capitolo 15

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Mi svegliai,mi girai e non trovai nessuno al mio fianco.

Scesi in cucina e lo trovai sul divano "buongiorno principessa" disse venendo ad abbracciarmi,sorrisi "mi accompagni a casa?" chiesi.

"Sali?" gli domandai "certo"

Salimmo e mi buttai sul divano "io ho sonno" sussurrai "andiamo a dormire" rispose ridendo,mi alzai e lo portai in camera.

Ci addormentammo dopo un po'.

Mi svegliai a causa dei rumori,scesi e vidi Federico cucinare qualcosa "che cucini?" domandai accarezzandogli la schiena "qualcosa" risposi e solo dopo mi accorsi che aveva solo i boxer addosso.

Stavamo mangiando ma suonarono alla porta,sbuffai e mi alzai "che ci fai qui?" domandai "Denise hai visto la.. scusami,vado di là" disse federico tornando in cucina "perché era in mutande?" chiese Andreas "che ti interessa?" "Lo avete fatto?" "E quindi?" risposi "non ci posso credere.." mi guardò schifato e se ne andò.

"Che voleva?" mi domandò Federico "bho" risposi buttandomi sul letto "che cercavi prima?" "La maglietta, l'ho trovata" disse mettendola.

"Io vado ci vediamo quando hai tempo" "certo" mi lasciò un bacio sulla guancia e se ne andò.



La sveglia suonò e a mal voglia mi alzai.
Mi vestii e uscii.
Stranamente ero in anticipo, Asia non era ancora arrivata a scuola.

Dopo una decina di minuti mi raggiunse "c'è Andreas" mi sussurrò,mi girai,era con i suoi amici,mi vide e si diresse verso di me,gli sorrisi "chi c'è qui? La bella e la bestia" disse girandosi verso i suoi amici,non capivo "Andreas che dici?" chiesi,si girò verso di me,con uno scatto mi prese dal collo e mi attaccò al muro che era dietro di noi "non chiamarmi mai più per nome hai capito?" disse minaccioso,stava stringendo la presa,misi le miei mani sulle sue "ti prego lasciami" sussurrai con un filo di voce.

Quando mi lasciò sussurrò un "fai schifo" e poi se ne andò a ridere di me con i suoi amici.

"Che gli è preso?" mi chiese Asia "non lo so.." "ti ha lasciato tutto il segno delle dita sul collo,sei sicura che non avete litigato?" "Si..ieri mi ha trovata a casa con Federico con solo i boxer addosso" dissi "ecco perché" "ma non c'è motivo di trattarmi così e di comportarsi così.." "Denise è geloso" "ma di cosa? Mi ha sempre ripetuto che gli faccio schifo" "mi sembra che in questo ultimo periodo si è comportato da innamorato" "non penso di piacergli" "oh invece si fidati ti ama e non poco"

Uscimmo da scuola, camminavo a testa bassa e mi sentii dare una pizza sul sedere,mi girai "se volete farlo fatelo tanto ieri si è fatta uno che ha conosciuto in discoteca è una poraccia" disse a tutti quelli che erano intorno che non persero tempo per mettersi a ridere,non me lo sarei aspettata questo "Andreas perché mi fai questo?" sussurrai con voce spezzata.
Boom.
Schiaffo.
"Non chiamarmi più per nome te l'ho già detto stamattina" disse per poi andarsene.

Tornai a casa e scoppiai a piangere,non potevo andare avanti così.

Presi dal cassetto una foto.
Eravamo io e la mia famiglia,mi mancavano tanto,a volte mi veniva in mente di andare da loro,ma non potevo,o meglio,non volevo,non volevo lasciare Andreas.

Suonarono alla porta.
Posai la foto e andai ad aprire,lo guardai.
Perché era qui?

Entrò e mi spinse "tu non devi più chiamarmi per nome davanti a tutti" disse avvicinandosi,indietreggiai avevo paura.
"Non devi guardarmi negli occhi" continuò dandomi una pizza in faccia "non devi parlarmi" disse cercando di darmi un altra pizza ma mi scanzai,ci rimase,mi prese e mi buttò sul muro,mi feci male "non provare mai più a scanzarmi o a levarti" disse prendendomi dalla maglietta,orami le lacrime scendevano e non ne volevano sapere di smettere"con me hai chiuso mi fai schifo,non ti meriti di vivere" disse buttandomi per terra "non dire a nessuno di questo pomeriggio altrimenti te ne penti" disse per poi andarsene.

Faceva male,ma non i lividi che mi ha provocato,ma le parole che mi ha detto,in fondo è la persona che amo.

Rimasi lì per terra a piangere, non riuscivo a togliermi dalla testa le parole e gli occhi pieni di odio.
Era un incubo,stavo vivendo un incubo.
Non meritavo questo o almeno credo.

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