Capitolo 14

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Impallidisco non appena mi rendo conto del pensiero che mi ha annebbiato la mente.

Non posso essere veramente innamorata di lui, sarebbe come condannarmi a sofferenza certa. Non può essere, non con tutti i ragazzi che esistono al mondo. Perché lui?

No, è perché mi sto ammalando. Non può essere altrimenti.

Ma allora perché il solo sapere di avere il suo sguardo puntato addosso mi manda in visibilio tutto il corpo?

Fai dei respiri profondi Cassie, uno...due.. “Cassie, tutto bene?” chiede Kian, interrompendo i miei esercizi di respirazione “Sei un po' pallida!” osserva, posando una mano sopra la mia e mandandomi così, il cuore in palla.

“S-s-sì, tutto okay. Devo solo...ehm, devo...vado in bagno!” balbetto togliendo di scatto la mano da sotto la sua come se avessi appena preso la scossa e alzandomi da tavola.

“Sei sicura di star bene?” chiede con una sfumatura vagamente somigliante alla preoccupazione nello sguardo.

“Certo, sto magnificamente!” rispondo con un sorriso che più falso di così non si può e avviandomi verso la porta del bagno in fondo alla sala.

Entro mi richiudo la porta alle spalle e mi appoggio al lavandino, improvvisamente senza forze. Alzo la testa e guardo la mia immagine riflessa allo specchio. Osservo ogni centimetro del mio volto, che piano piano sta riprendendo ad essere quello di una volta: le mie guance hanno ripreso il loro roseo colorito e anche la loro "paffutezza", le occhiaie sono quasi completamente sparite e i miei occhi hanno ripreso la loro lucentezza.Non assomiglio più ad un cadavere tornato dall'oltretomba, sembro più sana e...serena(?) Un piccolo sorriso mi si disegna sul volto quando il mio pensiero si sposta sul ragazzo che mi sta aspettando al tavolo da tipo 10 minuti, mi sciacquo la faccia e con un allegria del tutto nuova per me, mi decido ad uscire dal bagno per tornare dalla causa dello sfarfallio nel mio stomaco.

Torno al tavolo sorridente, pronta a godermi la serata quando noto una biondina praticamente spalmata su Kian e il sorriso mi muore sulle labbra.

Mi avvicino, abbozzo un colpo di tosse ma nessuno dei due si accorge della mia presenza, tossisco nuovamente ma i due continuano a parlare amabilmente. Una rabbia sconosciuta mi investe e una voglia assurda di far saltare le protesi a Barbie mi colpisce, faccio appello a tutto l'autocontrollo di cui dispongo e stampandomi un sorriso alla adesso-ti-ammazzo, mi schiarisco la voce e... “Ehm scusate, non vorrei interrompere questa...ehm, questa scena pietosa ma devo andare. Oh Kian paghi tu qui, no? Bene, grazie che gentile! È stato un piacere, a mai più!” dico sorridendo “Barbie!” dico a mo' di saluto quando le passo accanto.

Mi incammino ma appena raggiungo la porta mi volto “Ah sì, per favore evita di parlarmi d'ora in avanti!” dico, mostrandogli il migliore dei miei sorrisi, poi apro la porta ed esco da quell'incubo.

Ma che pensavo? Che fosse cambiato? Che Kian Morgan non ci avrebbe provato con nessun'altra solo perché mi aveva dedicato frasi da cioccolatini (che probabilmente usa con tutte) e frecciatine?

Non mi credevo così stupida! Che poi, basta che tu sappia respirare e sia femmina perché Kian ci provi.

Sono così in collera con me stessa che mi prenderei a schiaffi, decido di incamminarmi prima che qualche idea folle mi stuzzichi la mente ma qualcuno mi afferra per il polso. Brividi di calore corrono all'interno del mio corpo e il mio cuore smette per un millisecondo di battere “Cassie, aspetta!” urla Kian costringendomi a voltarmi verso di lui.

“Già stufato di Barbie?” chiedo sorridendo “Smettila di fare così!” dice cercando di tenersi in equilibrio su una stampella.

“Così come?” chiedo sfidandolo “Come se non ti importasse di niente e di nessuno!” risponde, stringendo la presa sul mio polso.

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