Capitolo 11-Parole pesanti:

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Non riuscivo a dormire per i troppi pensieri, mi giravo e rigiravo sul letto, quindi decisi di chiamare Ian per un po’ di conforto.

Ci sdraiammo sul letto e mi accoccolai a lui, ripensando che, se lui non fosse stato dell’altra sponda, le cose sarebbero andare in modo diverso.

- Ho paura che questa situazione possa solo peggiorare. - commentai.

- Non pensare sempre il peggio. - mi disse lui, accarezzandomi la schiena.

- Ripenso sempre a quello che mi dicesti, che le cose con Lip non sarebbero mai funzionate. - continuai.

- Ho sempre creduto che tra te e Lip fosse solo attrazione fisica. Non siete adatti a questo tipo di vita. -

Sospirai e lo guardai in quei occhi azzurri.
- Se fossi un uomo, sarei l’amore della tua vita. -

Lui ridacchiò e mi strinse a se, tant’è che potevo sentire il suo cuore battere. - Si e ci saremo amati fino a che non saremmo diventati vecchi e sdentati. - disse poi. - Ma io ti amo Nicole. Ma non nel modo in cui crederebbero tutti: sei la persona più importante della mi vita. -  mormorò, baciandomi la fronte.

Ascoltare quella parole mi fece capire di avere qualcosa di molto prezioso al di là dei litigi o dell’amore.

- Ti amo anche io. - rispose per poi addormentarmi sul suo petto. 

La mattina dopo, dato che mi sentivo più tranquilla, decisi di la fare colazione a tutti, compresa Xan.

Aveva una cartella per andare a scuola e ci misi un panino per il pranzo.

- Sei sicura di voler andare a scuola con il braccio rotto? - le domandai incerta.

- No problem. - rispose lei, annuendo.

Fu in quel momento che rientrò Lip: aveva lo sguardo serio, ma sperai non fosse ancora arrabbiato.

- Ciao! - lo salutai. - Ho preparato il pranzo a Xan e puoi portarli tu a scuola. - gli dissi, passandogli Thomas in braccio.

- D’accordo, ma stasera dobbiamo parlare -

- Di cosa? -

- Vorrei ti procurassi un avvocato perché voglio il divorzio. - rispose.

Mi si gelò il sangue e per poco non mi cadde la tazza dalla mano.

- Lip, non credi di star esagerando? - commentò Ian.

- Certo, tu sei dalla sua parte, come sempre. -

- Non sono dalla parte di nessuno, ti chiedo solo di darvi altro tempo. -

Io e Lip ci guardammo, ma non sapevo cosa dire.

- Va bene. - disse infine Lip, per poi andarsene con i bambini.

- Tutto okay? - mi chiese Ian, vedendomi imbambolata.

- Devo andare al lavoro. - balbettai per poi andarmi a vestire.

Mi spezzava il cuore il fatto che Lip avesse pensato al divorzio.

La mia faccia lo dimostrava anche entrando nel negozio e Christian lo notò.

- Ti è morto il gatto? - mi domandò, sarcasticamente.

- Credo che Lip voglia il divorzio. - gli dissi, mettendomi il grembiule.

- Cazzo. - commentò, grattandosi la testa.

Vidi che la sua faccia non era proprio così dispiaciuta.

- Tu ci sguazzi in questa situazione. -

Lui ridacchiò alzando le spalle. - Beh, non posso dire che ne sia felice, ma... - rispose, frugando nel portafoglio. - ... Questo avvocato potrebbe darti una mano. E’ bravo ed è un mio caro amico. -

Mi porse il bigliettino da visita di un certo Matt Jackson, un avvocato divorzista: in realtà non volevo separarmi da Lip, ma lo tenni per sicurezza.
- Grazie. -

Lo vidi poggiarsi al bancone con le braccia incrociate e un sorrisetto soddisfatto.

- Non guardarmi così, potrebbe anche non succedere. - gli dissi, arrossendo.

- Ma potrebbe. - ribatté.

- Ma forse no. -

- Ma forse si. - continuò. - E da quel momento in poi, non mi risparmierò più.-

Si mise dietro di me e lentamente mi scansò i capelli da una parte per poi poggiare delicatamente le labbra sul mio collo.

Mi fece rabbrividire, ma mi trattenni perché non era giusto nei confronti di Lip.

Mi scansai in fretta. - Ma potrebbe non succedere. - ripetei, imbarazzata.

Christian mi stava facendo un brutto effetto, ma non potevo dargliela vinta.

That's How It Goes. (E' così che va- Shameless Fanfiction.)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora