"E questa dovrebbe essere una stanza? A me pare più uno sgabuzzino!" si lamenta Zoe appena apre la porta della nostra camera.
"Non è così male!" affermo io guardando la stanza nel suo complesso.
Okay, non è chissà questa gran bellezza di stanza, ma tutto ciò che serve c'è: due letti, ognuno dei quali ha a lato il suo comodino, due scrivanie agli angoli della stanza e un armadio che può si è no contenere la metà delle nostre cose. Ma non è male, dico davvero. È anche vero che dopo aver vissuto a casa di Austin ed essere state abituate a letti a baldacchino, cabine armadio e bagni personali questa stanza è un pugno in un occhio, ma bisogna guardare il lato positivo della situazione : meno tempo per le pulizie.
"Devo farci l'abitudine!" sospira lei e si siede sul letto a sinistra vicino all'unica finestra della stanza.
"Dobbiamo solo personalizzarla un po'!" dico e mi avvicino alle mie valigie "Ehm, Zoe?".
"Sì?" risponde "Come ci sono arrivate qui queste?" chiedo indicando le due valigie accanto al mio letto.
"Le ha portate qui Austin quando Kian..no, Liam...boh uno dei due insomma, ti ha portata in infermieria!" dice lei cominciando a sistemare i suoi vestiti dentro l'armadio.
"Ah, okay. Capito!" dico aprendo una delle mie valigie e cominciando a personalizzare un po' la mia parte di stanza appendendo un sacco di foto al muro.
Appoggio libri e computer sopra la scrivania e poi passo a sistemare i vestiti dentro l'armadio. Che con mia grande sorpresa è riuscito a contere sia i miei che quelli di Zoe.
Sto guardando le fotografie rimanenti quando qualcuno bussa alla porta "Cassie, puoi andare tu? Non ho voglia di alzarmi!" dice Zoe esibendosi nella sua classica faccia da cagnolino bastonato con tanto di occhioni dolci e tutto il resto. Maledetta, sa che non riesco a dirle di no quando fa così "Ti odio, sappilo!" dico mentre apro la porta.
"Ehi, piccoletta!" mi provoca Austin abbracciandomi "Sei tu che sei troppo alto spilungone!" ribatto e lui in risposta mi scompiglia i capelli.
"Odio quando fai così!" dico dandogli uno schiaffo leggero sul braccio "Oh, lo so bene!" risponde lui cominciando a ridere.
"Un giorno o l'altro mi vendicherò, sappilo!" dico lasciandolo entrare in camera "Sognare fa sempre bene, piccoletta!" dice sorridendomi e avvicinandosi al letto di Zoe che ovviamente si è addormentata. Come diavolo faccia ad addormentarsi in così poco tempo ancora non lo so.
"Va bé, aspetterò che si svegli!" dice comiciando a girovagare per la stanza.
Lascio che faccia il suo giro di ispezione e continuo ad appendere foto qua e là "Suoni la chitarra?" chiede all'improvviso.
"Mmmh, sì!" rispondo sperando di terminare lì il discorso, ma è evidente che la speranza proprio non vuole diventarmi amica perché lui continua "E perché io non l'ho mai saputo?" chiede staccando dal muro una foto e mostrandomela.
È una foto di qualche anno fa, ero al concerto della scuola di musica che frequentavo all'epoca ed era il primo concerto che mio padre era riuscito a guardare. Ricordo ancora cosa mi disse mostrandomi la foto per la prima volta "Sai come si capisce se una persona ha passione di suonare o no?" io scossi la testa e lui disse "Guardando una foto che lo ritrae mentre suona. Vedi i tuoi occhi? Brillano. Si capisce che ciò che fai ti appassiona e anche solo da una misera foto, che non è altro che un foglio di carta con un immagine sopra, riesci a trasmetterla agli altri!".
Vedo che Austin mi agita le mani davanti al volto "Ohi, Cassie. Mi stai ascoltando? Terra chiama Cassandra!" dice e io scuoto la testa per tornare al presente "No, scusa! Che dicevi?".

STAI LEGGENDO
Destinazione : AMORE!
Romans"E me ne sto qui, a guardare il soffitto bianco di camera mia pensando a tutto ciò che ho perso e sto perdendo in così poco tempo." Cassandra è una ragazza di 18 anni che da poco ha perso i genitori in un incidente d'auto, la perdita l'ha sconvolta...