capitolo 3

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"ciao" "ehi" salutai Asia e insieme andammo in classe.

Mentre stavo entrando mi afferrarono lo zaino da dietro, già sapevo di chi si trattava.
"Orfana mi servi" disse "a fare cosa?" chiese Asia "questa sera devi venire a casa mia,mi hanno affidato mio cugino di cinque anni" disse "e quindi?" Parlò Asia al mio posto "e quindi deve farlo al posto mio devo uscire con i miei amici" rispose lui "ma non se ne parla" disse Asia "tranquilla fa niente" dissi "ti passo a prendere verso le cinque qui fuori" disse per poi andarsene.

Le ore a scuola passarono velocemente e mi diressi subito verso casa, feci i compiti e poi andai a lavarmi.
Mi vestii con un leggins e una felpa abbastanza larga.

Mi diressi verso scuola e aspettai li Andreas.
L'idea di stare sola con lui in macchina mi spaventava un po'.
Una macchina si accostò "sali" mi ordinò,feci come mi aveva detto e poi partì subito.
Stava andando troppo veloce "va piano" sussurrai,mi guardò e sorrise,mi spaventava.

Eravamo in mezzo al traffico lo sentii sbuffare,sorrisi.

"Oh svegliati" mi disse,mi ero addormentata.

Scesi dalla macchina e lo seguii dentro casa,era una villetta carina niente di che.

"Lui è Gabriele lei invece non lo so chi è presentatevi voi io torno verso le due" disse "due?!" "Si due qualche problema?" chiese minaccioso "..no.." sussurrai.

Era un bel po' che ci aveva lasciati da soli stavo giocando con il bambino cercai qualcosa da cucinare per Gabriele ma non trovai niente di che così gli feci un panino.
Navigai su Instagram e vidi che aveva messo una storia.
Era in discoteca.

Passai tutto il tempo a giocare con Gabriele poi lo portai a dormire,si addormentò quasi subito e io con lui.

Aprii gli occhi e vidi il petto di qualcuno che mi stava portando in braccio,guardai bene ed era Andreas,mi misi bene e richiusi gli occhi.

Mi svegliai e al mio fianco trovai Andreas con un braccio intorno alla mia vita,sorrisi,era così dolce perché doveva trattarmi così? Restai un po' a guardarlo mentre dormiva e poi mi alzai e andai a cucinare la colazione.

Gabriele era andato già via quindi la dovevo fare solo per lui.

"Buongiorno" disse venendo in cucina "giorno" risposi posando la tazza davanti a lui "tu?" "Io cosa?" chiesi "non mangi?" "No" risposi "la colazione è importante" disse "non ho fame" "mangia almeno una merendina" disse, perché si stava preoccupando per me? "Sono cicciona non devo mangiare" dissi mi guardò e non rispose "almeno una" mi obbligò e appena diedi un moroso corsi in bagno a rigettare,non potevo farcela a mangiare.

Mi prese i capelli e me li tirò all'indietro mentre con l'altra mano mi accarezzava la schiena "è la prima volta?" chiese "no" "e da quando?" Non risposi "allora?" "Da sempre" dissi "alza le maniche della felpa e lavati i denti" disse.

"Andiamo ti accompagno a casa" disse  lo seguii in macchina e mi azzardai ad accedere la radio e partí Mengoni e subito iniziò a cantare,era stonato come una campana ma almeno passammo un po'di tempo a ridere "ma non è questa la strada di casa mia" dissi "lo so" lo guardai strano "dove mi stai portando?" "Al centro commerciale"

Arrivammo lì e iniziammo a fare un giro da lontano vidi i suoi amici e iniziò a spingermi "ma che ti sei portato sto straccio?" disse uno di loro "lascia sta mi fa schifo uscire con questa ma non ci posso fare niente" disse lui,ci rimasi male "vieni con noi?" gli chiesero "no un'altra volta" disse per poi prendermi il polso e trascinarmi via "fa piano mi fai male" mi lamentai e subito dopo mi lasciò la presa "perché mi hai trattata così ora?" chiesi "perché c'erano i miei amici mi avrebbero preso in giro" disse "e allora perché mi hai portata con te?" "Per ripagarti di ieri ti compro qualche vestito visto che metti sempre ste felpe enormi" disse,sorrisi.

"Va a provare ste cose" disse dandomi alcuni vestiti "non li metterò mai" "muoviti" mi spinse nel camerino

Per prima cosa indossai un pantaloncino e un maglioncino,mi vergognavo a farmi vedere così,poi da lui "hai fatto?" Disse "si" "fammi vedere" "no mi vergogno" si aprì la tenda e subito misi le braccia dietro la schiena, rimase a guardarmi "so che sono cicciona e che mi stanno male" dissi abbassando lo sguardo "n-no..non sei cicciona,ti stanno bene invece" disse sospirando,rimasi sorpresa "ma se mi dici sempre che sono cicciona" gli ricordai io "lo so quello che dico sparo solo un mucchio di cazzate sei magrissima.." detto questo se ne andò.

Mi vestii in fretta e lo raggiunsi,lo trovai con le mani in faccia "tutto bene?" chiesi avvicinandomi "si" disse per poi iniziare a camminare.

Mi riportò a casa "grazie" dissi "di niente e che rimanga tra noi" disse "cosa?" chiesi "questa uscita, nessuno deve saperlo" annuii e scesi "a domani" disse per poi andare via.

Ci tenevo a precisare che tutto quello che scrivo non sono cose che accadono a me.

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