Ultimo capitolo-La fine:

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Alla fine, la mattina successiva, nessuno andò la lavoro.

Lintera famiglia tornò in ospedale: guardavano tutti il vuoto, senza sapere cosa dire.

Io avevo portato una borsa per metterci dentro le sue cose.

Piegai il suo pigiama e lo riposi, quando entrarono Ian e Carl in stanza.

-Non posso credere che sia morta.- commentò Ian, con gli occhi rossi. -E morta quì dentro, tutta da sola.-

Carl prese in mano la nostra foto.- Non era da sola- disse lui, riponendola nella borsa.

Fiona e Debbie si erano occupati del funerale: la più grande aveva usato parte dei suoi cento mila dollari.

Avevo deciso di comprare lultimo vestito che aveva indossato per la bara: lei amava I fiori.

Non avevo neanche la forza di vestirmi elegante, non mi importava, indossai solo una camicia.

Quando io e Thomas scendemmo dalla macchina, vedemmo qualcuno di conosciuto camminare intorno alla sala della celebrazione.

Era Christian: ancora con la sua brutta cera, più triste di prima: probabilmente qualcuno gli aveva detto di Nicole.

Quando arrivammo ad essere faccia a faccia, non proferimmo parola.

Sapevo che gli dispiaceva.

Gli diedi una pacca sulla spalla e con un cenno gli dissi di entrare insieme a me.

Lo guardarono tutti male, ma in realtà lui era solo venuto per salutare la ragazza che amava, proprio come me.

Ormai lo accettavo, non mi sorprendeva che Nicole fosse amata da tutti.

Erano tutti seduti, fummo I primi ad andare verso la bara.

Lavevano conciata per bene, sembrava ancora viva, ma a toccarla era fredda come il ghiaccio.

-Mamma.- balbettò Thomas.

-Già..- continuai, baciandogli la piccolo fronte.- Sarà sempre con te.- gli sussurrai, cedendolo poi a Debbie.

Christian strinse le mani alla bara per cercare di non piangere, ma poi scoppiò.

Improvvisamente si strinse a me e io lo abbracciai, cercando di consolarlo.

-Non è giusto, cazzo.- balbettò Ian, avvicinandosi con Mickey.

-Avevamo promesso di non piangere al suo funerale..- singhiozzò il marito.

-Col cazzo, lhai promesso solo tu.- piagnucolò laltro.

-Scusa..- continuò Mickey, accarezzando il braccio di Nicole.- Non ho mantenuto la promessa.- ridacchiò ad occhi lucidi.

Si unirono anche gli altri e tutti ci stringemmo davanti a Nicole come una vera famiglia.

Magari Nicole avrebbe voluto questo per noi.

Qualche giorno dopo.

Decisi che Nicole sarebbe stata seppellita accanto al padre e alla madre, così da riunirli di nuovo.

I giorni passavano e si sentiva sempre di più la sua mancanza, ma pian piano dovevo farci labitudine.

Giunse anche il compleanno di Thomas, faceva due anni: era cresciuto molto, usava il vasino e mangiava quasi da solo come un ometto grande.

Quella sera tornai dal lavoro con lui, presi la posta e preparai la cena: per lui avevo preso una piccolo tortina con due candeline.

-Guarda che bella torta ti ha preso papà!-

Lui applaudì con le piccole manine, mentre accendevo le candeline.

-Al mio tre!- gli dissi, preparandomi a soffiare con lui. – Uno..Due.. Tre!-

Soffiammo insieme, lui sputò più che altro, ma era tenerissimo.

Ridemmo insieme e poi gli tagliai un pezzo, mentre io leggevo la posta.

Una in particolare, non aveva intestazione.

Quando la aprii, notai che non si trattava di una bolletta, era una vera e propria lettera scritta a mano.

Caro Philip,

Nicole è entrata nella mia vita alla fine di un estate come una stella caduta dal cielo.

Era completamente diversa da chiunque conoscessi, era divertente, intelligente, e lunatica, e esasperata e Bellissima! E.. io lamavo.

Lamavo tantissimo.

E la malattia se lè portata via, lasciandomi, lasciando tutti noi furiosi, vuoti, confusi.

Forse tu sai cosa sto provando, ma credo proprio che tu sia più forte di quanto lo sia io.

Probabilmente la tua vita ha un senso anche senza di lei, la mia no.

Non ho più niente, Lip.

E tutto caduto, per lei.

Io sono caduto e non sono in grado di rialzarmi.

Ti lascio qui la liquidazione di Nicole, del negozio di animali, è tutto quello che sono riuscito ad ottenere.

Se la vedrò le dirò che lamavamo, che lamavamo tanto.

Grazie,

Christian.

Proprio mentre stavo leggendo quella lettera, alla tv diedero un servizio scioccante.

Il figlio prodigio di Margò, la proprietaria della maggior parte degli edifici del SouthSide, si era suicidato durante la notte con un cappio al collo.

Era tutto così impossibile, quando vidi che nella busta cera altro: un assegno di 50 mila dollari.

Lo rilessi e rilessi più volte, mettendolo sotto la luce della lampada.

Era vero.

E Christian laveva lasciato a me.

Non ci potevo credere.

Quei soldi avrebbero risolto tutto.

E di sicuro avrebbero garantito un futuro per me e Thomas.

Due anni dopo.

La prima cosa che avevo fatto con quei soldi, avrebbe garantito la mia felicità.

Non fraintendermi, Tommy, senza la tua mamma non potevo essere felice.

Ma laver fatto quella cosa, mi faceva sentire realizzato.

Ottenni i fondi necessari per creare una cameretta per due persone, un luogo accogliente per due bambini e il loro papà.

Poi, con il consenso del tribunale, ero andato a riprendermi Xan.

Inutile dire che lei ne era felicissima.

Tu e tua sorella siete le due cose più belle che ho.

Ora tu vai alle elementari e stai diventando un ometto.

Ovviamente manca sempre qualcosa.

Senza di lei non è facile, ma so di non essere da solo.

Nicole è sempre con me.

E ti posso garantire Thomas, che certe volte la vedo ancora.

Mi sorride e mi prende la mano, accompagnandomi dove devo andare.

Nessuno si dimenticherà mai di lei, delle cose che ha fatto per tutti noi.

Fidati di me, Tommy, è così che va.

Siamo giunti alla fine di questa saga di Shameless, spero davvero che vi sia piaciuta! Alla prossima ;)

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 17, 2019 ⏰

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