Un Angelo e un Dio della Distruzione.
Strana accoppiata, si poteva pensare... ed era proprio così per l'Universo 10. Cus e Rumsshi erano diversi tra loro: un'angioletta allegra e solare, dall'aspetto di una ragazzina di circa dodici anni, e un possente elefante antropomorfo, burbero e pigro, che adorava essere venerato in ogni parte del loro Universo.
Lei guardava il mondo con occhi disinteressati; lui osservava gli eventi con severità e arroganza.
A prima vista, nessuno avrebbe detto di loro che sarebbero stati uniti da un legame di complicità molto forte: sembravano due persone messe lì a caso, che dovevano stare insieme solo per via del loro ruolo, senza implicazioni sentimentali di alcun tipo.
Erano diversi, eppure molto simili.
Ben presto entrambi si affezionarono l'uno all'altra, sapendo che era proprio la loro differenza a permettere di completarsi a vicenda, come le tessere di un mosaico.
Per Rumsshi, Cus era diventata al pari di una madre, una figura materna che lo rimproverava quando sbagliava e lo accudiva dolcemente quando era giù di morale.
Per Cus, Rumsshi era diventato come un figlio, se non qualcosa di più: un valido alleato, un grande complice e compagno di avventure, un amico al quale confidarsi nel momento del bisogno.
Davanti alle altre divinità non lo davano troppo a vedere, ma nell'intimità della loro dimora riuscivano a dimostrare l'affetto che provavano a vicenda.
Quella diversità nel fisico e nel carattere non aveva impedito loro di volersi bene.
┈
Un Kaiōshin e il suo apprendista.
A prima vista si poteva pensare che quest'ultimo fosse stato solo un subordinato di una grande divinità, una sorta di suo clone, che aveva le sue stesse opinioni. Nel caso di Gowasu e Zamasu non era affatto così, e ciò emergeva soprattutto durante la loro vita quotidiana nella dimora dei Kaiōshin dell'Universo 10.
Vedevano l'Universo con occhi diversi e, questo, implicava inevitabilmente una differenza di idee e opinioni su qualsiasi argomento, a partire da quelle più "banali" come il cibo, fino ad arrivare a quelle più "filosofiche" come, nel loro caso, sugli individui che dovevano proteggere: i mortali.
Eppure si apprezzavano, perché entrambi sapevano di essere unici in quell'Universo. Erano consapevoli che la loro differenza non li avrebbe danneggiati ma, anzi, avrebbe portato loro molto arricchimento, perché il vedere certe scene con quattro occhi al posto di due sarebbe stato benefico per la crescita di entrambi.
Sapevano che la diversità, intesa come disparità, avrebbe portato loro alla frattura del loro legame, fino alla totale cesura e frantumazione. Dovevano camminare l'uno accanto all'altro e accettare le loro differenti opinioni con serenità e tolleranza. C'era spazio per entrambi nel mondo delle divinità: insieme, nella loro diversità, avrebbero fatto grandi cose e avrebbero raggiunto qualsiasi obiettivo.
In fondo, il loro legame non era solo quello di un maestro e di un allievo. Era molto più forte, come quello che intercorre tra padre e figlio: un filo rosso che, anno dopo anno, secolo dopo secolo, li avrebbe stretti sempre più e legati per l'eternità.

STAI LEGGENDO
A tale of stars
Fanfic[Writober 2018] Sulla scia dei prompt offerti quest'anno, un'altra raccolta di brevi storie sui personaggi dell'Universo 10. 1. Invito. [Gowasu, Zamasu - pre Super] 2. Nuvole. [Cus] 3. Insonnia. [Zamasu, Rumsshi] 4. Segreti. [Zamasu (Black)] 5. Futu...