentendo arrivare risposta da lei, prendo coraggio e ne apro uno alla volta con un sorrisino ebete stampato in faccia. Lei è in piedi davanti a me, a braccia incrociate, con il mio iPod stretto nella mano destra e mi sta...sorridendo? Davvero? Apro la bocca per cercare di dire qualcosa ma lei mi si getta addosso e mi stringe in un abbraccio togli-respiro "Dio, Cassandra! Non farlo mai più! Devi chiamarmi quando ti succede, lo sai!" dice stringendomi ancora di più. Ora non riesco a respirare per davvero, però!

"Lo so, scusami. Ma troppi ricordi si sono avventati su di me e non ho più ragionato. Ho fatto la prima cosa che mi è passata per la testa e sono uscita! Scusami. Perdonami!" dico implorante.

"Ti ho già perdonata, sciocca! Ma promettimi che non lo farai mai più. Promettimelo!" dice mettendomi le mani sulle spalle per allontarmi e guardarmi dritta negli occhi "Promesso!" dico sorridendole.

"Cosa prometti?" chiede invitandomi a continuare "Prometto di chiamarti sempre quando e se mi prenderà di nuovo una delle mie crisi! Contenta?" dico.

"Sì, ora va meglio!" dice sorridendomi e abbracciandomi di nuovo aggiungendo anche Austin questa volta.

"Io avrei un po' di fame!" affermo appena ci stacchiamo dall'abbraccio "Che ora è?" chiede Austin "Ho lasciato il cellulare in macchina!".

"Sono le 14!" risponde Zoe guardando lo schermo del suo cellulare.

"Vi inviterei da me ma, ehm, come dire? Il mio frigo è completamente vuoto! Vi va un panino da McDonald's?" chiede Austin.

"Mmmh sì, può andare!" confermo io. Poi, Austin ed io ci giriamo verso Zoe "Sapete come la penso!" dice incrociando le braccia e guardandoci con aria severa.

"Dài amore, un panino non ti farà mica male!" dice Austin spingendola verso la porta.

"Sì invece, ci sono i grassi, dopo divento obesa e tu non mi vorrai più!" dice mettendo il broncio.

"Ti amerei comunque anche se pesassi 100 chili!" dice lui baciandola.

"Non è vero!" continua lei facendo i capricci come una bambina. 

"Dài Zoe, è un panino non la fine del mondo!" dico io spazientita.

"Avessi il fisico che hai tu, neanche a me importerebbe!" dice "Zoe sei esattamente come me! Abbiamo la stessa taglia, ora andiamo a mangiarci quel cacchio di panino perché potrei svenirti davanti agli occhi. Finiscila con queste fisime sul tuo corpo perché sei stupenda e non sei per niente grassa! E non preoccuparti di quello che pensa Austin perché lui ti amerebbe anche se avessi la gobba e i denti storti, giusto?" dico guardando il diretto interessato, il quale conferma "Giusto!".

"Quindi ora andiamo a mangiare! Vi prego!" dico sorridendo e stampando un sonoro bacio sulla guancia alla mia migliore amica "Tutto chiaro?" le chiedo.

"Cristallino!" risponde sorridendomi "Bene, andiamo allora!" dico e tutti e tre ci avviamo alla macchina.

A metà percorso però, fermo Austin "Io...volevo ringraziarti! Grazie per averla avvisata e per essermi venuto a cercare! Davvero, significa molto per me!" gli dico riconoscente.

"E di cosa, piccoletta? Non ho fatto niente di speciale. Mi hai spaventato a morte, però! Non sapevo che diavolo fare!" dice dandomi una spintarella.

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