"Gli insonni non dormono perché si preoccupano, e si preoccupano perché non dormono." D'accordo: ho capito che Lord Rumsshi non si preoccupa di nulla (altrimenti il nostro Universo sarebbe stato classificato con un livello più alto dal Grande Zen'ō)... ma, io dico: è davvero necessario il suo profondo e polifonico russare?
Il giovane apprendista Kaiōshin chiuse il quaderno sul quale aveva appena scritto quelle parole e lo ripose sotto il cuscino del suo futon, sdraiandosi nuovamente e osservando il soffitto della stanza dove si trovava.
Doveva cercare di chiudere occhio. Doveva farlo, prima di arrivare al punto di perdere del tutto la sua sanità mentale. Tuttavia, quel fastidiosissimo rumore lo stava solo sospingendo verso un punto di non ritorno: quello di un tentato omicidio, probabilmente lo stesso che ben presto sarebbe accaduto alle sue povere orecchie, disturbate in modo così ignobile da quello strazio.
Egli si ricordò delle parole che il suo maestro gli aveva detto prima dell'arrivo dell'Hakaishin sul loro pianeta.
«Questa notte Lord Rumsshi sarà nostro ospite. Mi raccomando, massima gentilezza, anche se a volte è un po' scorbutico: un passo falso e per entrambi sarà la fine.
Inoltre, dato che dormiremo tutti nella stessa stanza, devo avvisarti che lui ha un piccolo difetto: russa. Ma non c'è nulla di cui preoccuparsi: vedrai che dopo un po' ti ci abituerai anche tu!»
... Nulla di cui preoccuparsi? Abituarsi? A questo russare?! Adesso ti faccio vedere io!
Alzandosi di scatto per la rabbia, il giovane rivolse lo sguardo nella direzione del suo maestro che nel frattempo stava dormendo placidamente. In quel momento notò che il volto di Gowasu sembrava essere sereno, disteso, come se quel rumore assordante per l'apprendista non lo avesse sfiorato minimamente.
Zamasu si calmò. A lenti passi si avvicinò al futon dell'anziano Kaiōshin e si sedette accanto, osservandolo mentre dormiva. Sulle labbra del giovane si delineò un leggero sorriso, ed egli non poté fare a meno di distogliere lo sguardo dal suo maestro.
Forse, per questa notte riuscirò a resistere. Ho promesso che mi sarei impegnato per mantenere la pace nell'Universo, e questo significa anche proteggere il suo sorriso, maestro...
Purtroppo per Zamasu, quel momento di tranquillità venne interrotto da "un potente boato", per la grande intensità grazie alla quale lo aveva udito. Rumsshi aveva emesso un forte rumore cupo, che stava mandando in frantumi l'unico specchio presente in quella stanza.
L'apprendista si alzò, e con uno sguardo che faceva presagire intenzioni non del tutto buone si diresse verso l'Hakaishin, che continuava a dormire beato.
Giurò che avrebbe dato a quel maleducato d'un elefante una bella lezione che mai più avrebbe dimenticato. Non potendo ucciderlo - sapendo che ne avrebbe fatto le spese anche il suo amato maestro - con un sorriso maligno afferrò il cestino con le mele che si trovava accanto al cuscino di Rumsshi nonché spuntino notturno del Distruttore e, con uno schiocco di dita, lo fece sparire nel nulla.
Le chiedo scusa, sommo Gowasu. Per questa notte, la pace nell'Universo può aspettare!
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A tale of stars
Fanfiction[Writober 2018] Sulla scia dei prompt offerti quest'anno, un'altra raccolta di brevi storie sui personaggi dell'Universo 10. 1. Invito. [Gowasu, Zamasu - pre Super] 2. Nuvole. [Cus] 3. Insonnia. [Zamasu, Rumsshi] 4. Segreti. [Zamasu (Black)] 5. Futu...