Capitolo 6

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"Ma io ti conosco!" dico guardando il ragazzo che mi sta di fronte.

"E io penso che tu abbia battuto la testa! Ti fa male?" chiede mentre mi aiuta a mettermi seduta.

"Sì, ma ciò non toglie il fatto che io ti conosca!" continuo a ripetergli. Che stia sognando? Impossibile il dolore è fin troppo reale. Lui mi guarda "Quante sono queste?" chiede alzando du..no quattro..no, aspetta sono due "Due?" dico ma suona quasi come una domanda.

Lui mi guarda e sorride "Come pensavo! Dài ti accompagno in infermieria!". Detto ciò mi passa un braccio sotto le ginocchia e uno sotto le spalle.

"Ma che stai facendo?" chiedo.

"Te l'ho detto ti accompagno in infermieria. Hai preso una bella botta in testa!" dice incamminandosi.

"Guarda che so camminare anche da sola!" rispondo acidamente incrociando le braccia al petto.

"Pensavo..." comincia a dire ma lo interrompo "Qualunque cosa sia, pensavi male!". E questa cattiveria da dove esce? Sarà la botta in testa. Fatto sta che mi rimette a terra ed essa comicia a girare vorticosamente. Ehilà mondo, rallenta. Mi porto una mano alla testa per cercare di fermare quel giro gratuito di montagne russe dentro di me e chiudo gli occhi. Il ragazzo si avvicina a me e mi sostiene per un braccio "Ti gira la testa?" chiede premuroso. Annuisco e prima di prendermi di nuovo in braccio chiede "Posso?" annuisco di nuovo e lascio che mi porti in infermeria per mettere fine a questo strazio.

La testa continua a girarmi anche quando mi posa sul lettino dell'infermieria. L'infermiera, la signorina Roberts, chiede al ragazzo di tenermi su le gambe e piano piano il dolore comincia a scemare e la ragione a tornare.

"Ehm, grazie!" dico non sapendo bene cosa dirgli.

"Figurati!" mi risponde con un sorriso "Ti senti meglio?" mi chiede premuroso.

"Sì, grazie. Ora puoi anche lasciarmi le gambe!" dico sorridendo e lui ubbidisce.

"Vado a chiamare l'infermiera allora.." dice e sparisce dietro la porta.

Mi siedo in attesa dell'infermiera e una montagna di domande si insiduano nella mia testa.

"Arriva fra 5 minuti!" dice

"Se vuoi puoi andare, hai già fatto abbastanza!" dico sorridendogli riconoscente.

"Naaa, tranquilla tanto oggi non c'è lezione!" dice sorridente.

Essendo il primo giorno lasciano che gli studenti si sistemino nelle loro stanze, si orientino nell'istituto quindi niente lezioni per l'intera giornata.

:"Primo anno?" mi chiede e io annuisco "Già, anche tu?" chiedo.

"No, secondo!" risponde.

"Senti, posso farti una domanda?" chiedo non riuscendo più a tenerla per me.

"Certo, spara!" dice sorridendomi.

"Porti le lenti a contatto?" chiedo e lui scoppia a ridere. Che c'è di tanto divertente? Mah.

"No, non le porto! Perché sta domanda?" chiede ancora ridendo.

"Ehm, niente....me li ricordavo diversi tutto qui!" dico e in quel momento entra l'infermiera.

"Allora? Come sta la nostra ragazza?" mi chiede sorridendo. La signorina Roberts è una donna magra e abbastanza alta. Porta gli occhiali, i capelli legati in uno chignon ordinato e ha un sorriso sincero che ti porta a fidarti di lei sin dal primo sguardo.

"Meglio, grazie!" dico sorridendole.

"Abbiamo preso una bella botta in testa, eh?" dice misurandomi la pressione per l'ennesima volta.

"Già!" odio quando mi misurano la pressione. Quella sottospecie di bracciale che ti mettono al braccio quando si gonfia fa un male boia. E l'aggeggio per sentire il battito cardiaco è freddo. Troppo per i miei gusti.

"Bene, signorina Jones, la pressione è apposto. Se vuole è libera di andare. Se le ricapita qualche capogiro, la prego venga immediatemente da me! Okay?" dice sorridendomi.

