Capitolo 33-Una vita insieme:

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Era una bellissima giornata quella di quel pranzo al ristorante del North Side.

Eravamo tutti molto eleganti, ma ovviamente qualcuno aveva qualcosa da ridire.

-Non capisco perché cazzo ci siamo vestiti così.- commentò Mickey, scendendo dalla macchina.

-Perché non pensi a divertirti, mh?- gli disse Ian, baciandogli la guancia.

Il mio vestito era fin troppo scollato, mi sentivo in imbarazzo, ma labito di Lip mi faceva dimenticare tutto.

Fiona, invece, sembrava aver preso la prima cosa che aveva nellarmadio e non la biasimavo.

-Ehi, vedrai che andrà tutto bene.- le sussurrai a tavola, mentre sorseggiavamo del vino bianco. -Ti riprenderai.-

Lei mi sorrise appena e batté la fronte contro la mia.- Grazie.-

-Stamattina ho aperto una postazione per la limonata. Ho fatto 40 dollari.- stava raccontando Liam.- Ma poi quella donna mi ha fatto chiudere.-

-Quale donna?- domandò Fiona.

-Quella che si è trasferita alla fine della strada. Viene da Los Angeles, credo che sia un po' razzista.- rispose il piccoletto, alzando le spalle.

-Quella stronza, se la dovrà vedere con me!-

Prima che Fiona dicesse altre parolacce in presenza di Thomas, Ian intervenne.-E bello avere le due famiglie riunite!- esclamò, alzando il bicchiere.- Propongo un brindisi.- continuò, alzandosi in piedi.- Brindo a noiAlle volte in cui siamo cadutiE ci siamo rialzati..-

Solo a quelle parole mi venne da piangere, era così dolce.

-A Carl, che presto sarà un bravissimo soldato di West Point.-

Facemmo un piccolo applauso al tenente Carl, mentre Lip fischiò allegramente.

-A DebbieChe sta pian piano diventando una donna..E una nuova Fiona.-

-Non so se questo mi piace.- commentò Lip ridendo, mentre Fiona gli diede una spintarella.

-A Lip e Nicole..- continuò, guardandoci negli occhi.- A voi due si..Che siete una cosa sola. Ho sempre desiderato la vostra felicità.-

Mickey sbuffò.- Oddio, taglia corto Gallagher.-

Quindi, Ian si voltò verso di lui.- Lo sapevo che lavresti detto.-

Lui alzò le sopracciglia come sapeva fare sempre.- Mi conosci bene.-

-Già, ti conosco e penso che sia la più bella cosa che mi sia capitata.-

Era un discorso talmente romantico, che pensai subito che ci fosse qualcosaltro dietro.

Non starà mica per

-Voglio stare per sempre con te, Mickey.-

Successivamente, Ian si inginocchiò davanti a lui e gli porse una scatolina: dentro cera una fede argentata che scintillava.

Non potevo crederci.

Mickey si guardava intorno spaesato, per paura che qualcun altro li stesse fissando.- Gallagher, ma che cazzo fai?!-

-Mickey Milkovich, vuoi sposarmi?-

Eravamo tutti sorpresi, tranne Lip che aveva un sorriso soddisfatto, come se sapesse tutto.

Mickey divenne tutto rosso in viso per limbarazzo, ma sotto sotto stava sorridendo.

-Porca troia Gallagher!- esclamò sospirando.- Si, si, va bene, ma adesso alzati!-

Ian si alzò sorridendo e mise la fedina al suo dito.

Partì un applauso e io ero più contenta che mai.

-Tu lo sapevi!- dissi a Lip, dandogli una spinta.

-Chi credi che gli abbia consigliato il gioielliere?- rispose lui, con spavalderia.

Abbracciai Ian, felice per lui.- Sei stato grandioso, sono così fiera di te.-

Lui sembrava stesse ridendo e piangendo allo stesso tempo.- Mi sposo!-

***

Quando tornammo a casa si era fatta sera.

Realizzare che Ian si sarebbe sposato, voleva dire che eravamo cresciuti tanto.

Magari anche lui si sarebbe fatto una famiglia come la mia e tutto ciò mi fece pensare che era molto prezioso quello che avevo.

Ma mentre davo da mangiare a Thomas, sentii una strana sensazione dentro di me.

Come se tutto sarebbe potuto finire in un attimo.

Eravamo una famiglia poco fortunata, si sapeva e ne avevamo passate tante.

E se sarebbe successo qualcosa che non saremo riusciti a superare?

Mi venne la nausea tutto dun colpo e fuggii in bagno a vomitare.

Il cuore mi si bloccò quando vidi anche una traccia di sangue.

Proprio quello che temevo e non poteva essere una coincidenza.

Mi sciacquai la bocca e poi feci una prova definitiva.

Passai una mano tra i capelli e notai che era venuta via una bella ciocca.

Lo sapevo.

Le pillole non stavano facendo effetto o magari era solo una mia preoccupazione.

In testa mi rimbombò il fatto che avrei potuto avere poco tempo da vivere.

Improvvisamente, si udì una voce conosciuta gridare per la strada.

Mi affacciai alla finestra e vidi Fiona.- Festa di quartiere, scendete!- urlò ridendo.

Xan afferrò Thomas e scendemmo in strada, notando che Fiona si portava dietro altra gente e tutta la famiglia Gallagher.

La sua intenzione era di fare un bello scherzo alla razzista alla fine della strada che aveva fatto chiudere la bottega della limonata a Liam.

E in effetti, divenne piuttosto furiosa dato che i vicini ci offrirono anche da bere.

Chiamò perfino la polizia.

-Ho chiamato la polizia! Sono qui vicino! Voi state disturbando la pace!- esclamò la donna, riprendendoci col telefonino.

-Ehi.- intervenne Fiona. -Lo sai che era mio fratello con la bancarella della limonata?-

-Cosa?-

-Già, ho un fratello nero.-

La ragazza fece un irritante sorrisetto.

-Non è per questo che lo hai cacciato via?- continuò Fiona. -Perché è nero?-

La donna sospirò spazientita.- Okay, avete bisogno tutti di tornare a casa.-

-Nessuno si era mai lamentato dello stand della limonata prima che arrivaste voi bianchi dai quartieri altiCon le vostre lezioni di yogaE portando questo razzismo di merda.-

In effetti aveva ragione, le davo il mio appoggio.

Ad un certo punto si avvicinò a lei e le diede un pugno, proprio quando arrivò la polizia.

Fiona tentò di correre via, ma lafferrarono subito.

Scoppiai a ridere.

Era decisamente tornata la Fiona di qualche anno prima.

Mi era mancata.

That's How It Goes. (E' così che va- Shameless Fanfiction.)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora