Capitolo 8-La figlia di qualcun'altro:

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Qualche momento dopo, Ian si avvicinò a Mickey e lo baciò ad un centimetro da me.

Erano così carini.

Poi però, si guardarono con sguardo furbo e lo spostarono su di me.

- Che c’è? - domandai confusa.

Ian fece un cenno al fidanzato che prese a baciarmi molto lentamente.

Lo avevo già fatto con mio cugino, avevo perso la verginità con lui e non era stato male.

Non avevo idea di casa avessero in mente, fin che Ian non mi sfilò i pantaloncini.

Sgranai gli occhi, ma tutto ciò mi divertiva e non faceva sesso da mesi. - Voi siete pazzi. - commentando ridendo.

- Hai bisogno di divertirti. - commentò Ian, togliendomi le calze.

Mickey si alzò per levarsi i pantaloni.

- Ci fai lo spogliarello? - domandò sorridendo.

- Va a fanculo. - rispose sarcasticamente.

Il resto è troppo perverso per raccontarlo.

Mi risvegliai il giorno dopo con i raggi del sole e notai che Ian aveva già gli occhi aperti accanto a me.

- Ehi. - lo salutai.

- Ciao. Ti sei divertita? - chiese.

- Si, grazie. - rispose sorridendo.

Mi diede un bacio a stampo e scendemmo per la colazione.

Andai in camera di Debbie per avvisarla e la trovai nel letto insieme ad una donna di colore.

Sgranai gli occhi e richiusi la porta, quando comparve Fiona.

- Che c’è? - mi domandò.

- Vedo gay ovunque. - risposi sconvolta.

Scesi di sotto e trovai anche Lip.

- Ehi ciao, scusa ho dimenticato di chiamarti. - gli dissi.

- Non preoccuparti, Ian mi ha detto che vi siete divertiti. -

Annuii mentre dietro di lui vidi Ian che leccava il cucchiaio energicamente e fui costretta a trattenere una risata. - Si, ci siamo divertiti. - confermai.

- Ascolta... - si avvicinò poi sussurrando. - Questa mattina avrei un incontro. -

- Un incontro? -

- Degli alcolisti anonimi... Non fraintendermi non ho ricominciato a bere, ma Brad dice che farebbe bene ad entrambi. - spiegò.

- Va bene, vengo con te. -

Non era la mia prima volta e volevo sostenere mio marito.

Così ci dirigemmo dentro un edificio con un enorme sala con una palco e delle sedie.

Quindi, ci mettemmo ad ascoltare un uomo dall’aria ispanica che portava in braccio una bellissima bambina.

- Mi dispiace averla portata qui, ma non sapevo a chi portarla. Siamo costretti a vivere in auto... E io ho una costante voglia di bere. - raccontò egli. - L’altra volta mi sono ubriacato fino ad addormentarmi... Mi ha svegliato il suo pianto... spero che continuando a venire qui, le cose cambieranno. -

Ci fu un applauso generale, ma io volevo solo dire a quel ragazzo che non serve a niente: bisogna combattere con se stessi.

- Ehi, gran bel discorso. - gli disse Lip.

- Grazie amico, è bello raccontare i cazzi propri. -

Sembravano conoscersi.

- Mi faresti da sponsor? - gli domandò poi.

That's How It Goes. (E' così che va- Shameless Fanfiction.)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora