Capitolo 10-Il declino:

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Arrivata all’ospedale, frenai di botto ed entrai al pronto soccorso.

Lip mi aspettava a testa bassa davanti una tendina.

- Che è successo?! - domandai preoccupata.

- Il braccio è rotto. - rispose, passandosi una mano nei capelli nervosamente.

Avrei dato la colpa a Tami e avrei fatto chiudere l’asilo a quella stronza.

Scansai velocemente la tendina, ma quello che vidi mi fece infuriare ancora di più: sul lettino non c’era Thomas, ma Xan con il braccio ingessato.

- Mi prendi per il culo?! - esclamai, su tutte le furie.

- Se ti avessi detto che si trattava di lei non saresti venuta. - si giustificò.

- No, perché non è nostra figlia! - ribattei.

- Ha solo 7 anni! -

- Non è compito nostro! - continuai, scandendo meglio le parole.

- Se non la portiamo via, i servizi sociali verranno a prenderla. - spiegò.

- Bene! Era quello che doveva succedere dall’inizio. -

Lui non rispose e prese Xan in braccio, dopo essersi coperto con il cappuccio della felpa.

- Che sai facendo?! -

- Se non mi aiuterai, lo farò da solo. - disse deciso, per poi uscire in fretta dal pronto soccorso.

Io non intendevo seguirlo.

Tornai in auto e mi accorsi dell’ora: l’asilo avrebbe chiuso 5 minuti dopo e io ancora non avevo preso Thomas.
Tami mi stava perfino aspettando col bambino nella mano.

- Scusa, ho fatto tardi. - le dissi, anche se in realtà era colpa di Lip.

Mi affrettai a riprendere il bambino e a tornare a casa.

Sperai fosse contendo, dato che era riuscito a “rapire” Xan con successo.

Diedi il biberon a Thomas e lo misi a dormire.

Non potevo permettere che questa storia andasse ancora avanti e che Lip trascurasse suo figlio.

- Domani chiamerò gli assistenti sociali. - gli dissi.

- Cosa?! Senti se ti da fastidio, ce ne andiamo. -

Sgranai gli occhi, sperando di aver capito male.
- Stai scherzando?! E lasci tuo figlio qui? -

- Vedo che te ne occupi bene anche da sola. - commentò.

- Già, perché tu non te ne occupi mai. - ribattei.

- Ma senti le cazzate che spari? Io mi occupo benissimo di MIO figlio! - rispose lui, sottolineando la parola “mio”.

Era lui, invece, a sparare cavolate. - Non ci sei mai! Io lo vado a prendere all’asilo, io gli do da mangiare e io gli pulisco il culo! Tu cosa fai? -

- Non mi lasci nemmeno andare all’asilo, perché sei ossessionata da quella cazzo di storia che Tami mi guarda. -

Non ne ero ossessionata, avevo le prove. - Perché lo neghi? Ho visto il rossetto sulla tua divisa. -

Guardò in alto con un sorrisetto nervoso, ma poi mi si avvicinò in modo serio.
- Vorrei tanto, allora, che fosse successo qualcosa. - sussurrò, guardandomi diritto negli occhi.

Io, istintivamente, gli diedi uno schiaffo.

Lui non rispose: aprì il frigo e si prese due birre per poi dirigersi verso la porta.

- Certo, torniamo anche ad essere alcolizzati, no?! - commentai.

- Va a fanculo, Nicole! - gridò, sbattendo la porta.

Cercai di rimanere calma e anch’io presi una birra per poi sedermi a guardare le fuori le luci dei lampioni.

Avrei voluto che fosse andata in modo diverso.

Diario di Nicole

Mio caro Tommy, devi promettere a te stesso che amerai tuo padre con tutto il tuo cuore.

Come lui ha fatto con te.

Come io ho fatto con lui.
***
A metà birra, vidi Xan prendersi in bicchiere di latte e solo in quel momento notai come fosse davvero fatta: aveva pelle mulatta, gli occhi nocciola e una foresta di ricci.

- Mi dispiace. - mi disse, affiancandomi.

- Non è colpa tua. -

- Mi mamma è sparita e mio padre è un alcolizzato. - spiegò.

Capii il perché Lip volesse aiutarla, ma non poteva trascurare suo figlio.

- Lui cerca di fare del suo meglio. -

- Lo so, ma quando hai una famiglia e un lavoro, “il tuo meglio” non basta.- commentai.

- Capisco. -

Bevvi l’ultimo sorso quando mi cadde una lacrima: mi sentivo in colpa, perché dopotutto era solo una bambina innocente.

Lei si poggiò con la testolina sulla mia spalla. - Sei una brava mamma, vorrei fossi stata la mia. -

Quella frase non mi fece smettere di piangere, anzi, ma reprimetti le lacrime.

Ma grazie a quelle parole, almeno capii che stavo facendo la cosa giusta.

That's How It Goes. (E' così che va- Shameless Fanfiction.)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora