Capitolo 27-Visite:

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Dopo il doloroso trattamento, Lip fu costretto ad andare al lavoro e io a tornare nella mia stanza.

In sostanza, ci si annoiava molto: vedevo la tv e giocavo col telefono, le ore non passavano mai.

Tranne quando cera qualcuno che mi veniva a trovare.

La porta si aprì e Carl entrò sfrecciando nella stanza con un monopattino elettrico.- Buongiorno!- esclamò.

-Ciao Carl, ma che diavolo è?- domandai ridendo.

-Un monopattino elettrico: ce ne sono centinaia per la città che portano I turisti in giro. Lo sai che se lo ricarico e lo vendo mi danno 15 dollari?- spiegò.

Allora capii tuutto il suo piano.- E tu li stai raccogliendo tutti così da farci più soldi.-

-Come mi conosci bene.- commentò, abbracciandomi.-Tu come stai?-

Presi un bel respiro per cercare di sorridere.-Meglio, anche se non mi hanno dato notizie in questi sette giorni..-

-Vedrai, sicuramente uscirai di cui molto presto.- continuò lui, circondandomi col suo braccione: sembrava così cresciuto e io me lo stavo perdendo.

Subito dopo la visita di Carl mi portarono il pranzo: era peggio della chemio, meglio non parlarne.

Mentre stavo addentando un pezzo di quella che sembrava carne di tre anni prima, entrò Fiona in fretta e furia, urlando al telefono.- Ti ho detto di non chiamarmi, io non parlo con I bugiardi!-

Non parlavo con Fiona da settimane, ma di certo quella situazione mi parve più interessante del cibo orribile.

Riposi il vassoio mentre lei attaccava il telefono e lo tirava sul banchetto.

-Ciao.- mi disse col fiatone.

-CiaoTutto bene?- chiesi io.

-No!- esclamò, sedendosi davanti a me.- Mi spieghi perchè mi metto sempre con uomini che dicono cazzate su cazzate?-

Pensai a tutti I suoi passati fidanzati e non aveva tutti I torti, ma almeno qualcuno si salvava.- Beh, Steve non era male.-

-Certo, tranne che si chiamava Jimmy ed era il re dei bugiardi!-

-Ma almeno lo amavi.-

Abbassò lo sguardo e scosse la testa.- Lamore non conta un cazzo. Guarda te e Lip: siete probabilmente la coppia più affiatata che abbia mai visto eppure siete andati in tribunale.-

Non aveva tutti I torti.- E vero lamore non basta, ma aiuta.-

Fece un sorrisetto e si alzò sospirando.- Non mi stupisco che tu mi dica questo.-

Alzai un sopracciglio accorgendomi della sua arroganza nel dirlo.- E perchè?-

-Perchè sei sempre stata rosa e fiori, tu non lo sai cosa significhi vivere.-

-Certo, sto per morire.- commentai.

-Non intendevo questo..- balbettò.

-Fiona, ma che cosa sei venuta a fare qui? Mi hai dato della pazza, della malata, cosaltro vuoi dirmi?-

Ci fu un attimo di silenzio in cui sembrò spaesata.- Non lo soSono stati I miei piedi a venireEvidentemente ho sbagliato.- sussurrò appena.

-Già.-

Detto questo, prese le sue cose e se ne andò.

Le cose non erano più le stesse tra noi due e non sapevo come risolverle.

***

Poco dopo lorario di cena, Lip tornò da me e insieme a lui entrò una donna sulla cinquantina, con una coda alta bionda e vestita elegantemente.

That's How It Goes. (E' così che va- Shameless Fanfiction.)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora