Capitolo 34-Vivere un'ultima volta:

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Debbie pagò la cauzione di Fiona e in un attimo fu fuori di prigione.

Passavano i giorni e mi rendevo sempre più conto che il cancro era tornato.

I capelli continuavano a cadere piano piano e la mia pelle ad assumere un colore strano da zombie.

Se i farmaci non funzionavano, se la radioterapia non funzionava, allora cosa avrebbe funzionato?

Quella sera, Fiona mi invitò tramite messaggio ad andare a ballare con lei in un pub.

Lip stava facendo tardi alla sua giornata porta tuo figlio e una bambina sperduta al lavoro.

Dopotutto non vidi cosa cera di male.

Metti quel bel vestito corto 😉

La sua idea mi faceva divertire e alla fine rindossai quel vestitino corto argentato, dei sandali a tacchi alti e un giaccone lungo elegante.

Ma quando scesi dalla macchina ripensai a quello che stavo facendo: stavo tornando sulla mia strada, quella dellalcool e delle feste.

Mi sentivo in imbarazzo e dentro di me sapevo che non lo facevo da così tanto tempo da risultare ridicola.

-Ma chi voglio prendere in giro?-

Poi ecco arrivare Fiona con un abito nero corto e delle calze a rete.- Andiamo, il dj ha già messo la musica!- esclamò.

-Fiona, io..-balbettai.

Mi fulminò con lo sguardo e afferrò il mio braccio per condurmi dentro a forza.

Inizialmente ci sedemmo al bancone per bere qualche drink.

-Ho o non ho dato un bel pugno a quella stronza?- domandò ridendo.

-Direi di si.- risposi, assecondandola.

Perfino da ubriaca notava che mi stavo trattenendo.

Io non dovevo essere lì: dovevo essere a casa, ad aspettare mio marito e a preparare la cena.

-Non ti sei stancata di fare la perfetta mogliettina?- continuò.

Non mi ero stufata, solo che quel ruolo non mi stava proprio a pennello.

Con Fiona volevo essere sincera, anche se probabilmente, il giorno dopo non avrebbe ricordato più nulla.

-Il cancro è tornato.- le dissi, osservando bene lo shottino, se berlo o no. -Non credo se ne andrà mai.-

-Cazzo.- commentò lei.- Beh, un motivo in più per goderti la vita adesso, porca troia!-

Scoppiai a ridere, effettivamente non aveva tutti i torti.

Lei guardò me e io guardai lei.

Scattò qualcosa nella mia testa.

-Ma si, cazzo!-

Presi i due shottini che avevo davanti e li bevvi entrambi con un unico sorso.

Fiona si mise a gridare come una pazza. -Si!! Nicole Milkovich è tornata gente!-

***

In realtà non ricordo cosa successe dopo.

Ricordo solo che avevamo preso un taxi, non potendo guidare ed eravamo entrambi completamente ubriache.

Ma mi ero divertita tantissimo.

Il sapore dellalcool e i suoi effetti mi erano mancati.

Per quella sera sembrò come se il cancro fosse sparito davvero.

O forse era solo peggiorato.

Sia io che Fiona tornammo a casa mia barcollando.

La faccia di Lip non era molto contenta, ma era buffissima.

-Ma che cazzo..-

-Ha bevuto un po'.- disse Fiona, indicandomi mentre rideva.

-Io? Tu hai bevuto un po': io me ne sono fatti solo 10..E tu- balbettavo, con la bocca impastata.- O forse erano 20, non lo so..Ad una certa ho iniziato a vedere doppio.-

Ridevamo tutte e due come sceme.

-Vi siete ubriacate!- esclamò Lip, evidentemente contrariato. -Porca troia.-

Fiona si accasciò sul pavimento come una lumachina senza guscio.- Posso dormire qui?-

Xan aveva una mezza faccia sconvolta, mentre Lip mi caricò sulla spalla a peso morto e mi portò al letto.

Dicevo cose a caso, non mi controllavo, ma non mi importava.

-Lo sai che hai un bellissimo culo? Le tue chiappe sono le più belle che abbia mai visto!-

***

Ovviamente la mattina dopo mi risvegliai intontita.

Erano le 11, ma non volevo andare al lavoro, tanto da morta non potevo andarci comunque.

Non cera nessuno e Lip mi aveva lasciato un bigliettino sul tavolo.

Sono fuori con Xan, torno nel pomeriggio.

Cerca di fare qualche mancia in più, ci servono soldi.

Avevo la casa tutta per me e non ci misi due secondi ad organizzarmi un bel party.

Invitati? Io e la vodka.

Poi ripensai al fatto che Lip mi avesse scritto dei soldi.

Fanculo il Patsys, potevo ottenerli in un altro modo.

Aprii il cassetto del bagno dove tenevo le mie pillole.

Chissà quanto ci avrei fatto se le avessi vendute a qualche spacciatore del South Side.

Mi ricordai del ragazzo che aveva fatto arrestare Carl e decisi di andare nel posto in cui spacciava.

Ma volevo portarmi dietro la vodka.

Ero sicura che Lip non avesse gettato la sua vecchia fiaschetta, così la cercai fra le sue cose.

-Andiamo, so che non lhai buttata.-

La trovai in fondo al suo cassetto e la riempii di vodka.- Lo sapevo.-

Come dice il detto conosco le mie capre.

Trovai lo spacciatore e gli consegnai il tubetto, facendo 200 dollari.

Avevo un aspetto orribile e magari mettevo pure paura, ma non me ne importava.

Non mi importava di niente.

That's How It Goes. (E' così che va- Shameless Fanfiction.)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora