Capitolo 17

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“Kian, io...” cerco di dire cercando staccarmi da lui.

“Shh...” mi zittisce lui attirando, di nuovo, le mie labbra sulle sue.

“Kian, ascoltami!” dico ridendo mentre Kian continua a baciarmi le guance, la mascella e il collo.

“Sei una guastafeste, Jones!” mi accusa smettendo di baciarmi e guardandomi dritta negli occhi.

Dio, quegli occhi sono una cosa stupenda. Concentrati Cassie, concentrati!

“Non sono un guastafeste!” dico tirandogli uno schiaffo sulla spalla “Oh, non l'hai fatto davvero!” dice con uno sguardo maligno.

“L'ho fatto, eccome!” dico sfidandolo “Uh me la pagherai, Jones!” mi minaccia con uno scintillio di divertimento nello sguardo.

“Prima devi riuscire a prendermi, però!” dico scendendo dalle sue gambe e cominciando a correre. Poi d'un tratto mi blocco e mi ricordo che Kian ha le stampelle, mi giro e lo trovo seduto sulla panchina con le braccia incrociate a ridere e guardarmi.

“Te ne sei accorta, vero?” mi prende in giro.

“Okay, prendimi in giro quanto vuoi!” dico avvicinandomi sentendomi improvvisamente una stupida.

“Dai vieni qui, scema!” dice attirandomi di nuovo sulle sue gambe “Ora vuoi dirmi cos'è che avevi prima?” chiede premuroso.

“Kian, io...” cerco di dire ma lui mi blocca “Okay, non sei pronta. Quando vorrai, io sono qui. Va bene?” chiede sorridendomi.

“Sì, lo so!” dico baciandogli una guancia “Grazie!”.

“Dai avanti bella bimba, ti accompagno a casa che si sta facendo tardi!” dice.

“No, Kian, non voglio andare a casa!” piagnucolo nascondendo la faccia dietro ai capelli.

“È successo qualcosa con Zoe?” chiede mettendomi una ciocca dietro all'orecchio.

“No, è solo che non ho voglia di sentirmi fare ventimila domande!” dico.

“D'accordo! Allora verrai a casa con me.” dice perentorio.

“C-C-Cosa?” balbetto sbarrando gli occhi.

“Eddai, non penserai che ti lasci qui a morire di freddo?” dice sorridendo “Dai, alzati!”.

“Ma Kian...” cerco di dire ma lui mi interrompe “Niente ma. Alzati e vieni con me. Giuro che non ti tocco!” dice alzando le mani.

“D'accordo, ma se solo ci provi ti taglio quello che hai in mezzo alle gambe. Chiaro?” chiedo perentoria.

“Cristallino! Dai andiamo!” dice e mi alzo porgendogli una mano per aiutarlo ma lui mi tira di nuovo sulle sue gambe e mi bacia. Facendomi così dimenticare dove sono, chi sono e tutto ciò che di brutto mi è successo.

Infilo le dita fra i suoi capelli e lo tiro di più vicino a me, le nostre lingue si incontrano e quasi svengo per colpa di tutte le emozioni contrastanti che sto provando.

Felicità, gioia, tristezza, rabbia, delusione, paura, speranza, odio e amore sono tutti in questo bacio. Bacio che mi toglie il respiro e che cancella il mondo, lasciandomi sola con Kian. Siamo solo io e lui seduti in questa panchina. Non c'è spazio per fratelli sconosciuti e genitori bugiardi, c'è solo l'amore che provo per questo ragazzo e la felicità che tenta di farsi spazio fra tutti questi sentimenti. Niente altro.

Lui si stacca dal bacio e mi sorride. Gli prendo la testa fra e mani e bacio quel sorriso, facendolo sorridere ancora di più “Ma che mi stai facendo?” chiede accarezzandomi la guancia.

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