"Certo! Grazie mille, signorina Roberts!" dico uscendo seguita da lui.

Siamo fermi davanti all'infermieria in silenzio. Nessuno dei due parlava finchè...

"Prima hai detto che mi conoscevi, poi hai detto che ti ricordavi i miei occhi in modo diverso...non capisco!" dice guardandomi negli occhi.

"Tranquillo, non importa. Come potresti ricordarti di una chiacchierata su un aereo. Davvero Kian, non importa!" dico e lui ride. RIDE! Perché ride?

"Cosa c'è di tanto divertente?" chiedo mettendomi le mani sui fianchi e ghiacciandolo con lo sguardo.

"Il fatto che tu mi abbia chiamato Kian!" dice e continua a ridere. Se non la smette, giuro su ciò che mi rimane al mondo, che lo privo di ciò che ha in mezzo alle gambe.

"Non è il tuo nome?" chiedo con la rabbia che cresce dentro di me.

"No, io sono Liam. Lui è Kian!" dice indicando un ragazzo alto e moro che sta venendo verso di noi con due ragazze al seguito. Sì, è lui. È Kian. Il mio cuore perde un battito quando lui arriva lì e saluta le due ragazze con una pacca sul sedere. Blah, che spettacolo pietoso. E quelle due si lasciano trattare così? Conosco solo una parola per descriverle : Troie!

"Ehi, fratello!" dice Kian dando una pacca sulla spalla al, appunto, fratello. Poi, il suo sguardo si posa su di me "Tu, mi ricordo di te. Cassandra, giusto?". Si ricorda il mio nome, non ci credo.

"Esatto e tu sei Kian, no?" dico sorridendo e Liam comincia a ridere.

"E tu? Che cazzo c'hai da ridere?" dice al fratello, il quale scuote la testa e l'attenzione di Kian torna su di me.

"Vedo che hai conosciuto mio fratello!" dice sorridendomi. Eccoli sono quelli gli occhi che invadono i miei sogni. Sono meravigliosi come me li ricordavo. E non sono per niente simili a quelli del fratello, i quali sono più scuri e meno luminosi. Avevo preso una bella botta in testa, insomma, per scambiarli con quella meraviglia.

"Sì, gli sono andata addosso questa mattina!" dico mordendomi il labbro inferiore per non ridere.

"Ah però!" dice "E poi è caduta e ha perso i sensi. E mi ha scambiato per te!" dice Liam ridendo.

Lo ammazzo. Giuro!

"Quindi siete fratelli!" dico cercando di cambiare argomento. I magnifici occhi di Kian sono puntati su di me e il mio cuore martella nel mio petto.

"Gemelli per la precisione!" dice regalandomi un sorriso splendido con tanto di fossette. Adoro le fossete, fanno sembrare tenero chiunque.

"Kian e Liam..." dico pensando a quando sono simili come nomi.

"Già, i nostri genitori non brillano per fantasia!" dice sorridendomi.

"CASSANDRAAA!" sento urlare Zoe. Ma è possibile che quella ragazza capiti sempre quando non dovrebbe?

"Sono qui!" dico e lei mi si getta addosso.

"Oddio, stai bene? Ti ho vista cadere e poi quando mi sono avvicinata lui..." dice guardando i due ragazzi, che tra l'altro, togliendo il dettaglio degli occhi, il taglio di capelli e l'abbigliamento, sono praticamente identici "...uno di loro due, mi ha detto di andare a chiamare qualcuno, poi quando sono arrivata non c'eri più. Mi sono preoccupata da morire!".

"Sto bene, tranquilla!" dico sciogliendo l'abbraccio "Zoe loro sono Liam e Kian!" dico.

"Che fantasia!" dice Zoe facendo ridere i due fratelli.

"Già! Comunque piacere!" dice Kian porgendole la mano. Poi, Liam fa lo stesso.

"Bene, noi dovremmo andare, Austin sarà preoccupato da morire. Ci vediamo in giro ragazzi!" dico ma poi mi giro "Ehm Liam...Grazie di tutto ancora!" dico e ancorata al braccio di Zoe vado verso la mia stanza.

Destinazione : AMORE!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora