Invito

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«Che ne dici di venire nel mondo dei Kaiōshin e di studiare come mio discepolo?»


Quella frase lo colse totalmente di sorpresa.
Il Kaiō del Nord del Decimo Universo non si sarebbe mai aspettato di udire quella domanda nel corso della sua vita. Anzi, per via delle vicende legate al suo ruolo, aveva sempre immaginato di finire i suoi giorni sul quell'amato pianeta che lo aveva accolto come se fosse stato, da sempre, il suo luogo natale.
Mai avrebbe immaginato, prima o poi, di essere invitato dal Kaiōshin in persona nella sacra dimora dove nemmeno agli umani era permesso mettere piede. 


... Ecco, in realtà mai avrebbe pensato di ricevere un invito di tale importanza, anche solo per bere un tè caldo in compagnia. I Kaiō, sebbene fossero divinità, non avevano un privilegio tale da poter vedere con i propri occhi il luogo dove i loro Kaiōshin svolgevano le loro attività quotidiane.
Il ragazzo sorrise sconcertato, portandosi una mano dietro la nuca. La sua mente stava iniziando ad elaborare pensieri che, se il suo interlocutore avesse letto, sarebbero stati da lui giudicati alquanto imbarazzanti. 


Il sommo Kaiōshin non può essere impazzito a tal punto... giusto? Di sicuro me lo sto immaginando!


Poi, abbassando leggermente la testa, il giovane lo notò.
Vide una mano protesa verso di lui, come se avesse voluto afferrare la sua. Un gesto significativo, simbolo di un invito: così cordiale, così maledettamente sincero come il sorriso che lo stava accompagnando.
Solo allora il Kaiō comprese che quello che stava accadendo non era frutto di un sogno ad occhi aperti. E lui, orgoglioso com'era, pensò che non poteva lasciarsi sfuggire una così importante possibilità di crescita personale, dove egli sarebbe potuto diventare più forte e, finalmente, avere quel potere necessario a salvaguardare il suo amato settore dell'Universo. Anzi... l'intero Universo.
Diventare discepoli di un Kaiōshin non era di certo qualcosa che poteva accadere tutti i giorni... no?
Senza nemmeno prendersi il tempo di riflettere su quella proposta, il giovane accettò quella singolare sfida che il destino gli stava offrendo su un piatto d'argento, decidendosi ad afferrare quella mano. 


«I-Io... Nel mondo dei Kaiōshin...? Sarebbe un onore! Profonderò tutte le mie energie per mantenere la pace nell'Universo!»

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